Gene Wilder: differenze tra le versioni

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[[File:Eric Idle Monty Python.jpg|thumb|right|250px|Questo '''non''' è Gene Wilder]]{{Wikipedia}}
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Nel [[1979]] ri-torna nel West ma stavolta tentando la carriera del rabbino perché come vice-sceriffo non è andata troppo bene, ma la sua consueta fortuna lo vede rapinato da banditi e costretto ad [[Scusi, dov'è il West?|andare ad acchiapparli uno per uno]].
 
Però adesso basta con le sfighe. Nel [[1984]] si concede finalmente un po' di {{<del>s|s}}</del>[[figa]] che però, tanto per cambiare, [[La signora in rosso|gliela farà annusare per 1 ora e mezza senza costrutto]].
 
L'eccesso di rocamboleschi colpi di scalogna gli causa nel [[1989]] un grave ma temporaneo episodio di sordità; per fortuna incontra un [[Richard Pryor|cieco]] col quale diventa [[Non guardarmi: non ti sento|mezzo testimone di un pericoloso trafficante di monete taroccate]].
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== Ed ecco che all'improvviso il colpo di scena: l'impostore! ==
 
Ad [[aprugno]] [[2016]], dietro segnalazione di una nostra [[Puttana di alto bordo|infiltrata nel jet set americano]], ci siamo recati in [[California]], allo scopo di verificare un rumors che collocava Gene Wilder in una sua villa a Malibù. Per l'importante missione la scelta era praticamente obbligata: Pier Fulvio Lampredotti, un nostro [[ManualiNonbooks:Sfruttare uno stagista|collaboratore volontario a progetto saltuario]]. Lui era sicuramente l'uomo giusto. L'apprezzato autore del libro ''Ti giuro che sembrava lui'', biografia mai autorizzata da Wilder per un'antipatia a pelle, per circa due settimane aveva dormito nella cuccia di ''Brutos'', lo splendido ed ospitale [[Cane|maremmano]] della villa, in attesa dell'occasione giusta. Purtroppo, a tutelare la privacy del presunto Wilder c'era Graeme "Tir" Barrett, ex campione degli ''All Blacks'', più simile ad una ruspa che a un essere umano. Non solo, l'insidia più grande era rappresentata dalla signorina Florence, una corpulenta settantenne presentatasi come segretaria personale. Trattavasi in realtà di Harriet May Lagherlöf, meglio conosciuta come "[[Cannibalismo|la divoratrice di]] [[boy scout]]", solita aggirarsi agli incroci fingendosi cieca, per poi farsi accompagnare in un luogo isolato dove aveva già allestito un sorta di tovaglietta da picnic, tutta di plastica.
 
Con grande sprezzo del pericolo, approfittando della momentanea assenza dell'energumeno, Lampredotti salta fuori dal suo nascondiglio e minaccia la donna: ''"Se non mi fai parlare con quell'uomo ti denuncio alla polizia!"'' Grazie ad un nostro [[hacker]], che utilizziamo solo per [[Spionaggio industriale|attività che possono garantirci economicamente la sopravvivenza]], abbiamo craccato il sistema di videosorveglianza e siamo in grado di mostrarvi le registrazioni.
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* [[La Fabrica di Cioccolato]]
 
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