Fieto: differenze tra le versioni

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==Classificazione==
==Classificazione==
La classificazione dei cattivi odori è quantomai vasta e complessa e non priva di spinosi problemi che suscitano accese controversie sia tra gli etimologi che tra i puzzologi.
La classificazione dei cattivi odori è quantomai vasta e complessa e non priva di spinosi problemi che suscitano accese controversie sia tra gli etimologi che tra i puzzologi.
Possiamo quì brevemente elencare: puzza, fetore, fetamma, fetumma, ecc., tra cui spicca '''fieto''', termine di chiara derivazione latina dal verbo ''fetere'' che significa, appunto,
Possiamo quì brevemente elencare: puzza, fetore, fetamma, fetumma, pereta, loffa, ''siluro'', ecc., tra cui spicca '''fieto''', termine di chiara derivazione latina dal verbo ''fetere'' che significa, appunto,
rilasciare e/o emettere fieti.
rilasciare e/o emettere fieti.



Versione delle 02:20, 26 nov 2007

Nota per il lettore: il seguente articolo tratta materia specialistica per la quale è obbligatoriio l'uso dei termini canonici delle scienze chimico-biologiche. Ce ne scusiamo con il lettore che,però, potrà, su questa stessa Enciclopedia, ricercare i termini utilizzati.

Classificazione

La classificazione dei cattivi odori è quantomai vasta e complessa e non priva di spinosi problemi che suscitano accese controversie sia tra gli etimologi che tra i puzzologi. Possiamo quì brevemente elencare: puzza, fetore, fetamma, fetumma, pereta, loffa, siluro, ecc., tra cui spicca fieto, termine di chiara derivazione latina dal verbo fetere che significa, appunto, rilasciare e/o emettere fieti.

Caratteristiche del fieto

A differenza della comune puzza, fetore, ecc, la caratteristica di riconoscimento del fieto è il suo potere lacrimogeno. Questo è dovuto all'acidità di alcuni componenti gassosi ed è tale che chi viene investito da un fieto emette non meno di 2 litri di lacrime.

Al potere lacrimogeno si associa quello espettorante. Il fieto, infatti, poichè aggredisce le vie respiratorie, provocando laringiti, faringiti, ustione dell'esofago e delle narici, avvelenamento polmonare, provoca tosse ed espettorazione sanguigna.

Infine il fieto agisce sul derma provocando il rilascio di melanina, per cui chi è vittima di un'emissione fetogena, presenterà una colorazione della pelle che va dall'abbronzato intenso al nero pece.

Tutta questa sintomatologia è generalmente indicata come potere fetogeno (vedi voce) e considerata della stessa gravità dei sintomi di un avvelenamento da radiiazioni nucleari.

Composizione chimica del fieto

La composizione chimica del fieto, indi il suo aroma, dipendono da tre fattori:

  • i materiali alimentari ingeriti dal fetogeno
  • i processi digestivi del fetogeno
  • la ritenzione anale da parte del fetogeno.

Solitamente nel fieto si riconoscono non meno di 50 componenti gassosi, ma essi possono essere ancor più numerosi per varie ragioni che saranno quì di seguito esaminate. I gas più rappresentati sono:

il metano, l'idrogeno solforato, l'ammoniaca, il fognolo, l'alcool metacessico, il chetone 2-etan-16 buttan-4 puttan- 24 loffancessolone, vari alifatici di origine vegetale (derivati dalla digestine di legumi), lo schifolo, il vomitolo, l'emzima peretasi, la puzzasi, il Bondi, lo stronzolo, il cacatolo, il prostatolo, ecc.

Questi gas si producono in quantità variabili a seconda dell'andamento e del tipo di processo digestivo del fetogeno; ciò rende vario il boquet del fieto. Inoltre tali variazioni decidono se l'emissione gassosa evolverà in direzione loffologica oppure fietologica. Ciò sembra dipendere principalmente dal bilancio del tasso del loffocessolone in rapporto con quello del fietolo, quest'ultimo infatti è responsabile dell'effetto lacrimogeno.

La ritenzione anale serve al fetogeno per mettere in sinergia gli effetti dei gas; essa provoca non soltanto molte ricombinazioni di gas, ma favorisce la formazione di nuovi componenti come, ad esempio, gli alcool vomitolo ed il cacatolo. Questa ricombinazione assorbe energia, ed è questa la ragione per cui il fieto, a simiglianza della loffa, per la quale si verificano processi ricombinatori consimili, è silente; tutt'alpiù provoca un sibilo intenso ed una colorazione bluastra delle mutande del fetogeno e dell'aria circostante. IL colore bluastro è provocato da emocianina, sostanza che, notoriamente, si ritrova nei molluschi, nei crostacei, nelle fave (vedi in seguito, Pitagora). L'emocianina, però, non è quella introdotta con l'alimentazione, bensì una poduzione nuova dovuta ala ricombinazione di parte del fietolo con lo schifolo. .............................................

Storia ed attualità del fieto

Nella Grecia antica il fieto trovò vastissima popolarità per merito di Pitagora, che spese lunghi anni per definire i criteri di distinzione geometrica tra loffa e fieto. I suoi esperimenti furono condotti su entrambi i sessi utilizzando fave, un legume ad altissimo potere fetogeno. Tuttavia le fave provocavano anche costipazione (vedi Enteroclisma) per la quale si richiedeva uno sforzo cacatorio notevole, che spesso procurava ernie alle cavie.

Il moderno teorico della costipazione, il filosofo Marcello Pera, ha riproposto recentemente la distinzione pitagorica, ma, mentre Pitagora classificaca loffe e fieti secondo gli odori (?), il Pera, più propriamente, si è riferito alla quantità di gas rilasciati ed alla collocazione politica degli emissori. Dopodichè la sua consulenza è diventata indispensabile per i lavori parlamentari, durante i quali, com'è noto, si hanno le maggiori emissioni; ai presidenti delle camere, infatti, e particolarmente nei casi in cui essi sono accatarrati, riesce difficile identificare i parlamentari (che sono troppi) e, quindi, ricorrono al Pera per riuscire ad identificarli dalle puzze. Recentamente Pera ha pubblicato un umportantissimo "Catalogo delle puzze silenti: loffe e fieti", molto studiato dai politici.