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Letteralmente, "servizio ai lettori": ovvero, tutto ciò che viene inserito in una storia giappa con lo scopo di fare appello ai "bassi istinti" del fanboy o del lettore del manga, nel tentativo (spesso vincente, specie se abbiamo a che fare con degli otaku) di incrementare con facilità le vendite e/o nascondere altre magagne.

Il fanservice classico

File:Vista alla Katsura.jpg
una classica vista alla Katsura in DNA^2. Notare la notevole conoscenza dell'anatomia dell'apparato B femminile [1]

Normalmente si intende per fanservice l'introduzione più o meno forzata di belle figliole (o la visualizzazione di parti di esse), che in molti casi arriva a configurare una indiscriminata presenza di sole ragazze carine attorno al (o alla) protagonista; queste saranno solitamente fornite di gonnelle svolazzanti e sottoposte ad inquadrature ginecologiche, nonchè a qualsiasi tipo di espediente utile a mostrare il loro talento e in generale le loro qualità esclusivamente fisiche. Contrariamente a quanto può accadere fra gli scemeggiatori occidentali, i Giapponesi non si fanno problemi a mostrare il talento delle personaggine senza troppi preamboli: anzi, spesso lo fanno nel modo più plateale e umoristico possibile, da cui l'idea del service, che si basa essenzialmente su sue espedienti tecnici: il pantyshot [2]e il bouncin' breast[3].

Nascita ed evoluzione

Questa rinomata tecnica pare sia stata introdotta negli anime da Go Nagai attraverso (tutte) le sue eroine, e poi ampiamente sviluppata dalla Gainax con l'imvenzione del moto tettonico-sussultorio, il cosiddetto Gainax Bounce . Tra i lettori di manga italiani, per molti anni questa parola fu associata alle immor(t)ali gesta di Masakazu Katsura, il creatore di Video Girl Ai, che grazie a certe sue pregevoli vignette[4] si guadagnò decine di poco onorevoli soprannomi e la cui devianza, presunta o data per certa, fu oggetto di discussione per letteralmente migliaia di post.

I luoghi del fanservice

I luoghi deputati per il fanservice sono i comuni luoghi di aggregazione giappici: camerette, bagni, palestre scolastiche, bagni pubblici, piscine, spiagge. Molte di queste location sono addirittura oggetto di intere puntate dedicate al fanservice, come ad esempio la classica puntata alla spiaggia degli anime scolastici o la puntata alle terme dei jumpici.

Livelli del fanservice

 
una classica scena della serie Aika (niente paura non sono defunte; con una bella lavata e stirata torneranno come nuove)

Livello e intensità variano molto a seconda delle produzioni, e in generale in QUASI tutte le produzioni anime se ne può trovare una minima traccia. Persino autori come il Tezuka o il Miya non hanno potuto resistere a tale tecnica. In generale il fanservice è comunque limitato a pochi secondi o minuti all'interno di un episodio. Non mancano i casi particolari, come ad esempio la nota miniserie panty-spionistica Aika (classificata HH-rated), nella quale è possibile contemplare una mutandina in media ogni circa 5 secondi, ovvero, 12 ppm (pantyshot per minute). O come la sua serie clone Najica, (sempre HH-rated ma incredibilmente trasmessa nell'Anime night di Mtv) con "solo" 3 ppm.

L'accezione più ampia

la parola Fan service comunque non indica solo l'esposizione del corpo femminile. Infatti sono molte le ossessioni di cui può essere preda il lettore/spettatore,e non TUTTE queste si incentrano sulle belle gnocche (o sull' equivalente per molte femminucce). Quindi si potranno titillare i fan militari con riproduzioni maniacalmente precise di armi, aerei e navi realmente esistenti, o fare uso di fiumane incessanti di citazioni, riferimenti molto appariscenti al mondo dei computer (come in Lain), e così via. Anche l'introduzione di certe scene altamente drammatiche può sembrare ad alcuni una scorciatoia facile per dare un senso di "solennità" all'anime/manga, e dunque ricadere in questa categoria....

Ma tutto ciò ovviamente complica di molto le cose: infatti, con una definizione così ampia (vedi anche Bampa) è fatale sconfinare quasi subito nel campo dei gusti, e in molti casi si potrà restare a discutere per giorni se qualcosa sia da considerarsi "gratuito" o meno nel contesto di una storia. (Anche perchè, ammettiamolo, ad un autore che ci piace particolarmente per altri motivi molti tentativi di service verranno perdonati senza neanche un'esitazione).

Si vedano ad esempio le discussioni intorno a Masamune Shirow, che con le sue tavole ipercomplesse e spruzzate frequentemente di technobabble e belle donne si è guadagnato innumerevoli fan, ma è anche stato definito da molti (tra cui chi scrive n.d.werner) come "un uomo che del fan-service ha fatto una missione". Così come le viste delle splendide forme di Ai[1] non hanno impedito a migliaia di ragazzine di piangere su quelle stesse pagine che molti maschietti avrebbero ritenuto offensive nei loro confronti, e come l'attenzione alla plausibilità scientifica di un mecha manda in visibilio alcuni e appare un inutile tecnicismo per altri. In definitiva, se una discussione in materia si protrae abbastanza a lungo sembrerà che la gran parte della media degli anime sia costituita da fan-service... il che, dopotutto, è solo l'ennesima riaffermazione della legge di Sturgeon.


Note

  1. ^ acquisita da anni di visione di riviste sconcie
  2. ^ scatto alle mutande
  3. ^ tette ballonzolanti
  4. ^ pura pornografia