Fëdor Dostoevskij: differenze tra le versioni

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[[File:Soldati prima guerra mondiale.jpg|thumb|200px|left|I fratelli Dostoevskij (in prima e seconda posizione) in proncinto di svignarsela dalle trincee in Crimea.]]
[[File:Soldati prima guerra mondiale.jpg|thumb|200px|left|I fratelli Dostoevskij (in prima e seconda posizione) in proncinto di svignarsela dalle trincee in Crimea.]]
Ritrovato il fratello Michail, latitante per non meglio specificate truffette ai danni dell'erario provinciale, Dostoevskij progetta la pubblicazione di una rivista letteraria dedicata alla promozione della [[cultura]] slava. Ma le speranze editoriali dei due fratelli vengono stroncate dallo scoppio della [[Guerra]] di Crimea nel [[1853]]: chiamati a servire il fronte a Sebastopoli, i Dostoevskij si fingeranno dementi per essere riformati alla visita militare per conclamata infermità. Durante l'ispezione medica, Fëdor e Michail si accorgeranno che quasi tutti i richiamati alle armi sembravano dei deficienti mongoloidi, segno che la loro [[idea]] era talmente scontata da essere venuta in mente a chiunque. Sicuri di venire scartati dai medici, scopriranno con disappunto che, per ordine dello Zar Nikolaj I, a combattere in Crimea sarebbero dovuti andare solo gli elementi più indesiderabili della società, in particolar modo i minorati mentali, i galeotti, gli ubriaconi e i simulatori, siccome la guerra era ormai persa e tanto valeva sfruttare l'occasione per liberarsi di tutta quella sgradevole gentaglia.<br />
Ritrovato il fratello Michail, latitante per non meglio specificate truffette ai danni dell'erario provinciale, Dostoevskij progetta la pubblicazione di una rivista letteraria dedicata alla promozione della [[cultura]] slava. Ma le speranze editoriali dei due fratelli vengono stroncate dallo scoppio della [[Guerra]] di Crimea nel [[1853]]: chiamati a servire il fronte a Sebastopoli, i Dostoevskij si fingeranno dementi per essere riformati alla visita militare per conclamata infermità. Durante l'ispezione medica, Fëdor e Michail si accorgeranno che quasi tutti i richiamati alle armi sembravano dei deficienti mongoloidi, segno che la loro [[idea]] era talmente scontata da essere venuta in mente a chiunque. Sicuri di venire scartati dai medici, scopriranno con disappunto che, per ordine dello Zar Nikolaj I, a combattere in Crimea sarebbero dovuti andare solo gli elementi più indesiderabili della società, in particolar modo i minorati mentali, i galeotti, gli ubriaconi e i simulatori, siccome la guerra era ormai persa e tanto valeva sfruttare l'occasione per liberarsi di tutta quella sgradevole gentaglia.<br />
Partiti per il fronte, i Dostoevskij verranno spediti subito in avanzamanto. Con loro, un piccolo editore pietroburghese di nome Pavel Stellovskij, pure lui fregato dall'editto zarista. Nei pochi giorni di tregua, i tre avranno modo di discutere il loro antico progetto letterario, nascosti dietro alcune mura nemiche scelte appositamente da Fëdor. Ma una pallottola vagante proveniente dal [[fuoco amico]] interromperà le chiacchiere per via del ferimento a una gamba di Stellovskij, che resterà zoppo e maledirà i Dostoevskij per tutta la vita. Subito stremati dalla vita bellica, i Dostoevskij non ci penseranno due volte a dileguarsi, sotto falso nome, verso l'amata Pietroburgo. Diramando informazioni fasulle di un'[[epidemia]] di [[lebbra]], gli scaltri fratelli, ricopertisi di guano di piccione e fanghiglia per imitare le croste della nota [[malattia]], terrorizzeranno le truppe russe con minacce di [[Manuali:Evitare le malattie contagiose|contagio]], talvolta estorcendo anche piccole somme di denaro. Tenuti a debita distanza da tutti i commilitoni, alte gerarchie incluse, i Dostoevskij, traditori e disertori della patria, faranno ritorno a casa dopo mesi di confuse peregrinazioni per mezza [[Asia]]: con gli irriconoscibil nomi di Midor e Fëchail Tosdoevskin, i due si presenteranno agli uffici turistici di Mosca (o anche Pietroburgo o Kiev, tanto non cambia niente) in qualità di visitatori stranieri, per la precisione [[Trentino|trentini]], ignorando che l'[[Austria]]-[[Ungheria]] fosse appena entrata in guerra contro la Russia e perciò sarebbero stati considerati spie nemiche. Catturati e deportati in Siberia, vi sconteranno tre anni di lavori forzati, interrotti non appena verrà scoperta la loro reale identità.<br /> Alcuni autori (p. es. [[Wikipedia]]) sostengono che Dostoevskij abbia militato in un circolo segreto di rivoluzionari d'ispirazione [[anarchia|anarchica]] e [[marx]]ista, che per questo sia stato catturato e condannato a morte ma graziato all'ultimo momento per espresso ordine dello Zar, indi spedito per 10 anni in Siberia. Trattasi in verità di sciocche assurdità messe in giro dalla stampa [[cuba]]na per screditare l'''intelligencija'' del [[Burundi]].
Partiti per il fronte, i Dostoevskij verranno spediti subito in avanzamento. Con loro, un piccolo editore pietroburghese di nome Pavel Stellovskij, pure lui fregato dall'editto zarista. Nei pochi giorni di tregua, i tre avranno modo di discutere il loro antico progetto letterario, nascosti dietro alcune mura nemiche scelte appositamente da Fëdor. Ma una pallottola vagante proveniente dal [[fuoco amico]] interromperà le chiacchiere per via del ferimento a una gamba di Stellovskij, che resterà zoppo e maledirà i Dostoevskij per tutta la vita. Subito stremati dalla vita bellica, i Dostoevskij non ci penseranno due volte a dileguarsi, sotto falso nome, verso l'amata Pietroburgo. Diramando informazioni fasulle di un'[[epidemia]] di [[lebbra]], gli scaltri fratelli, ricopertisi di guano di piccione e fanghiglia per imitare le croste della nota [[malattia]], terrorizzeranno le truppe russe con minacce di [[Manuali:Evitare le malattie contagiose|contagio]], talvolta estorcendo anche piccole somme di denaro. Tenuti a debita distanza da tutti i commilitoni, alte gerarchie incluse, i Dostoevskij, traditori e disertori della patria, faranno ritorno a casa dopo mesi di confuse peregrinazioni per mezza [[Asia]]: con gli irriconoscibil nomi di Midor e Fëchail Tosdoevskin, i due si presenteranno agli uffici turistici di Mosca (o anche Pietroburgo o Kiev, tanto non cambia niente) in qualità di visitatori stranieri, per la precisione [[Trentino|trentini]], ignorando che l'[[Austria]]-[[Ungheria]] fosse appena entrata in guerra contro la Russia e perciò sarebbero stati considerati spie nemiche. Catturati e deportati in Siberia, vi sconteranno tre anni di lavori forzati, interrotti non appena verrà scoperta la loro reale identità.<br /> Alcuni autori (p. es. [[Wikipedia]]) sostengono che Dostoevskij abbia militato in un circolo segreto di rivoluzionari d'ispirazione [[anarchia|anarchica]] e [[marx]]ista, che per questo sia stato catturato e condannato a morte ma graziato all'ultimo momento per espresso ordine dello Zar, indi spedito per 10 anni in Siberia. Trattasi in verità di sciocche assurdità messe in giro dalla stampa [[cuba]]na per screditare l'''intelligencija'' del [[Burundi]].


=== Il successo ===
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