Esercito ottomano: differenze tra le versioni

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Nei primi secoli i turchi ottomani in quanto pastori dell'Asia Minore non furono particolarmente abili nell'arte della [[navigazione]] ma la cosa cambio quando, assoggettati i berberi della [[Tunisia]] e della [[Libia]], vennero in possesso del loro [[know how]] rispetto alla guerra marittima, alla navigazione e alla gambata [[stile libero]]<ref>benchè subordinata all'uso della tavoletta</ref>, I berberi infatti erano esperti pirati che già allora salpavano da [[Tunisi]] e [[Tripoli]] in direzione dell'[[Italia]] a scopo di saccheggiarne il [[welfare]]. La qualità delle imbarcazioni turche da li in poi migliorò vistosamente e a parte numerose e tragiche [[figure di merda]] subite per colpa della marina veneziana, genovese, russa e maltese, i risultati furono nel complesso strepitosi tanto che nel [[1867]] gli ottomani finalmente varano il veliero più veloce e letale del mondo, nel 1868 invece l'[[Inghilterra]] vara la [[corazzata Dreadnought]] con 12 torrette rotanti, 5 lancia siluri e 4 motori a vapore da 25.000 cavalli. Ciò non mina comunque il primato ottomano togliendone soltanto ogni sua utilità.
 
==L'aviazioneAviazione ottomana==
 
Nel [[1909]] l'ingegnere ottomano Özkan Baklava realizza quello che è certamente il primo aeroplano di sempre ad est dei Dardanelli, subito lo stato maggiore dell'esercito si interessa alla faccenda: per la prima volta in 700 anni c'è l'opportunità di non mettere le mani in ritardo su una teconologia militare. Purtroppo gli aerei ad atterraggio verticale dell'ingegner Baklava non facevano al caso ne dell'esercito ottomano ne della vita dei piloti. Il sultano prese quindi contatto con una ditta di aerei usati francese e decise di dotarsi di 15 veivoli "le carcasse Xi2", sottomarca [[low cost]] degli aerei [[Renault]]. Il [[1911]] vede il battesimo di fuoco dell'aviazione ottomana durante l'invasione italiana della Libia. Siccome infatti le coste di Tripoli sono protette solo da 20mila beduini, si decide di puntare tutto sulla superiorità aerea. La {{citnec|potente|e=senza fonte}} cavalleria dell'aria italiana si batte quindi contro i velivoli turchi di seconda mano in un epico scontro per evitare quella che si può definire la zona retrocessione dei popoli. Il 10 settembre le forze aeree ottomane abbattono il primo veivolo italiano, nel frattempo i bersaglieri occupano Tripoli, [[Tobruk]], italianizzano tutti i nomi ed iniziano ad edificare le strade. La guerra finisce l'[[11 settembre]] con la sconfitta dei turchi, la perdita di tutta la Libia e di gran parte dell'[[autostima]]: L'impero ottomano è il primo stato al mondo a perdere contro l'Italia.
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