Figa pelosa: differenze tra le versioni

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[[File:Astronauta.jpg|thumb|right|240px|Né tantomeno andò sulla Luna.]]
Comprò tela e [[pennello|pennelli]] impegnando di nascosto il [[cilicio]] della madre, e iniziò a dipingere un quadro di 40x50 cm, che avrebbe, a sentir lui, "rivoluzionato il modo di guardare alla pittura". Esposto a tradimento al salone dell'arte moderna Vaticana il quadro, denominato dall'intuitivo Curbetti "'''''Figa Pelosa'''''", fece scoppiare il finimondo. Accusato di [[pornografia]], di [[voyeurismo]], di [[esibizionismo]], di voler mandare in rovina i fabbricanti di [[rasoio|rasoi]], e di un sacco di altre cose per lui incomprensibili, il povero Mimmo venne mandato davanti al [[giudice]] seduta stante.
Le carte del [[processo]] sono andate perdute, tuttavia si sa che durò più o meno 25 minuti. Un record, per gli standard pontifici dell'epoca. Con l'accusa di "aver attentato alle fondamenta del potere ecclesiastico" Mimmo fu sbattuto in cella, senza [[pane]] né [[acqua]] per giorni. Ma tanto aveva un carboncino, che usò per scrivere " ''Viva le tette'' " sulle pareti.
 
Il dipinto, insieme ai suoi beni personali consistenti in un pennello a doppio manico, venne messo in vendita nel classico mercatino carcerario, come da tradizione pontificia, allo scopo di far pagare al cliente il costo del suo mantenimento in gattabuia.
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