Gaio Giulio Cesare: differenze tra le versioni

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==Amori egizi'''ani'''==
==Amori egizi'''ani'''==
Dopo tutto questo casino, Cesare si prese una vacanza in Egitto, dove si innamorò di Cleopatra (*). Cleopatra, regina d'Egitto, aveva una strana passione per serpenti, capitoni, mazze da base-ball, pali telegrafici, e tutto ciò che aveva forma tubolare. Fu lietissima che in Egitto vi fossero tanti legionari "attrezzati" ed "arrapati" (desiderosi di magiare rape) e trattenne Cesare in Egitto per tutto il tempo necessario a ripassarseli tutti, compresi cavalli e cavalieri.
Dopo tutto questo casino, Cesare si prese una vacanza in Egitto, dove si innamorò di Cleopatra (*). Cleopatra, regina d'Egitto, aveva una strana passione per serpenti, capitoni, mazze da base-ball, pali telegrafici, e tutto ciò che aveva forma tubolare. Fu lietissima che in Egitto vi fossero tanti legionari "arrapati" (desiderosi di mangiare rape) e trattenne Cesare in Egitto per tutto il tempo necessario a ripassarseli tutti, compresi cavalli, cavalieri e gli elefanti e cammelli catturati al nemico.
Per la verità Cesare era innamorato di Frucione, un numida al servizio di Cleopatra, ma, per l'occhio del pubblico, finse di essersi innamorato di Cleopatra. In realtà aveva passato Cleopatra a Marco Antonio, a Rufio, a Trebonio, a Tizio, a Caio, a Sempronio, a Catino, a Catone, a Sertiano, ad Andreotti, a Sartorio, al salumiere, ai galli di servizio, agli stallieri, ai numidi di scorta, ai reduci di scarto, ecc. mentre lui si sollazzava all'uso numida, tanto che il povero Frucione morì di sfinimemto. Su questa morte eroica il filosofo Sosigene, al seguito di Cleopatra, scrisse una lunga meditazione: ''"Zucaturas frocionii"'', in dialetto padovano.
Per la verità Cesare era innamorato di Frucione, un numida al servizio di Cleopatra, ma, per l'occhio del pubblico, finse di essersi innamorato di Cleopatra. In realtà aveva passato Cleopatra a Marco Antonio, a Rufio, a Trebonio, a Tizio, a Caio, a Sempronio, a Catino, a Catone, a Sertiano, ad Andreotti, a Sartorio, al salumiere, ai galli di servizio, agli stallieri, ai numidi di scorta, ai reduci di scarto, ecc. mentre lui si sollazzava all'uso numida, tanto che il povero Frucione morì di sfinimemto. Su questa morte eroica il filosofo Sosigene, al seguito di Cleopatra, scrisse una lunga meditazione: ''"Zucaturas frocionii"'', in dialetto alessandrino.


(*)In seguito Cleopatra divenne una velina che faceva lo stacchetto nel programma "Egittomania" di [[Carlo Conti]]).
(*)In seguito Cleopatra divenne una velina che faceva lo stacchetto nel programma "Egittomania" di [[Carlo Conti]]).