The Jester Race: differenze tra le versioni

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'''The Jester Race''' è il secondo album studio degli [[In Flames|Infami]] ed è l'unico decente che hanno fatto, dato che viene considerato un pilastro del Melodeath assieme a ''[[Slaughter Of The Soul|Te macello l'animaaaaaa!]]'' degli [[At The Gates]] e a ''[[The Gallery|In tempo di carestia, ogni buco è galleria]]'' dei [[Dark Tranquillity]]. Sulla copertina è presente un... mmh... si direbbe il Duomo di Milano con la faccia di un Transformers sotto un cielo color piscio, dato dall' aura dei Sayan poco sopra.
'''The Jester Race''' è il secondo album studio degli [[In Flames|Infami]] ed è l'unico decente che hanno fatto, dato che viene considerato un pilastro del Melodeath assieme a ''[[Slaughter Of The Soul|Te macello l'animaaaaaa!]]'' degli [[At The Gates]] e a ''[[The Gallery|In tempo di carestia, ogni buco è galleria]]'' dei [[Dark Tranquillity]]. Sulla copertina è presente un... mmh... si direbbe il Duomo di Milano con la faccia di un Transformers sotto un cielo color piscio, dato dall' aura dei Sayan poco sopra.

Versione delle 21:45, 15 nov 2010

Per ottenere il growl desiderato, Anders passa un gelato sui suoi denti sensibili.

The Jester Race è il secondo album studio degli Infami ed è l'unico decente che hanno fatto, dato che viene considerato un pilastro del Melodeath assieme a Te macello l'animaaaaaa! degli At The Gates e a In tempo di carestia, ogni buco è galleria dei Dark Tranquillity. Sulla copertina è presente un... mmh... si direbbe il Duomo di Milano con la faccia di un Transformers sotto un cielo color piscio, dato dall' aura dei Sayan poco sopra.

Con questo album si sono dimostrati dei sedicenni metallari D.O.C., dato che il titolo tradotto dall' anglicano è La Razza Giullare ed è dedicato alle loro prede preferite.

Tracce

Edizione originale

  • Munscild: la opening track del CD parte subito con un intro di chitarra acustica sognante per poi venir brutalmente rovinato dal growl cavernoso di Fridén. Nonostante ciò, una colonna portante dell'album, quindi pensate al resto. Secondo fonti indiscrete, inoltre, è la theme song di un personaggio del mondo della fantasia. A giudicare dal titolo (tradotto: Scudo lunare) si direbbe Sailor Moon.
  • La Danza Giullare: Traccia dedicata ai ballerini di Tecktonik. Senza nemmeno proferire una parola, pensate un po' che agonia.
  • Risultato della pioggia di petrolio: Traccia dedicata alle continue piogge acide che rovinano il panorama boschivo della Svezia, dopo che la Deepwater Horizon causasse quel fottuto macello. Qui si può godere del drumming sensazionale di Bjorn, ovviamente dopo avergli messo un peperoncino nel culo.
  • Terra dei morti: Una traccia dal sapore Thrash alla Metallica che ci accompagna nel mondo dei morti (altro che Gorgoroth!). Può perfino accontentare i fan del Death Metal old school, infatti nell' I-pod dei true deathster è l'unica traccia dell' album (e degli In Flames) che troverete.
  • L' eternità che muore: Dal titolo si direbbe un originale melting pot tra emo e melodeath. Dopo una breve introduzione abbastanze veloce (che non fanno MAI durante i live, quindi che dire se non Che spreco di note?), il brano si ferma per poi riattaccare con una voce robotica che Fridén ottiene facendo growl attraverso la grata di un citofono e dei giri di basso che danno un tocco di gravità alla composizione.
  • La razza giullare: La title track è una traccia fatta in collaborazione con David Guetta per alcune basi elettroniche sparse quà e là, con un ritornello che è più o meno la frase Here we go! ripetuta fino all'ammosciamento dei testicoli.
  • Fiore di Dicembre: Una pianta rarissima che cresce solo in Svezia, usata per produrre l' amaro Carocchio. Nella traccia c'è un uso spropositato di doppio pedale e il miglior assolo di kazoo della storia della musica.
  • Wayfaerring... Waeferin... Ehm... Brano 9: Una versione strumentale del brano sopra, con un titolo in lingua ostrogota.
  • Un Dio morto in me: La canzone più thrashosa dell'album con un ottimo drumming. Ne è stato fatto un remix dal titolo Un Dio porco in me dedicata al Vate.

Riedizione del 2002

Nel 2002 gli In Flames, per permettere alle nuove generazioni metallare di farsi una cultura del melodeath, ormai dato in pasto a gruppi come Sonic Syndicate e Nightrage, decisero di farne una riedizione, dopo aver brutalmente assassinato il genere con Clayman e averne stuprato il cadavere con Reroute To Remain. Per guadagnarsi della pecunia in più decisero inoltre di inserire alcune tracce che sono lo scarto dell' edizione originale e rilegate in un mini-CD che uscì nel 1996 e che vendette una copia, comprata da Richard Benson che lo recensì così:

« Questo disco io lo trovo indecente! E stiamo parlando... DI UNO DEI PIU' GRANDI GRUPPI MELODEATH DELLA STORIA! Non potete permettervi di fare un mini-CD così... NON VE LO POTETE PERMETTERE, AVETE CAPITO?!?!? »
(Richard Benson)

Le tracce in questione sono:

  • Goliah disarma David: Nessuno dei membri è mai andato a catechismo.
  • Giroscopio: Un brano che è la copia di Munscild versione ribellione al sistema capitalista. In collaborazione con i Finley, nota band anticonformista. Questo brano ha fatto talmente presa sul pubblico bimbominkioso che è stato inserito anche nel lavoro successivo del gruppo, noto come Whoracle.
  • Acustic Medley: Non è altro che un copia e incolla delle versioni acustiche del 80% dei brani di The Jester Race.
  • Dietro lo spazio (live): Un live dove Fridén sfoggia tutto il suo talento (e ciò spiega il perchè negli album post-Clayman ha cambiato timbro vocale).

Formazione

  • Anders Fridén: Growl da uomo delle caverne
  • Jesper Stromblad: Chitarra kazoo
  • Bjorn Gelotte: Primo batterista, per la sua inettitudine nel suonarla è stato poi spostato alla chitarra, facendo anche più schifo di prima.
  • Johann Larsson: Basso alto 1.20m
  • Glenn Ljungstrom: Altra chitarra