Drakengard: differenze tra le versioni

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'''Drakengard''' è un videogiuoco del 2003, risultato di una serata alcolica finita male di Yoko Taro e soci. Uscito due anni dopo il primo [[Devil May Cry (Videogioco)|Devil May Cry]], in confronto questo Drakengard sembra essere stato sviluppato da bambini taiwanesi sottopagati. L'intero gioco è un minestrone che mescola [[Berserk (manga)|Berserk]] e [[Il signore degli anelli]] ma, che ci si creda o no, è tecnicamente il precursore del ben più famoso<ref>per OVVI motivi</ref> [[NieR: Automata]].
 
[[File:GDCA - Yoko Taro.jpg|miniatura|Yoko Taro (al centro) in tutta la sua sanità mentale. Se solo si fosse ricordato di lavarsi la faccia la mattina.]]
 
==Storia==
[[File:Angelus di Drakengard.jpg|miniatura|Niente dice "dark fantasy" come un drago arancione su uno sfondo sfocato di colore indefinibile]]
 
Drakengard è ambientato in uno strambo mondo fatato in cui, in pieno stile [[Guerre Stellari|Star Wars]], è in corso una guerra tra due fazioni: la Confederazione e l'Impero. Il protagonista, Caim, è un principe alleato dei confederati che, mentre sta lottando contro le controfigure degli orchi di Sauron, viene leggermente fiocinato. Entrato nel castello vicino al campo di battaglia, vede che i nemici hanno incatenato una draghessa, Angelus, anch'essa ferita. Invece di morire in silenzio, risparmiando ai giocatori sei ore di monotonia, i due decidono che non hanno tanta voglia di schiattare inutilmente, e poi ad Angelus mancano due mesi alla pensione. Decidono così di stringere un patto uomo-drago, tanto per scimmiottare anche quella [[Bimbominkia|bimbominkiata]] di [[Eragon]]. E questo nonostante Caim sia notevolmente razzista contro i draghi, da quando uno di loro ha (Yoko Taro attiva il generatore casuale di trame) ucciso i suoi genitori.
 
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== Accoglienza ==
[[File:GDCA - Yoko Taro.jpg|miniatura|Yoko Taro (al centro) in tutta la sua sanità mentale. Se solo si fosse ricordato di lavarsi la faccia la mattina.]]
Drakengard, straordinariamente, non è stato completamente incenerito da critica e pubblico. Alcuni hanno elogiato la trama per la sua complessità e profondità, e il suo stile dark fantasy. Altri, invece, sostengono sia stato solo culo. Tutti sono però concordi sul fatto che il gameplay sia una chiavica. Il videogioco, tuttavia, vende una dozzina di copie in tutto il mondo, ed è tutt'ora incomprensibile come a [[Square Enix|Square-Enix]] sia venuto in mente di lasciar fare a Yoko Taro altri capitoli di questa disagiata saga videoludica.