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{{Cit2|Ford non è capace di camminare e masticare una gomma contemporaneamente.|[[Stephen Hawking]] su Gerald Ford}}
'''Gerald Rudolph''' (The Red Nosed Reindeer) '''Ford Focus''', nome d'arte di [[Leslie Nielsen|Leslie]] [[David Lynch|Lynch]] [[Martin Luther King|King]] ([[Barack Obama|Obama]], 14 luglio [[1913]] – [[Los Angeles Lakers]] 26 dicembre [[2006]]), è stato un [[Barbone|clochard]] che nel [[1974]] si è intrufolato nella [[Casa Bianca]] e si è impadronito della carica (in quei giorni incustodita) di [[presidente degli Stati Uniti]]
== Gli inizi di un uomo che non si è mai sentito dire: "Ragazzo, tu farai strada!" ==
[[File:Harrison ford 7.jpg|thumb
Nato in una povera famiglia contadina del [[Nebraska]], Gerald Ford passò l'infanzia a spalare letame finché all'età di diciott'anni si rese conto che un [[Boaro|campagnolo rozzo e ricoperto di merda]] (per quanto non sua) non rappresenta una particolare fonte di attrazione per il [[Donna|sesso femminile]]. Addirittura, subito dopo, capì anche il motivo per cui nessuno aveva mai voluto mangiare di fianco a lui per tutti quegli anni.<br />Pertanto, decise di rivoluzionare il suo stile di vita e, dato che non si riteneva sufficientemente abile per fare l'elettricista o l'imbianchino, optò per qualcosa di più semplice e si iscrisse all'[[Università]] di [[Yale]]. A quei tempi <ref>Ma anche adesso</ref> solo due categorie di studenti riuscivano a venire ammessi nella prestigiosa università: i
== La carriera politica, ossia come diventare qualcuno senza avere il benché minimo talento ==
[[File:Gerald Ford.jpg|thumb|250px|right|...e dopo aver insediato le sue monolitiche chiappe nello Studio Ovale.<br/>Da notare con quale fermezza Ford stringeva il bracciolo della sedia, forse perché come [[John Wayne]] [[Alcolismo|non riusciva a stare in equilibrio se non era appoggiato a qualcosa]].]]
Una volta rimessosi, Gerald Ford iniziò la sua scalata al potere: nel [[1949]] noleggiò una divisa da fattorino, entrò nella sede del Congresso a [[Washington]] con la scusa di dover consegnare un pacco e si introdusse di nascosto nella Camera dei rappresentanti, dove occupò una poltrona di un parlamentare repubblicano andato un attimo al [[cesso]].<br/>Da allora nessuno riuscì più a schiodarlo da quella carica, tanto che conservò tale incarico in altre 12 elezioni congressuali spiccando sempre per il suo talento nel [[Plagio|rubare le idee altrui spacciandole per proprie]]. Negli anni '60, tuttavia, le cose per i repubblicani cominciarono ad andar male, e ne è una riprova il fatto che Ford venne giudicato il "meno peggio del partito" e candidato a potenziale vicepresidente per ben due volte: insomma, niente male, per uno che ogni mattina impiegava diciassette minuti ad allacciarsi le scarpe.<br/>E Gerald Ford portava solo mocassini.<br/>Dato che la fortuna, quando ci si mette, oltre a essere cieca è pure [[Stronzo|stronza]], quella sagoma di Ford venne davvero scelto come vicepresidente nel [[1973]] da [[Richard Nixon]], il quale voleva sostituire il dimissionario
{{quote|Cari americani e carissime americane, mi presento: mi chiamo Gerald Ford, ma voi potete chiamarmi semplicemente Presidente degli Stati Uniti. Oppure Gerry.<br/>Sono lieto di annunciarvi che il nostro lungo [[incubo]] nazionale è finito, e ve lo dimostrerei volentieri esibendomi in una mazurca improvvisata, ma purtroppo stamane sono caduto mentre masticavo una gomma e ho le ginocchia tutte scorticate. Ma basta parlare di politica estera, anche perché per bombardare i paesi asiatici c'è sempre tempo.<br/>So che la verità è la [[Giovanni Muciaccia|colla vinilica]] che tiene insieme il governo, per cui voglio essere sincero con voi e confessarvi che i capelli li taglio corti perché soffro di calvizie. Ah, già, porto pure la panciera.<br/>So che non mi avete eletto, in primo luogo perché non mi sono mai candidato a presidente e in secondo luogo perché sareste stati dei veri imbecilli a riporre in me la vostra fiducia: del resto sono così rincitrullito che a malapena riesco a leggere questo discorso scritto dal mio segretario spacciandolo per mio.<br/>Ad ogni modo, ritengo sia meglio rimandare a un altro luogo la descrizione delle mie qualità come giocatore di baseball. Passando alle cose serie, voglio innanzitutto sfatare questa falsa ma diffusa [[leggenda metropolitana]] secondo cui il nostro amato Paese starebbe attraversando una crisi economica.<br/>Per cui, datemi il vostro appoggio pregando per me, e forse riuscirò a finire il mio mandato e a ritirarmi nel mio [[ranch]] in [[California]] senza incrementare ulteriormente il già gigantesco debito pubblico.|}}
== Le dure scelte <
[[File:Gerald Ford cade.jpg|left|300px|thumb|Gerald Ford disteso davanti alla scaletta dell'aereo presidenziale: forse cerca una lente a contatto che gli è caduta sul tappeto, oppure più probabilmente ha appena fatto una colossale [[figura di merda]] destinata a restare nella [[storia]].]]
La parentesi come presidente degli Stati Uniti di Gerald Ford fu così significativa che non sfigurerebbe in un ipotetico ''Manuale del buon Capo di Stato''.<br />Ma alla voce "Cose da non fare se si vuole essere amati dagli elettori".<br/>Da persona umile e analfabeta qual era, Ford scelse di mantenere un profilo basso, ma così basso che arrivò addirittura a nascondersi sotto la scrivania sperando di non venir trovato quando i suoi collaboratori sottoponevano alla sua attenzione leggi e riforme di cui lui, poveretto, manco sapeva sillabare il nome.<br/>Il suo gesto più coraggioso e criticato fu senz'altro quello di cancellare ogni addebito penale all'ex-presidente Richard Nixon riguardo allo scandalo Watergate, motivando la sua scelta con un:
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Come buonuscita per l'ottimo lavoro svolto, Ford garantì inoltre a Nixon una pensione vitalizia di un milione di dollari mensile e l'uso gratuito del jet presidenziale.<br/>Per questo discutibile provvedimento, Gerald Ford viene ancora oggi ricordato come ''L'uomo che graziò Nixon'', ma anche come ''Il coglione che invece di camminare rotola'' e ''Speriamo che arrivi presto il [[1977]] così cacciamo via questo imbecille''. Sul significato degli ultimi due soprannomi gli esperti di sociopolitica sono tuttora discordi.
Essendo l'unico presidente non eletto dal popolo (in quanto la nomina di Ford era stata approvata solo dal Congresso e dal Partito Femminista Americano <ref>
[[File:-Chewing gum .jpg|300px|thumb|Il peggior nemico di Gerald Ford: non l'[[Unione Sovietica|Urss]], come si potrebbe pensare, bensì il [[chewingum]].]]
* ''La clamorosa caduta dalle scalette dell'aereo presidenziale all'arrivo all'aeroporto di [[Vienna]]:'' questo episodio rese celebre la caustica frase coniata dal suo acerrimo rivale [[Lyndon B. Johnson]], secondo il quale "''Ford non è capace di camminare e masticare una gomma contemporaneamente''".<br/>Dopo essere venuto a conoscenza di questa perfida battuta, il presidente rispose piccato: "''Beh, almeno ho imparato a scartare le gomme, prima di masticarle. Non è abbastanza?''"
* ''La visita al pontefice:'' Gerald Ford, notando che Paolo VI lo riceveva da solo e ignorando che
* ''La Commissione Warren:'' chiamato a far parte della commissione creata allo scopo di far luce sull'omicidio di [[John Fitzgerald Kennedy]], Ford si addormentò dopo aver letto poche righe del verbale, si svegliò dopo tre ore e accusò davanti alla stampa la vedova
* ''Il benvenuto dato al primo ministro dell'[[India]] in visita agli Usa:'' Ford ricevette il diplomatico straniero dopo essersi pitturato le guance di nero col lucido da scarpe, urlando a squarciagola "Augh!" e promettendo che si sarebbe impegnato al più presto per migliorare le misere condizioni di vita dei pellerossa segregati nelle riserve.
Il suo operato politico fu quindi così sconfortante che, per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, alla vigilia delle elezioni del [[1976]] i democratici erano sicuri di vincere. Ciononostante, con la loro consueta abilità nel mandare tutto a puttane <ref>Vedi anche le elezioni 2008, in cui i candidati democratici erano una [[Hillary Clinton|donna]] (!) e un [[Barack Obama|negro]](!!!)</ref>, questi ultimi riuscirono <u>quasi</u> a perdere perché ebbero la geniale trovata di candidare come rappresentante del partito quel figurino di [[Jimmy Carter]].<br/>Nel [[1980]] il futuro presidente repubblicano [[Ronald Reagan]] propose a Ford di concorrere per la vicepresidenza, ma egli rifiutò l'incarico con la classica scusa "Esco un attimo a comprare la sigarette" e si ritirò a vita privata. Da allora non si ebbero più sue notizie, anche perché Ford non sapeva usare i [[telefono|telefoni]] e aveva paura dei computer, che da buon conservatore riteneva
== Curiosità ==
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*[[Richard Nixon]]
*[[Stati Uniti d'America]]
{{Cronologia|[[File:Stati uniti delle americanate.png|50px|center|link=]]Gerald Ford<br />[[Presidente degli Stati Uniti|Presi''
== Note ==
{{Note}}
▲{{Cronologia|Gerald Ford<br />[[Presidente degli Stati Uniti|Presi''dente'' degli Stati Uniti]]<br />[[1974]] - [[1977]]|[[Richard Nixon|Quello mandato via a calci in culo]]|[[Jimmy Carter|Il Re delle Noccioline]]}}
{{PresidentiUSA}}
{{politicaamericana}}
{{Latrina|giorno=22|mese=03|anno=2009|votifavorevoli=10|votitotali=10|argomento=storia}}
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[[Categoria:Sfigati]]
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[[fr:Gerald Ford]]
[[pt:Gerald Rudolph Ford Jr.]]
[[zh:杰拉尔德‧福特]]
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