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[[File:Sora Lella.jpg|miniatura|Elena "Lella" Fabrizi. [[Pecorino]] su pastasfoglia, [[1982]].]]
{{cit2|Hanno detto "prendila con filosofia" perché "pijatela 'der culo" pareva brutto!|La sora Lella a proposito dei consigli da amico}}
{{cit2|Fattela 'na risata, che magari domani te sveji sotto a 'n cipresso!|La sora Lella a proposito del vivere giorno per giorno}}
'''Elena Fabrizi''', detta '''Lella Fabrizi''' e anche '''sora Lella''' ([[Pajata]], [[17 giugno]] [[1915]] – [[Coratella]], [[9 agosto]] [[1993]]), è stata un'attrice e cuoca italiana.<br /> Dopo aver interpretato vari ruoli minori arriva al successo grazie a [[Carlo Verdone]], che la vuole in alcuni dei suoi film.
{{cit2|Chi sei? Carlo Verdone l'attore?! Ma me stai a cojonà o stai a ddì sur serio?!|La sora Lella al [[telefono]] col [[regista]] romano
Per anni si è dedicata alla ristorazione, presso il locale sull'isola Tiberina che prende il suo nome, cercando di valorizzare la [[cucina romana]] tradizionale. Era però anche una spregiudicata innovatrice, sua l'idea di servire ''[[Carciofo|carciofi alla giudia]]'' dentro una {{tooltip|{{colore|green|kippah}}|[[File:Kippah.jpg|180px]]}} fatta con la mollica di pane, nonché quella di portare in tavola la ''[[coda alla vaccinara]]'' ancora attaccata alla [[vacca]].<br /> È famosa anche per il suo impegno in importanti battaglie sociali, come quella che l'ha vista impegnata nella difesa degli sfrattati e nel far dichiarare la [[
== Biografia ==
[[File:Soldati piantano lo stemma del McDonald's.jpg|left|thumb|220px|Le truppe di [[McDonald's]] tentano di conquistare l'[[isola Tiberina]], poco prima di essere spazzate via dalla sora Lella armata di [[mattarello]].]]
=== Vita in cucina ===
Elena nasce a [[Roma]] nel 1915, ultima di sei fratelli. Tra essi l'[[attore]] [[Aldo Fabrizi]], col quale condivide la passione per la recitazione, quella per la cucina e la porzione di quadrante della [[bilancia]] oltre i 110 kg.<br /> La sua [[infanzia]] è segnata da eventi drammatici: è già iniziata la [[Prima guerra mondiale]] e, come se non bastasse, l'unica squadra di calcio presente nella capitale è l'[[S.S. Lazio|Atletico Burinense]]. In uno scenario così apocalittico, che avrebbe minato anche il più forte dei caratteri, la piccola Elena trova consolazione nell'unica cosa che le è stata sempre a cuore: la <del>fam</del> [[Cicoria|cicoria ripassata in padella]].<br /> La cucina della madre è il suo luogo preferito dove giocare, in poco tempo impara la maggior parte delle ricette a memoria. A cinque anni non sa ancora leggere, però riconosce l'eventuale presenza della parola "[[panna]]" nella ricetta della [[carbonara]], si reca in cucina e prende a calci negli stinchi il [[cuoco]].<br /> In prima elementare, per il pranzo, gli altri bambini si portano panini e [[pizza]], lei ha il [[Dolce Forno]] e si cucina l'[[abbacchio]] con le patate. Quando frequenta le medie, approfittando di un malore della cuoca, si impossessa della mensa e cucina per tutto l'istituto. Il preside sembra visibilmente soddisfatto, affigge un cartello con una foto della vecchia cuoca e la scritta "Io non posso entrare" e in seguito, accoglie il suo tentativo di ritorno sguinzagliandole contro i [[dobermann]]. Grazie ai proventi di questo lavoro Elena capisce due cose:
# che presto potrà permettersi di aprire la sua prima trattoria;
# che si deve sbrigare perché ''"la vita è un mozzico"''.
Dopo aver guadagnato abbastanza, apre il suo primo ristorante nella celebre piazza romana di ''Campo de' Fiori'', un luogo ben frequentato dai turisti a pochi passi da ''Piazza Navona''. L'idea di scrivere i menù in varie lingue la scarta subito, la cucina tradizionale romana è basata molto sul "quinto quarto"<ref>pezzi della bestia che normalmente vengono scartati</ref> e quindi: spiegare che la [[coratella]] è composta da interiora, e che la [[pajata]] in un certo senso è [[merda]], sarebbe strategicamente penalizzante.<br />Quando apre un secondo ristorante, sull'Isola Tiberina,
=== Vita sul set (in cucina) ===
[[File:Bianco rosso e Verdone - Locandina.jpg|right|thumb|220px|La sora Lella è quella destra che prende buona parte della foto.]]
L'incontro della sora Lella col mondo del cinema avvenne, manco a dirlo, in un bar: lei col suo solito [[Crodino]] analcolico accompagnato da abbondanti patatine, da lei stessa pelate e fritte; lui, il cinema, sottoforma di un giovane alto, atletico e aitante, il noto Verdone<ref>c'è molta [[ironia]] nell'ultimo periodo, ma parlando di Verdone ci sta.</ref>. Il breve scambio di battute che scaturì dall'incontro è passato alla storia:
{{dialogo|Carlo|Lei è la sora Lella Fabrizi?|Lella|So' io!|Carlo|Le piacerebbe fare mia nonna...|Lella|Ma nun me rompe, sto a magnà!}}{{dialogo|Carlo|... in uno dei miei film...|Lella|Ma... tu sei Carlo Verdone l'attore?|Carlo|Proprio io! Allora, ci sta?!|Lella|Ma nun me rompe, sto a magnà!}}
Per fortuna di Verdone e dei suoi fan l'effetto del Crodino svanì in fretta e la sora Lella tornò sui suoi passi.<br />Dopo un avvio col botto in [[Bianco, rosso e Verdone]], dopo aver sfondato in [[Acqua e sapone]] come neanche era mai riuscita con le sue [[amatriciana|amatriciane]], la buona Lella cede alla prepotenza dei propri annetti sul groppone e contrae la "peste", abbandonandosi a pellicole con un Pierino maledetto che una ne fa, cento ne pensa e mille ne piglia (di [[Scapaccione|scappellotti]]
=== ''Mortacci sua'' ===
L'energica sora Lella si è spenta il 9 agosto 1993 in una cabina elettorale del Fatebenefratelli. La sua [[urna cineraria]], anch'essa piuttosto "energica", è stata omaggiata in un match del [[2012]] dai tifosi laziali, i quali hanno provveduto a lanciarla dagli spalti in risposta allo [[scooter]] di [[Inter]]-[[Atalanta]] del [[2001]]. Per la cronaca: l'urna ha fatto molti più danni e non s'è nemmeno spaccata. sora Lella-tecnologia: 1-0, tiè.
== Filmografia ==
[[File:Elena Fabrizi (Sora Lella).png|right|thumb|220px|'''"Nun c'hai nemmanco l'aria condizionata dentro a 'sto catorcio!"''']]
[[File:Sora lella inveisce.jpg|right|thumb|220px|La sora Lella mentre disapprova il comportamento dei politici.]]
{{cit2|Ho un nipote grande, grosso e fregnone, che scambia 'na [[Vagina|sorca]] per un par de mutande!|La sora Lella a proposito del giovanile candore di Mimmo
* I soliti gnocchi, regia di Mario Monicelli (1958)
* I ripassati, regia di Steno (1959)
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== Ricette ==
La sora Lella ha sempre tenuto a stupire la gente che mangiava nel suo locale. Pur tenendo in grande considerazione la tradizione romana, voleva sempre mettere nei piatti qualcosa di suo, quindi cercava comunque di personalizzare le ricette.
[[File:Gatto in pentola.jpg|right|thumb|220px|La sora Lella ha provato ad inserire nel suo menù piatti internazionali, ma il ''gattò con patate'' non era particolarmente apprezzato.]]
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== Curiosità ==
{{Curiosità}}
* È sepolta nel [[cimitero]] di ''Prima Porta'', l'unico al mondo in cui per entrare si deve [[bussare coi piedi]].
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== Voci correlate ==
*[[Sora Lella (in romanesco)]] (la versione da legge se sei de le parti sua)
{{Squallidità|giorno=26|mese=06|anno=2016|votifavorevoli=4|votitotali=8|argomento=gastronomia}}
[[Categoria:Attrici]]
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Roma]]
[[Categoria:
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