E venne il giorno: differenze tra le versioni

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{{Cit2|I rampicanti escono dalle fottute pareti!|Elliot ovviamente spaventato}}
{{Cit2|C’è un giardiniere in sala?|Una frase che [[qualcuno]] avrebbe dovuto dire}}
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Purtroppo venne anche il giorno in cui fu proiettato nei [[cinema]]. Inoltre è l’unico film americano che non sia stato proiettato in [[Italia]] dopo almeno diciassette mesi di distanza dagli [[Stati Uniti]].<br/>
La produzione del film si svolse nel [[2008]] senza incidenti mortali indesiderati, dato che erano tutti previsti. <br/>
A questo punto potrei elencarvi gli [[attore|interpreti]] del film, ma sarebbe inutile in quanto sicuramente non li conoscete. Anzi, probabilmente neanche le [[madre|madri]] di quelle persone conoscono i loro nomi. <br/>
 
== Trama ==
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[[File:E venne il giorno3.jpg|"00px|right|thumb|Un, due, tre ...stella!]]
Come qualsiasi altro film americano, questo non può non cominciare che da una tranquilla giornata a [[Central Park]]. Infatti se qualcosa di terribile accadesse in zone altamente sottosviluppate come l’[[Africa]], l’[[Asia]] o [[Foggia]] nessuno se ne accorgerebbe. Accade dunque che a Central Park, mentre due [[donna|donne]] che sembrano appena uscite da un catalogo di [[biancheria]] intima stanno parlando, il [[vento]] si agita e le [[foglia|foglie]] inspiegabilmente iniziano a muoversi. Una delle donne viene molto colpita dall'avvenimento che ai suoi occhi deve apparire molto strano, o forse è il fatto che tutte le [[gente|persone]] presenti si siano immediatamente bloccate a farla spaventare. <br/>
A questo punto lo spettatore viene posto davanti a due possibili spiegazioni: o le [[piante]] si stanno ribellando all’[[uomo]] e all’impatto che egli ha sulla natura secernendo un [[gas]] letale che costringe chiunque lo respiri a togliersi la vita o stanno tutti prendendo per il culo la donna. Mentre questo accade, la donna, dopo trenta minuti buoni, finalmente si gira e si rende conto che anche la sua [[amica]] è rimasta immobile e che sta bisbigliando delle parole incomprensibili:<br/>
{{Quote2|Mi sono appena ricordata che ho lasciato l’arrosto nel forno.}}
Allora la donna, colta dal dolore, si leva quello che sembrava inizialmente un fermaglio dai capelli e che si rivela alla fine una [[spada]] da [[samurai]] e se lo punta al collo pronta a uccidersi.<br/>
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Dopo una scena tanto noiosa si passa a una classe di [[scuola]] a [[Philadelfia]] dove Elliot Moore, un [[insegnante]] giovane, aitante e sessualmente attivo, quindi un insegnante che vedreste entrando in qualsiasi aula scolastica, sta spiegando la [[lezione]]. Dunque lui e i suoi [[studente|alunni]] si scambiano le solite battute che durante il film diventeranno sicuramente importanti in quanto c’è sempre qualcuno che immancabilmente le ripete un attimo prima di morire, lui fa una battuta, ridono tutti e lui se la tira. <br/>
Durante la lezione del giorno sta parlando proprio di cosa sarebbe accaduto se le [[ape|api]] fossero scomparse dalla [[Terra|Terra]].<br/>
Viene però interrotto quando il suo migliore amico Julian che, bisogna dirlo, ha proprio un [[nome di merda]], gli riferisce ciò che è accaduto a Central Park e che qualcosa di strano secondo lui sta per accadere. Allora l’uomo, visibilmente sconvolto, entra in classe indeciso su cosa fare. Ormai in procinto di mettere in guardia i ragazzi, si ricorda di un brutto scherzo che gli hanno fatto durante il [[Pesce d'aprile|primo d'Aprile]], dunque riprende la lezione, ma due secondi dopo suona la [[campanella]]. Elliot si appresta ad uscire dall’[[aula]] ma si ferma, volendo avvertire gli alunni dell’imminente [[pericolo]], poi però si ricorda quanto sono andati male i compiti in classe e decide che il [[mondo]] potrà sopravvivere anche senza di loro. Però dice prima di uscire:<br/>
{{Quote2|Metto a tutti dieci, tanto domani sarete tutti morti.}}
E una volta usciti tutti, la telecamera, forse perché qualcuno si era dimenticato di spegnerla, indugia facendo intravedere qualcosa scritto sulla lavagna:
 
''Compiti per la prossima lezione: Arrivare alla prossima lezione.''<br/>
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=== Ritorno a casa ===
[[File:E venne il giorno2.jpg|right|thumb|200px|Julian approfitta di un momento di disattenzione per fare una sega ad Elliot.]]
Mentre ciò accade, da qualche altra parte chissà dove, viene pubblicizzata l'uscita di un nuovo film di Federico Moccia alla radio. Una donna sente l'annuncio pubblicitario nella sua auto e si toglie la vita, accorre un poliziotto che, sentendo la notizia a sua volta, prende la pistola e si uccide. Ed è così che tutte le altre persone che successivamente accorrono a prestare [[aiuto]] si tolgono la vita in mezzo alla strada.<br/>
Tornando all'insegnante, Elliot è tanto spaventato che tornando a [[casa]] uccide più persone lui con la [[macchina]] di quante ne muoiano alla fine del film. La moglie Alma, che solo per il nome che ha dovrebbe uccidere i suoi [[genitori]] e che altri non è che la gemella della donna in [[Shining]], mantiene la stessa espressione da ebete per tutta la durata del film, sia che stia per morire, sia che abbia appena scorreggiato e in quel momento è intenta ad aspettare che ricominci il suo programma preferito: [[Pingu]]. Elliot, dopo essere entrato più volte nella casa sbagliata, arriva nella sua abitazione ed entra correndo e urlando a sua moglie di fare le valigie per essere pronti a partire e anche di preparargli un panino. <br/>
La moglie, con la stessa naturalezza con cui si taglia una [[mela]], inizia a fare le valigie quando squilla il [[cellulare]] e parla: <br/>
{{Quote2|Basta chiamarmi! È stato tutto un errore. Sì, d’accordo, un errore che è durato tredici ore, ma è un errore che non ripeterò mai più, a meno che non sia sbronza e sempre se il giardiniere è già occupato.}}
Mentre parla il marito continua a urlare al piano di sotto perché si è appena spezzato un'unghia fino al momento in cui arriva il suo [[amico]] Julian (con sommo disappunto del pubblico), senza che nessuno l’abbia invitato, e accende la [[TV]], come se fosse sua, per far vedere a tutti l’ultimo [[Tg]]. <br/>
A presentare è un’altra fotomodella e di certo non [[Emilio Fede|simile a una di quelle che conducono il TG5]]; comunque accade che, mentre la conduttrice riferisce che un ondata di gente si uccide senza un apparente motivo, un bonsai posto sulla scrivania dello studio alza un rametto, prende una [[pistola]] calibro otto e comincia a sparare a raffica. Confusione generale e, senza che nessuno glielo chieda, Julian spegne la TV sul più bello. Intanto Elliot cerca ancora di capire perché la gente continui a morire.
 
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Mentre il treno sembra avanzare senza alcun problema, si ferma. A questo punto i passeggeri rimangono apparentemente allarmati, specialmente dopo aver visto il [[macchinista]] gettarsi dal treno urlando: <br/>
{{Quote2|Si salvi chi può!}}
Elliot cerca di prendere il controllo della situazione, ma appena vengono a sapere che è un insegnate del liceo lo ignorano e anzi a causa del [[nome]] che si ritrova il suo amico, iniziano a pestare Julian. Mentre quest'ultimo è occupato, Elliot, Alma e la [[figlia]] di Julian scendono dal treno. <br/>
Ah, non ve l’ho detto? Quell’invertebrato ha anche una figlia e se l’è anche portata per tutto il viaggio senza che lei facesse niente, a parte guardare i testicoli di un cane che si trovava sul treno.
 
=== Fottuti dalle piante ===
[[File:E venne il giorno5.jpg|right|200px|thumb|Alma nel momento di massimo terrore.]]
Arrivati alla tavola calda più vicina va tutto apparentemente bene. Ma appena torna dal treno quel fenomeno di Julian (il quale dopo il pestaggio appare molto mal concio) la gente si spaventa pensando che sia stato colpito dal morbo e tutti fuggono spaventati con le loro auto. Allora si assiste a una scena davvero patetica: nessun bastardonessuno che li faccia salire sulla propria macchina e, come se non bastasse, arriva un momento di paura per Elliot il quale per una frazione di secondo si dimentica come si fa a respirare e rischia di morire asfissiato. <br/>
Finalmente però quattro idioti sbucano da chissà dove dicendo che loro erano diretti a Princeton. Allora quel coglioneJulian sale sull’auto incurante del pericolo e affidando la figlia all’amico:<br/>
{{Dialogo|Julian|Elliot, se mi accadesse qualcosa di terribile…|Elliot|Se? Vuoi dire ''quando'' ti accadrà qualcosa di terribile!|Julian|Prenditi cura di mia figlia.|Elliot|Sei sicuro che ne valga la pena? Tua moglie non è mai stato un granché. E pensaci: se sopravvivi potresti essere uno degli ultimi uomini sulla terra con tante donne sole.|Julian|Mi dispiace ma devo andare. Lei è la madre di mia figlia e poi ha con sé il mio portafogli.}}
Invece gli altri tre trovano un passaggio grazie a una coppia di decrepiti che per volere del caso erano gli unici ad aver capito cosa stesse succedendo.<br/>
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=== Finalmente il coglioneJulian muore ===
[[File:Re Julien.jpg|left|thumb|200px|Julian un attimo prima di morire.]]
Intanto arriva finalmente il momento che tutti stavano aspettando: Julian muore!<br/>
Il tutto accade mentre con la macchina, lui e gli altri aspiranti suicidi iniziano a vedere morti disseminati per le strade. Per chi sa quale motivo, anziché fermarsi e fare retromarcia, sudano tutti sette camicie per sigillare la macchina, dimenticandosi naturalmente del foro sul tetto della macchina, dal quale forse pensavano che non entrasse aria. Purtroppo invece l'aria entra e il guidatore, forse perché colpito dal morbo o forse perché si rende finalmente conto che la sua vita è inutile, manda la macchina dritta contro un [[albero]]. A quel punto Julian, che si è spezzato le unghie nell’impattonell'impatto, prende una lama e si lima le unghie a morte.
 
 
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Dopo l’accaduto, Elliot e Alma sono più uniti che mai, anzi hanno adottato la bimba. In [[barba]] ai suoi genitori! <br/>
E vissero tutti felici e contenti. Tranne naturalmente tutti i morti, i parenti dei morti e gli abitanti del terzo mondo. <br/>
Ma un attimo prima che la gente vada a casa a cacare si vede una scena inaspettata: due ragazzi francesi, riconoscibili dalle baguette che portano in mano, stanno parlando di figa, quando a un certo punto iniziano a muoversi le foglie. Uno si blocca, l’altro si guarda intorno e nota che anche tutti gli altri sono immobilizzati, si spaventa e gli scappa un rutto. <br/>