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== Gli inizi di un uomo che non si è mai sentito dire: "Ragazzo, tu farai strada!" ==
[[File:Harrison ford 7.jpg|thumb|left|
Nato in una povera famiglia contadina del [[Nebraska]], Gerald Ford passò l'infanzia a spalare letame finché all'età di diciott'anni si rese conto che un [[Boaro|campagnolo rozzo e ricoperto di merda]] (per quanto non sua) non rappresenta una particolare fonte di attrazione per il [[Donna|sesso femminile]]. Addirittura, subito dopo, capì anche il motivo per cui nessuno aveva mai voluto mangiare di fianco a lui per tutti quegli anni.<br />Pertanto, decise di rivoluzionare il suo stile di vita e, dato che non si riteneva sufficientemente abile per fare l'elettricista o l'imbianchino, optò per qualcosa di più semplice e si iscrisse all'[[Università]] di [[Yale]]. A quei tempi <ref>Ma anche adesso</ref> solo due categorie di studenti riuscivano a venire ammessi nella prestigiosa università: i [[Secchione|secchioni sociopatici]] e i [[Bobo Vieri|bellimbusti ignoranti e bravi nelle attività sportive]], ai quali era permesso copiare dai primi durante gli esami, perché garantivano alla scuola un sacco di trofei sportivi.<br/>Non sappiamo a quale delle due categorie appartenesse Gerald Ford, fatto sta che nel [[1941]] si laureò in legge e vinse il campionato nazionale universitario sia di nuoto che di baseball.<br/>Spinto <s>dall'abile opera statunitense di propaganda infinocchiagonzi</s> dal forte attaccamento alla patria, l'imberbe Ford si arruolò volontario durante la [[seconda guerra mondiale]], ma non finì mai in prima linea perché durante un'esercitazione con le [[Mina antiuomo|bombe a mano]] riuscì nell'impresa di lanciarsene una nei pantaloni.<br/>Mentre aspettava nell'ospedale militare che una laboriosa ricostruzione chirurgica gli permettesse di riappropriarsi di quel tessuto molle volgarmente detto "[[culo]]", Gerald Ford maturò l'idea di buttarsi in politica <ref>Si sa che la noia spinge anche [[Massimo Boldi|le menti più brillanti]] ai pensieri peggiori...</ref> una volta terminato il sanguinoso conflitto.<br/>"''Dopotutto''", soleva ripetere ai suoi compagni di stanza, "''i politici di oggi sono dei buffoni incapaci, paurosi e corrotti
== La carriera politica, ossia come diventare qualcuno senza avere il benché minimo talento ==
[[File:Gerald Ford.jpg|thumb|
Una volta rimessosi, Gerald Ford iniziò la sua scalata al potere: nel [[1949]] noleggiò una divisa da fattorino, entrò nella sede del Congresso a [[Washington]] con la scusa di dover consegnare un pacco e si introdusse di nascosto nella Camera dei rappresentanti, dove occupò una poltrona di un parlamentare repubblicano andato un attimo al [[cesso]].<br/>Da allora nessuno riuscì più a schiodarlo da quella carica
{{quote|Cari americani e carissime americane, mi presento: mi chiamo Gerald Ford, ma voi potete chiamarmi semplicemente Presidente degli Stati Uniti. Oppure Gerry.<br/>Sono lieto di annunciarvi che il nostro lungo incubo nazionale è finito, e ve lo dimostrerei volentieri esibendomi in una mazurca improvvisata, ma purtroppo stamane sono caduto mentre masticavo una gomma e ho le ginocchia tutte scorticate. Ma basta parlare di politica estera, anche perché per bombardare i paesi asiatici c'è sempre tempo.<br/>So che la verità è la [[Giovanni Muciaccia|colla vinilica]] che tiene insieme il governo, per cui voglio essere sincero con voi e confessarvi che i capelli li taglio corti perché soffro di calvizie. Ah, già, porto pure la panciera.<br/>So che non mi avete eletto, in primo luogo perché non mi sono mai candidato a presidente e in secondo luogo perché sareste stati dei veri imbecilli a riporre in me la vostra fiducia: del resto sono così rincitrullito che a malapena riesco a leggere questo discorso scritto dal mio segretario spacciandolo per
== Le dure scelte <s>dell'attore</s> <s>del regista</s> <s>del produttore di auto</s> del presidente Ford ==
[[File:Gerald Ford cade.jpg|left|300px|thumb|Gerald Ford disteso davanti alla scaletta dell'aereo presidenziale: forse cerca una lente a contatto che gli è caduta sul tappeto, oppure più probabilmente ha appena fatto una colossale [[figura di merda]] destinata a restare nella [[storia]].]]
La parentesi come presidente degli Stati Uniti di Gerald Ford fu così
{{quote|Nixon è un brav'uomo, lo conosco da una vita e mi sembra inutile condannarlo solo perché è stato beccato a letto con tre [[Puttana|squillo]]. In fin dei conti la carne è debole e... Cosa? Non lo stanno processando per quella storia delle squillo? E allora di cosa è accusato?|}}
Come buonuscita per l'ottimo lavoro svolto, Ford garantì inoltre a Nixon una pensione vitalizia di un milione di dollari mensile e l'uso gratuito del jet presidenziale.<br/>Per questo discutibile provvedimento, Gerald Ford viene ancora oggi ricordato come ''L'uomo che graziò Nixon'', ma anche come ''Il [[Coglione|mammalucco]] che invece di camminare rotola'' e ''Speriamo che arrivi presto il [[1977]] così cacciamo via questo imbecille''. Sul significato degli ultimi due soprannomi gli [[Cazzaro|esperti del settore]] sono tuttora discordi.▼
▲Come buonuscita per l'ottimo lavoro svolto, Ford garantì inoltre a Nixon una pensione vitalizia di un milione di dollari mensile e l'uso gratuito del jet presidenziale.<br/>Per questo discutibile provvedimento, Gerald Ford viene ancora oggi ricordato come ''L'uomo che graziò Nixon'', ma anche come ''Il
Essendo l'unico presidente non eletto dal popolo (in quanto la nomina di Ford era stata approvata solo dal Congresso e dal Partito Femminista Americano <ref>È notoriamente risaputo che le donne non capiscono niente di politica</ref>), Gerald Ford fu osteggiato duramente sia dall'opposizione che dai suoi stessi alleati, e divenne oggetto di angherie di ogni sorta: è rimasta celebre in particolare quella foto in cui si nota un parlamentare democratico mentre attacca di soppiatto sulla schiena del presidente un foglio con scritto "Prendetemi a calci".<br/>Alla sua impopolarità contribuirono inoltre una serie di figuracce memorabili, tra cui:▼
▲Essendo l'unico presidente non eletto dal popolo (in quanto la nomina di Ford era stata approvata solo dal Congresso e dal Partito Femminista Americano <ref>È notoriamente risaputo che le donne non capiscono niente di politica</ref>), Gerald Ford fu osteggiato duramente sia dall'opposizione che dai suoi stessi alleati, e divenne oggetto di angherie di ogni sorta: è rimasta celebre in particolare quella foto in cui si nota un parlamentare democratico
[[File:-Chewing gum .jpg|300px|thumb|Il peggior nemico di Gerald Ford: non l'[[Unione Sovietica|Urss]], come si potrebbe pensare, bensì il [[chewingum]].]]
* ''La clamorosa caduta dalle scalette dell'aereo presidenziale all'arrivo all'aeroporto di [[Vienna]]:'' questo episodio rese celebre la caustica frase coniata dal suo acerrimo rivale [[Lyndon B. Johnson]], secondo il quale "''Ford non è capace di camminare e masticare una gomma contemporaneamente''".<br/>Dopo essere venuto a conoscenza di questa perfida battuta, il presidente rispose piccato: "''Beh, almeno ho imparato a scartare le gomme, prima di masticarle. Non è abbastanza?''"
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* ''Il benvenuto dato al primo ministro dell'[[India]] in visita agli Usa:'' Ford ricevette il diplomatico straniero dopo essersi pitturato le guance di nero col lucido da scarpe, urlando a squarciagola "Augh!" e promettendo che si sarebbe impegnato al più presto per migliorare le misere condizioni di vita dei pellerossa segregati nelle riserve.
Il suo operato politico fu quindi così sconfortante che, per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, alla vigilia delle elezioni del [[1976]] i democratici erano sicuri di vincere. Ciononostante, con la loro consueta abilità nel mandare tutto a puttane <ref>Vedi anche le elezioni 2008, in cui i candidati democratici erano una [[Hillary Clinton|donna]] (!) e un [[Barack Obama|negro]](!!!)</ref>, questi ultimi riuscirono <u>quasi</u> a perdere perché ebbero la geniale trovata di candidare come rappresentante del partito quel figurino di [[Jimmy Carter]].<br/>Nel [[1980]] il futuro presidente repubblicano [[Ronald Reagan]] propose a Ford di concorrere per la vicepresidenza, ma egli rifiutò l'incarico con la classica scusa "Esco un attimo a comprare la sigarette" e si ritirò a vita privata.
== Curiosità ==
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