Eneide: differenze tra le versioni

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A ogni modo, non è molto interessante sapere il [[perché]] o il percome si sia sviluppato questo sanguinoso [[assedio]], tanto non è molto diverso dal classico film di [[Jackie Chan]]: in entrambi [[c'è]] un mucchio di azione, i personaggi sono sfigati che combattono in modo ridicolo, la [[trama]] è approssimativa e poco credibile e, ''dulcis in fundo'', alla fine prevalgono i buoni.
 
Dopo dieci anni in cui non avevano nemmeno potuto ritirare la [[posta]] dalla cassetta, figuratevi la sorpresa dei cittadini di Troia quando una mattina le sentinelle annunciarono che l'esercito acheo era scomparso.<br />[[File:Cavallo-frisone.jpg|thumb|350px|left|Il cavallo di Troia. Ancora oggi gli studiosi si chiedono da che parte siano entrati tutti quei soldati greci.]]In effetti, tutto lasciava intendere che i greci se ne fossero andati: delle loro navi non c'era traccia, il loro accampamento era già infestato da tossici e barboni, e per terra furono trovati numerosi foglietti appallottolati che si rivelarono preventivi di viaggi Lowlow cost Troia - Grecia.<br />Inoltre, dopo tre ore di perlustrazione, gli attenti troiani notarono che sulla spiaggia campeggiava un [[cavallo]] di legno alto sette metri. Altre tre ore dopo, un troiano particolarmente sveglio si accorse che affianco al cavallo era seduto un greco. Subito lo acciuffarono e lo costrinsero a dir loro tutto ciò che sapeva. Il tizio, tale '''Sinone''', avrebbe volentieri spifferato tutto subito, ma non ci furono santi e i troiani lo [[tortura|torturarono]] colorandogli le unghie con lo [[smalto]] rosa e tirandogli torte alla panna in faccia.<br />Dopo un simile trattamento, Sinone confessò stravolto che i greci avevano costruito quel monolitico cavallo in omaggio a [[Minerva]], affinché li proteggesse sulla via del ritorno.<br />"''Essi dunque si sono riconosciuti sconfitti e sono fuggiti!''"- sentenziò il saggio re '''Priamo'''.<br />"''Macché, Eccellenza''"- fece Sinone, "''si sono semplicemente dimenticati il [[gas]] acceso.''"<br />Fu quindi deciso di portare il cavallo dentro le mura di Troia, sistemandolo al centro della roccaforte per rendere inequivocabile la [[vittoria]] e per far morire d'invidia quello stronzo del ragioniere Sabatini, il vicino di casa che si vantava sempre di avere i gerani più belli del [[quartiere]]. Nei cuori dei troiani, provati dagli interminabili anni di sofferenze, si scatenò la [[gioia]].<br />Le strade si riempirono di gente pronta a far baldoria, il sidro scorse a fiumi, i musicisti suonarono tutta la notte: insomma, l'[[atmosfera]] era così carica di vitalità e spensieratezza che pareva di stare a un concerto delle [[Las Ketchup]]. [[File:Bambini esplosione.jpg|350px|thumb|Enea (al centro, riconoscibile per via della sua espressione fiera) e i suoi compagni fuggono da Troia in fiamme.]]<br />Solo con musica migliore.<br />Poi, uno dopo l'altro, i fuochi si spensero, i balli e i banchetti cessarono, la gente tornò alle proprie case e [[Ragazza madre|le ragazze ubriache si appartarono nei vicoli con giovanotti di cui il giorno dopo non avrebbero ricordato neppure il nome]]. In quella notte tranquilla, solo un uomo si rifiutava di cadere nelle villose braccia del dio del sonno [[MoiraDomenico Orfei|Moira OrfeoMorfeo]]: egli era '''[[Enea]]''', principe dardano ed eroe della difesa di Troia.<br /> Enea era il miglior guerriero della città, secondo solo a:
 
*'''[[Ettore]]''', ucciso barbaramente da '''Achille'''.
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Enea si diresse quindi al più vicino [[centro commerciale]] con l'intenzione di arraffare il maggior numero di [[spremiagrumi]], ma una volta lì si accorse che molti altri figli di Troia avevano avuto la sua stessa [[idea]]. Tra la folla vide suo padre Anchise che faceva incetta di [[dentiera|dentiere]], la sua amata moglie Creusa che si accapigliava con un'altra donna per una borsa di Louis Vitton e suo figlio Julo con le braccia piene di giochi per la [[Nintendo Wii]].<br />Incazzato come una [[iena]] perché non era rimasto neppure uno stuzzicadenti da rubare, Enea si mise a urlare: "''Basta perdere tempo! Dobbiamo lasciare la città! In fretta, con me!''"<br />Subito la sposa e il bambino gli si misero al fianco; il vecchio Anchise invece scosse la testa, scaracchiò in terra e disse: "''Andate voi, che siete giovani! Io morirò col mio [[catetere]] e con la mia città!''"<br />[[File:Culo.jpg|left|thumb|300px|Julo.]]"''Ok vecchio, fai come vuoi! Buona fortuna!''" - fecero gli altri tre senza battere ciglio, e lo avrebbero abbandonato là se Anchise non avesse cambiato idea e con un balzo da ginnasta non fosse saltato sulle spalle del figlio.<br />La famiglia si lanciò di corsa nei vicoli più oscuri della città, facendosi largo tra morti, feriti e [[vu cumprà]] particolarmente insistenti; alla fine Enea e i suoi giunsero a una porta che conduceva fuori dalle mura. "''Siamo salvi! Abbiamo seminato quei vu cumprà!''" - disse Enea ai suoi cari, ma non ebbe neppure il tempo di festeggiare il successo con un virile [[rutto]] che la gioia gli morì in gola: Creusa non era lì con loro! Dove si era cacciata quella dannata femmina?<br />Enea fu sul punto di lasciarla al suo [[destino]], poi si ricordò che la sua [[carta di credito]] era in mano a Creusa e in preda alla disperazione tornò in città da solo. Setacciò Troia palmo a palmo, incurante della battaglia che ancora infuriava attorno a lui e dei [[giornalista|giornalisti]] di [[Studio Aperto]] che filmavano la scena e sparavano vaccate. Alla fine scorse sua moglie davanti alla vetrina di una gioielleria.<br />Subito le urlò: "''Eccoti finalmente, brutta troiana! Stai bene? Ma soprattutto, non hai toccato la mia carta di credito, vero?''"<br />Sentendo quella [[voce]] Creusa si girò e con voce flebile rispose: "''No, non ho fatto in tempo. La nera morte mi ha ghermito prima. Quella che vedi è solo la mia [[ombra]], Enea! Non soffrire per me: va e segui la tua strada. Addio, ama il nostro piccolo Julo! Ah già, dimenticavo, ti tradivo col fornaio!''"<br />E in un battere di ciglia la figura di Creusa si dissolse nell'aria. Enea rimase impietrito dal dolore: in un attimo pensò alla sua carta di credito perduta per sempre, comprese perché a casa sua c'era sempre abbondanza di [[pane]] fresco, e infine decise di farsi forza e di tornare al luogo dove aveva lasciato Anchise e Julo.<br />Strada facendo passò davanti al panificio, miracolosamente scampato alla furia achea, e gli appiccò il fuoco.
[[File:Enea1.jpg|right|thumb|300px|La targa posta sulle navi di Enea.]]
Tornato dai suoi cari, Enea notò con stupore che attorno ai due si era formato il classico capannello di [[Alive - Sopravvissuti|sopravvissuti]] inetti che tanto va di moda nei film [[horror]]. Aspettavano tutti lui, affinché li guidasse verso una nuova terra.<br />Enea non si fece intimidire dalla [[responsabilità]], guardò tutti negli occhi così intensamente che la folla lo credette strabico e con determinazione disse: "''Seguitemi, vi condurrò in salvo!''"<br />Dopo un quarto d'ora si erano persi, riuscirono a orientarsi solo grazie a Julo che aveva l'[[orologio]] con la [[bussola]] incorporata.<br />Alla fine si rifugiarono in una foresta, abbatterono gli [[albero|alberi]] e colcon legnola legna accesero un allegro [[falò]] attorno al quale cucinarono [[marshmallow]] e si raccontarono storie di fantasmi. A quel punto qualcuno fece notare che non erano lì per fare un campeggio, sicché il gruppo si spostò in un'altra foresta, abbatté nuovamente degli alberi e stavolta fabbricò venti navi.<br />Al momento di salpare Enea e i suoi compagni provarono un [[Diarrea|dolore straziante]], sia perché lasciavano la loro patria sia perché i marshmallow erano scaduti da tre anni.<br />Quei poveri [[profugo|profughi]] non sapevano ancora che le loro gesta sarebbero state cantate per secoli e secoli.<br />Dai [[Pooh]].
 
=== Il viaggio verso L'[[Italia]] ===
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