Don Chisciotte della Mancia: differenze tra le versioni

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''' Don Chisciotte''' è un celebre saggio riguardante l'uso di stupefacenti edito dalla [[Mondadori]]. È stato l'inserto di [[Panorama (rivista)|Panorama]] più venduto insieme al calendario dei [[Culo|culi]] e al best seller ''"Chi odia i comunisti alzi la mano"''.
 
Dal libro è tratto l'omonimo film con [[Giuliano Ferrara]] nella parte del mulino.
 
==Titolo dell'opera==
[[File:AugiasGiuseppe Tominz - Ritratto di vecchio.jpg|thumb|left|[[Miguel de Cervantes]], qui ritratto vestito a lutto per la morte di Ronzinante.]]
 
Il personaggio a cui [[Miguel de Cervantes]] si ispirò per il suo ''Don Quiquote'', si chiamava in realtà '''Don Pisciotte''', così chiamato perché quando montava a cavallo il suo tragitto rimaneva segnato da un rivolo di [[urina]]. Di ciò non troviamo traccia nel [[romanzo]], forse perché Cervantes, lui stesso sofferente di [[prostatite]], solidarizzò col personaggio originale.
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[[File:Cavallo.jpg|right|thumb|Ronzinante, l'eroico cavallo di Don Chisciotte in una foto d'archivio.]]
Don Chisciotte è un [[Cavaliere]], si suppone abbia un cavallo, ma Cervantes descrive un cavallo solo scheletro e pelle, '''Ronzinante''', forse l'unico caso della [[letteratura]] dove vi sia in azione il fantasma di un cavallo.
E "tal cavallo, tal cavaliere monta" come dice il [[Tasso]], e Don Chisciotte è la continuazione del fantasma del cavallo: magro come un'[[alice]] salata, pallido come la morte, emaciato, spelacchiato, piedi piatti, il pizzetto e sempre vestito con l'[[armatura]] che si era fabbricato da sé con le lattine di Coca-Cola. In testa, come [[elmo]], portava un [[pisciaturovaso da notte]] rubato ad un barbiere. Quando cavalcava per le vie cittadine era un subisso di fischi e pernacchie a cui lui fingeva di rimanere [[Atarassia|imperturbabile]].
[[File:Unabombercarcerato.jpg|thumb|left|Ristratto di Don Chisciotte della Mancia dopo il suo arresto per danneggiamento di mulini a vento (vedi testo).]]
La sua magrezza era dovuta alla denutrizione; infatti condivideva la scarsa razione di biada del cavallo, e la povera bestia doveva arrangiarsi brucando il [[muschio]] dei muri della stalla.
 
==Dulcinea del Toboso==
'''Dulcinea''' è la dama a cui Don Chisciotte dedica le sue gesta. Lui la immagina bionda, esile, profumata ed elegante. In realtà è una [[cafone|cafona]] di nome Alda che, siccome era una stronza, veniva chiamata '''Aldonza''' (da Alda più stronza). Aldonza non solo è stronza ma corta, chiatta, coi capelli neri e arruffati, con un [[porro]] sul naso, i denti guasti, un occhio [[strabismo|strabico]], il piede equino e puzzava di [[baccalà]] stantio, tanto che il cavallo Ronzinante svenne tutte e due le volte che le si avvicinò troppo.[[File:BruttoLeonardo Da Vinci, Studio caricaturale di testa di uomo ricciuto.jpg|thumb|140px|Dulcinea del Toboso alias Aldonza la stronza.]] Ma Chisciotte non si lascia scoraggiare dall'aspetto di Aldonza, alias Dulcinea. L'autore le assegna un casato, '''del Toboso''', ma anche questo è un mistero. Toboso non è un feudo, non è un nome, non è una cosa. Toboso potrebbe essere una [[corruzione]] di ''Gobboso'' (e difatti il padre di Aldonza era [[gobbo]] che si faceva toccare la [[gobba]] a pagamento dai giocatori di dadi).
 
==Sancio Panza==
'''Sancio Panza''' era lo [[spilacessi]] del villaggio, ma Don Chisciotte lo fece suo [[scudiero]], sia pure senza dargli manco uno [[scudo]], mai, ma promettendogli di farlo governatore di un'isola. Don Chisciotte sopravvive grazie a lui, abilissimo a rubare polli, galline, salami, mortadelle, caciotte. È l'opposto del suo padrone: corto, chiatto, col naso a ''papaccella'' ([[peperone]] sferico) e soprattutto '''ladro'''. Cavalca un asino dietro Don Chisciotte e Ronzinante gli cacava addosso (le poche volte che mangiava). Sancio seguiva Chisciotte mormorando e bonfochiando per le sue cazzate, ma ogni tanto gli procurava qualcosa da rosicchiare affinché nel sonno non mordesse per la fame lui o Ronzinante.
[[File:Costanzo.jpg|thumb|left|125px|Sancio Panza, lo spilacessi mariuolo fatto scudiero da Don Chisciotte.]]
'''Sancio Panza''' era lo [[spilacessi]] del villaggio, ma Don Chisciotte lo fece suo [[scudiero]], sia pure senza dargli manco uno [[scudo]], mai, ma promettendogli di farlo governatore di un'isola. Don Chisciotte sopravvive grazie a lui, abilissimo a rubare polli, galline, salami, mortadelle, caciotte. È l'opposto del suo padrone: corto, chiatto, col naso a ''papaccella'' (peperone sferico) e soprattutto '''ladro'''. Cavalca un asino dietro Don Chisciotte e Ronzinante gli cacava addosso (le poche volte che mangiava). Sancio seguiva Chisciotte mormorando e bonfochiando per le sue cazzate, ma ogni tanto gli procurava qualcosa da rosicchiare affinché nel sonno non mordesse per la fame lui o Ronzinante.
 
==Parti originali dell'opera==
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===L'incontro col Duca di Gualleras===
Ripreso il cammino incrociano la carrozza del potente Duca di Gualleras. Chisciotte si avvicina per rendere omaggio ma riceve una bastonata sull'elmo (cioè sul pisciaturo).
{{dialogo|Gualleras|Adesso ti presenti, testa a cazzo?/ LasciatiLasciasti gli ospiti miei senza sollazzo!/ Come uno stronzo ti presenti a quest'ora / rimbecillito buffone di malora!|Chisciotte|Rimbecillito a me? e poi buffone? / a Don Chisciotte? colpito col bastone? / Per Sacripante! Chi io sia non lonol sapete? /Fuori lo stocco e spada! Combattete!|Ronzinante| (Ancora? E che cazz...!)}}
Estrae di nuovo la spada e lui e Ronzinante cadono per terra. Il Duca di Gualleras si sbellica dalle risate.
{{dialogo|Gualleras|Vabbè, vabbè, ti perdono./ Bella trovata!Ben recitata! Ma come hai fatto ad addestrare pure il cavallo?|Ronzinante|(la fame! mortacci sua!)}}
 
===Il pozzo===
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===I mulini a vento===
{{dialogo|Chisciotte|Ecco i Giganti! Or la mia sorte io tento!|Sancio|Ma che Giganti?? Sono mulini a vento!|Chisciotte|E lì che è prigioniera Dulcinea!|Sancio|Ma Cavaliere, stando alla nomea/ di quel posto, quello è luogo di puttane.|Chisciotte|Oh Dulcinea, dama delle mie brame!/A liberarti viene Don Chisciotte!|Sancio| Cavaliereeee! quella boccheggia e fotte!/Chiamaste Dulcinea la brutta Aldonza/ grande troiona e pure grande stronza!/E quella se ci vede già s' adira/ perchèperché in saccoccia non abbiamo lira!}}
Don Chisciotte, lancia in resta, attacca le pale dei mulini a vento, ma Ronzinante inciampa e cade e Chisciotte rimane impigliato e viene trascinato dalle pale.
{{dialogo|Chisciotte|Orsù miei prodi, in vece mia pugnate!|Sancio| Sta sulla giostra e ancor dice cazzate!|Ronzinante|Io non faccio pugnette, son cavallo.|Sancio|Ma che hai capito? Non intendeva il fallo!/ "Pugnate" vuole dire fate guerra|Ronzinante|MoIo memi ne vado vialicenzio e lo lascio a terra.../e lascialoFallo girare ancora un'altra oretta. / aDi liberarlo non avere fretta./ puòPuò darsi che agitando un po' il cervello/ si rende conto che siamo in un bordello.}}
Sancio ferma le pale e fa scendere Don Chisciotte che continua a girare a vuoto come una trottola.
 
Arriva Aldonza.
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{{dialogo|Ronzinante|(....tutto un romanzo pè trovà nà stronza!)}}
 
[[Categoria:LibriOpere letterarie]]
 
 
[[en:Don Quixote]]
 
[[el:Γιδών Κιχότης]]
[[es:Don Quijote de la Mancha]]
[[ja:ドン・キホーテ]]
[[pt:Dom Quixote de La Mancha]]