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'''Se stai leggendo questo avviso, imbraccia il moschetto e difendi anche tu le mura'''
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{{Cit2|No alla Turchia in Europa|La Lega santa durante la battaglia di Vienna.}}
{{Cit2|Mio padre cadde nella difesa di Costantinopoli, poi si rialzò e continuò a scappare|Un nobile genovese racconta con orgoglio le gesta del padre contro l'esercito ottomano.}}
'''L'esercito Ottomano''' è quella formidabile [[macchina da guerra]] grazie alla quale una banda di [[turchi|pecorai dell'Anatolia]] è riuscita a creare un impero di vastissime dimensioni, in grado fino all'[[epoca moderna]] di impensierire qualsiasi esercito europeo. Ancora oggi l'esercito ottomano incute paura in molti esponenti dell'[[destra unidimensionale|estrema destra]] nostrana, che ovviamente ignorano il fatto che tale esercito non esista più<ref>il deficit mnemonico è spesso spiegato da ictus, aterosclerosi o sindrome da TDC</ref>. Il grottesco successo di questa armata di beduini, anche in epoche in cui gli europei dominavano i campi di battaglia di tutto il mondo, è il frutto di evidenti peculiarità ed eccellenze in campo logistico, balistico e [[botta di culo|casistico]].
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[[File:Cappello ottomano.jpg|thumb|right|200px|Mustafà Pascià mostra orgoglioso il suo patologico idrocefalo.]]
La storia dell'esercito ottomano inizia
Nella storia di questo esercito, grandi battaglie campali, assedi, [[grigliata|grigliate]], guerre navali e retorica spicciola vi si trovano in misura tale da fare impallidire [[il signore degli anelli]] di Tolkien.
La prima facile preda dell'impero ottomano è l'[[impero bizantino]], lasciato dal resto del mondo cristiano da solo a crepare in un angolo. Solo quando gli ottomani nel [[1453]] cingono d'assedio Costantinopoli, [[Venezia]] e [[Genova]] corrono in soccorso dei fratelli bizantini e dei ricchi investimenti immobiliari fatti in città durante la bolla speculativa del [[1451]]. Gli ottomani assaltano a più ondate le mura teodosiane ma in prima linea a difendere il portone principale sono schierati i volontari genovesi con il loro coraggioso capitano Giovanni Giustianiani. All'inizio i difensori reggono bene le cannonate e gli assalti alle mura, finché una scheggia di pallet non ferisce gravemente il mignolo del Giustiniani. I genovesi sono così costretti a ripegare nel porto, caricare tutti i tesori bizantini, fregarsi tutte le navi e lasciare gli indifesi greci ad affrontare una [[morte|morte atroce]]. Il Giustiniani morirà comunque 54 anni dopo, per le gravi ferite subite.
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Lo scontro avviene nel [[1571]] e vede vincitori i santi leghisti grazie a 2 manovre eccezionali, la prima del comandante Venziano Agostino Barbarigo che schiera staccate fra loro 2 [[galeazza|galeazze]] da trasporto piene zeppe di cannoni e fra le 2 navi uno striscione con su scritto "qui c'è il tesoro della lega santa", suscitando così la curiosità da [[lemming]] dell'ammiraglio nemico Pascià.
L'altra grande manovra è del comandante Genovese [[Andrea Doria]] che abilmente si ritira con le sue navi mentre il resto dell'ala destra viene massacrata dagli ottomani, per poi ripiombare a sorpresa su di loro a battaglia ormai finita.
Le conseguenze dello scontro sono disastrose per la flotta ottomana che viene totalmente annientata, la lega santa non può però dare il colpo di
==Minaccia all'Europa cristiana e Battaglia di Vienna==
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{{Cit2|La resistenza della città di Vienna è il più eroico atto di fede mai compiuto dalla cristianità, solo un pugno di uomini coraggiosi separa l'europa cristiana dalla distruzione per mano dell'infedele ottomano|genovese santoleghista mentre conversa con i suoi pari nella frescura della sua residenza estiva.}}
Come volevasi dimostrare, nel [[1683]] l'esercito Ottomano è più efficente che mai e a capo di un'eterogena coalizione assedia [[Vienna]]. Dall'altra parte un'altrettanto eterogenea coalizione guidata da [[Sobieski di Polonia]] comprendente tedeschi, austriaci, veneziani, toscani, papisti, milanesi,
==La Battaglia di Korkusuz==
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== Note ==
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