Taranto: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Ca sc no t n vè t'agghia menà nù shcaff cà u' tatuagg t'l'agghia'fà 'nfacc...|Frase con cui Cito conquistò Taranto e la colonizzò}}
{{città
|Nome=Taranto
|Stemma=Birra Raffo.jpeg
|Motto=bello, na sigarett tin'?
|Posizione=mari del cozzaro nero
|AnnoDiFondazione=1564 a.S. (avanti Silvio)
|Abitanti=cozzari
|Etnia=vastasi, zuinghi, zacchei
|Lingua= rigorosamente dialetto tarantino
|Governo=dissestato
|Moneta=ignota
|Patrono=S. Catavt
|Attività=Causare enormi dissesti economici, scroccare, parcheggiare sulle [[strisce pedonali]], camminare a [[cazzo di cane]], noncurante di chi ti va incontro e infine l'attività più diffusa, cioè lamentarsi di non avere soldi con in mano 5 gratta e vinci da 10 euro e indossando un giubbotto da 400€
}}

{{Cit2|Ce m n futt a me!|Prima frase di senso compiuto pronunciata dai bambini nati a Taranto}}
{{Cit2|Vi sc fsc picc u sgarzill.|Invito a comportarsi in maniera corretta}}
{{Cit2|Mo t'agghie struppià!|Usato per dire: adesso ti devo sfregiare}}
{{Cit2|Non vorrei dirlo, ma a Taranto c'è una puzza di merda...|[[Raffaello Tonon]] su Taranto}}

'''Taranto''', [[provincia]] della Terronia [[Puglia|Apula]], è la capitale mondiale delle cozze e del dissesto, spartendosi il primato con altre due grandi città terrone, [[Pescara]] e [[Catania]]. Affacciata sull'omonimo anonimo golfo, confina a nord col ponte girevole, a est con [[Arcore]], a ovest col Caucaso e a sud con [[Studio Aperto]]. Taranto è stata premiata da [[Legambiente]] per essere la città più pulita e vivibile d'[[Italia]].

== Nozioni sparse ==

=== Storia ===
La leggenda narra che, una notte di mezza estate del 1564 avanti [[Silvio]], il sommo [[Dio]] sia apparso in sogno al dio della grammatica [[Giancarlo Cito]], incaricandolo di fondare una città che fosse stata in grado di ospitare due mari, tre ponti e, annualmente durante la sagra del profiterol, la troupe di [[Studio Aperto]]. Il mattino seguente Giancarlo Cito si recò in [[Terronia]] e, più precisamente, nella regione albanese a statuto speciale denominata "[[Puglia]]". Scelse accuratamente lo spazio più adatto e creò, come da ordini, due mari, tre ponti e 8 kg di profiterol che mangiò inconsapevolmente prima dell'arrivo della troupe di [[Studio Aperto]]. Sazio e appesantito, si recò in uno dei due mari e piantò i primi pali di cozze. Dopo tre giorni nacquero i due primi esemplari di cozzari, che, come tutti sappiamo, erano a immagine e somiglianza di Dio Giancarlo. I due cozzari, pare dello stesso sesso, impararono, dopo diciotto settimane, il difficile e complesso meccanismo della riproduzione e crearono numerosi cozzari loro simili che iniziarono ad abitare la città. Taranto si arricchì all'inverosimile grazie alla produzione di cozze che, poi, esportava in quel di [[Arcore]] e Dio Giancarlo, visto il momento di grande prosperità, iniziò a seguire le prime lezioni di italiano dal suo mentore e fondatore della lingua italiana [[Aldo Biscardi]]. Tutto andava bene finché la regina degli Zacchei, Rossana Di Bello, decise di invadere Taranto. L'amato Dio Giancarlo fu spodestato e chiese asilo al suo amico [[Silvio]], mentre la terribile regina iniziò un nuovo regime che prevedeva l'abolizione dell'[[ICI]] sulla prima casa, l'abbassamento delle tasse, e, in più, introdusse la parola dissesto nel suo programma elettorale, una parola fino a ora sconosciuta ai tarantini, ma che erano sicuri avrebbe portato in alto l'economia della città. Nonostante la vasta produzione di cozze, a Taranto fu dichiarato, pensate un po', il dissesto, e così cozzari e zacchei si allearono dando la caccia alla regina Rossana che fu sorpresa all'aeroporto da una troupe di [[Studio Aperto]] mentre si recava con diciotto borsoni (contenenti non si sa che cosa) a [[Santo Domingo]], ufficialmente per aiutare i bambini poveri. Pare che alla troupe di [[Studio Aperto]] abbia riferito le testuali parole: "Non è come sembra... io non ne sapevo nulla!".
Fu da allora che a Taranto vissero alleati cozzari, zacchei e zuinghi (una nuova specie nata dall'incrocio tra una cozza e Giancarlo Cito).

=== Principali caratteristiche della città ===
[[File:Bancarella.jpg|left|thumb|200px|Un tarantino all'opera.]]
Composta per la maggior parte da pescatori di cozze, ladri, ex-sindaci agli arresti domiciliari e sindaci che non sono affatto al corrente dell'attuale situazione della città, è nota in [[Italia]] soprattutto per il Ponte Girevole e per il [[crack]] comunale.

Sottomessa e odiata dalle altre province dell'[[Apulia]] e della [[Terronia]], vive da anni isolata dal resto del mondo, in un embargo che costringe i suoi abitanti a nutrirsi esclusivamente di cozze.
Motivo, questo, per cui a Taranto la maggior parte della gente muore nel migliore dei casi, esclusivamente per tifo o epatite. Chi, malauguratamente, sopravvive viene regolarmente affetto da forme patogene di malattia quali "cozzaggine" o "zaccheide", l'equivalente italiano della [[cafonaggine]], malattia esportata dalla città al resto delle popolazioni adiacenti e non.
[[File:Rossana di Bello con bambini neri.jpg|right|thumb|200px|Rossana Di Bello a Santo Domingo mentre aiuta [[Spitty Cash|i bambini poveri]]]]
Taranto è famosa per l'enorme approvvigionamento idro-elettrico, tenuto gelosamente custodito dalle autorità locali, che lo preservano dagli iniqui usi della popolazione (lavarsi, mangiare, vivere, ecc...). È nota la bevanda locale, rigorosamente fabbricata nell' [[ILVA]], la cosiddetta '''birra Raffo''', per cui i tarantini vanno matti, ma che, a tutto il resto, dell'umanità disgusta profondamente.
Tra i parchi e le zone verdi, occorre ricordare l'[[ILVA]] (ex Italsider), che a Taranto serve tutt'oggi, con i suoi fumi alle scorie tumorali, a migliorare una poco soddisfacente qualità dell'[[aria]]. Impianto naturalistico all'avanguardia che conta innumerevoli tentativi d'imitazione in [[Cina]]. Molto importanti per la città, inoltre, le zone altamente commerciali e industrializzate come la "Salinella", i "Tamburi" (in cui probabilmente è stato inventato l'omonimo strumento da utilizzare nella Curva Nord dello [[stadio]] cittadino), il quartiere "Paolo VI" e la parte più antica e apprezzata della città, in cui vivono i vip e i ricchi: "Taranto Vecchia" (nel dialetto "Tarde Vecchie").

=== Popolazione Tarantina ===

La città è abitata da una sottospecie di esseri umani, i ''Cozzari'', non ancora completamente integrati nel resto della società, che rifiuta il loro alto livello d'istruzione ed educazione. Il tarantino in sé per sé è una persona lodevole e valorosa, pronta a difendere la città in qualunque contesto, pronta a stapparsi le vesti per ogni torto subito, pronta a tacere sopra i fatti che non la riguardano: non è omertà, è semplicemente Taranto.

La vecchia generazione tarantina era composta da gente che lavorava, prevalentemente, in mare insieme alle loro amiche [[cozza|cozze]]. Essa, poi, era dotata di grande bravura nello sprecare il patrimonio della propria città.
La nuova generazione (cioè i giovani dai 10 ai 25 anni) spende tutti i [[soldi]], che i genitori guadagnano spaccandosi il [[culo]] a lavorare poche ore al giorno e a lamentarsi per essersi stancati, comprando vestiti di alta moda che servono ancor di più a rendere tutti i giovani tarantini uguali, arrivando sempre vittoriosi al solito traguardo di arrivare a fine mese con 20 centesimi trovati per terra.
Altra grande particolarità di questa nuova generazione tarantina, è quella dello scrocco. Si va dalle sigarette al farsi offrire la colazione, dalle "gingomme" alle canne e così via. Il 95% dei giovani tarantini non può comprare le sigarette perché spende tutti i soldi per i vestiti così, poi, quando esce di casa, pratica l'attività di "scroccone-mortodifame". Il resto le compra e prende a calci in culo gli "scrocconi-mortidifame", mostrando la grande generosità, il grande altruismo e l'amicizia fra simili che hanno i Tarantini.

I paesani, che vivono nel versante occidentale della provincia di Taranto, hanno come scopo diventare come i Tarantini, copiandone dialetto, modi di fare e modo di vestirsi, naturalmente non riuscendoci mai. I paesani che invece vivono sul versante orientale della provincia sembrano non appartenere a Taranto, se non fosse per l'amore verso il [[Taranto Calcio]], che si vende sempre le partite e che ogni anno tenta di arrivare in serie B; utilizzano un dialetto con prevalente "u" finale (mentre a Taranto la lettera finale delle parole è muta). La mentalità degli adulti è rimasta immutata nei secoli, cioè coltivare le terre e lavorare per portare onore alla [[famiglia]]. La maggior parte dei giovani, invece, sono dei grandi e furbi figli di [[puttana]] che lavorano e spendono i soldi in alcool, [[droga]] e puttanizzo. Per questo non vanno a scuola e non riescono a imparare a parlare in [[Italiano]].

Il resto dei giovani può essere diviso in due categorie: quello che fa quel [[cazzo]] che vuole e non se ne fotte niente di nessuno e il bel "soggettazzo".
Il primo è generalmente una di quelle persone che, se non la conosci, non ti caca manco a spruzzo e che, anche se la conosci, si dimentica comunque di te nell'arco di 20 minuti, ma che, se le rompi le palle, ti rovina l'esistenza.
Il secondo, cioè il bel "soggettazzo", è un ragazzo di statura media e pancia da terzo mese di gravidanza, che spreca la sua adolescenza, studiando. Esso è la vittima preferita dei bulli che lo emarginano ancora di più e ne rubano il panino.
Solitamente il bel "soggettazzo" paesano prende il pullman e va a scuola a Taranto dove riesce ad avere rapporti solo con altri bei "soggettazzi" tarantini, anch'essi tormentati e perseguitati dai bulli.


Il lavoro per i tarantini è pensato come cosa inutile fino all'eta di circa 19-20 anni, in seguito diventa poi motivo di invidia per chi ne ha già uno e si è stabilizzato avendo un reddito ragionevole.


La popolazione giovanile della città di Taranto è ripartita in questo modo:
*70% [[truzzo|truzzi]] (per motivi semplicistici, uniamo cozzari zuinghi e zacchei, data l'impossibilità di distinzione)

*21% [[metallari]]

*5% Gente che se ne sbatte di tutto e di tutti

*2% [[Rapper]]

*1% [[Skinheads]]

*1% tutto il resto

Una nota di merito la meritano le donne di Taranto, unico vanto -insieme al mare che, nonostante ci si scarichi dentro qualunque tipo di rifiuto tossico da 2000 anni a questa parte, è ancora bello e azzurro-, di questa disperata [[città]]. Non si capisce bene il motivo del perché, nonostante i miasmi dell'ILVA e tutti i simpatici inconvenienti che ne derivano, come tumori, leucemie e malformazioni varie, la [[figa]] tarantina sia rinomata in tutto il creato tanto è abbondante e di qualità. Forse è proprio, per l'appunto, una mutazione genetica causata dai [[gas tossici]]. Ha un solo, gravissimo difetto: se non vede un portafoglio gonfio o una [[macchina]] di grossa cilindrata, è capace di tirarsela fino alla fine dei suoi giorni. Questo costringe la maggior parte dei masculi tarantini (per lo più dei pezzenti che si sono venduti un [[rene]] per un pantalone da 600 euro) a rivolgersi a dei roiti inguardabili per potersi esibire nell'atto riproduttivo.

{{Vedianche|Truzzo Tarantino}}

== L'università ==
L'università a Taranto comprende:
* Scienze della formazione Agraria
* Giurisprudenza delle raccomandazioni
* Fisioterapia e mitilicoltura
* Perito fognario
* Ingegnere dei pozzi neri
* Architetto dei tombini
* Cassieristica all'[[Auchan]]
* Infermieristica della [[malasanità]]
* Bilancio nell'Amministrazione pubblica
* Centralinista alla Teleperformance
* Tecnico della prevenzione per incidenti in ascensore
* Corso di laurea in "macchetiscriviafatantosaraidisoccupatolostesso"

== Eroi tarantini ==
Il mitico [[Giancarlo Cito|Cito]] - del quale l'esistenza non è certa - fondò la bella Taranto e la rese una metropoli sottosviluppata dell'ex Magna [[Grecia]]. Attivissimo [[sindaco]], campanilista e neo-fascista, si distinse per i suoi proverbiali editti, con i quali colpiva impiegati comunali fannulloni, bighellonatori e mangiatori di cozze con il vibrione del colera.
L'intera città, nonostante questo, lo ricorda (e lo rimpiange) perché ha aggiustato qualche schifoso [[marciapiede]] e non per aver avuto rapporti con il top delle famiglie mafiose della [[città]].
Questa figura mitologica è entrata a far parte anche del mondo del Rap mediante il suo brano inedito "Cito Rap", riuscendo a convertire mostri dell'antica Grecia quali Zacalicius al mondo della musica.

*Il mitico '''Zacalicius''' - nato come filosofo e divenuto cozzaro cantante tarantino, ha trattato argomenti di portata nazionale quali: le polpette di sua madre nei giorni festivi, i suoi problemi con la [[droga]] di cui lui si fa vanto, i festini a base di [[alcool]] e droga, ove vi era la partecipazione secondo alcune indiscrezioni di [[Pingu]], e della donna tarantina prima di iniziare la procreazione.

*Il grande '''Thomas''' - costui era famoso a Porto Pirrone per la sua estrema allegria, mentre faceva il bagno in piena estate cantando a squarciagola canzoni napoletane (notare che era di statura bassa ma molto larga), putroppo è venuto a mancare un po' di anni fa, destando sconforto e togliendo l'allegria che colpiva chiunque andasse lì al mare, dove si divertiva a sentire e vedere quel "enorme ragazzo".

*Il leggendario '''Damiano "u'nzvùs'"''' (lo sporco) - Quest'[[uomo]], raggiunti i 150 anni di età, è da 130 il paninaro più sudicio di Taranto. Aperto tutta la notte, si va da lui per incontrare tanta bella gente: dal diciottenne "fighetto" nuovo di [[MiniCooper]] e fidanzatina, che pensa sia figo andare a insozzare la sua bella giacca col lezzo di frittura del posto, fino al più classico dei "cozzari". Chiuso più volte per risse a causa di una puccia, passa alla storia per i suoi panini con tutto ciò che volete, incluse lasagne, polpette, e goulash. Tutto rigorosamente vecchio di mesi e dai colori sgargianti, ma il massimo sono le sue celebri fritture. Inoltre, la sua roba è così buona che si muove da sola: in molti giurano di aver visto i polletti scappare dal bancone con le proprie zampette, o le [[lasagne]] saltellare nella vaschetta. Infine, Damiano ha appeso al muro il calendario del [[Duce]], che si procura in esclusiva con svariati mesi di anticipo sull'anno nuovo.
Da qualche tempo Damiano ha aperto un suo blog fatto apposta per ricevere insulti: mi raccomando, insultatelo sempre in forma anonima e quando siete da lui fingete di non sapere nulla sul suo guestbook.
Famosa è la sua pubblicità che riscuote grande successo nella città dei Due Mari:
''"Da Damiano, lo stesso olio dal...1916"''.

== Vocabolario ==
Taranto ha un vocabolario con una lingua tutta sua. Per certi versi assomiglia al napoletano, anche se non ne è completamente identico. Espressioni come:
*"''mo l'avè''" ("Adesso le devi avere", riferito alle botte)
*"''ce ste cumbin''" ("Che cosa stai combinando?")
* "''m ste' cac' u' cazz' ''" ("Mi stai tediando")
* "''ancora cade''" ("Potrebbe cadere se non fai qualcosa per evitarlo")
*"''si è cresciuto la barba''" ("Si è fatto crescere la barba")
* "''andare ad arrivare al negozio''" ("Andare al negozio")
* "'' sorèè ho rimasto il libro a casa''" ("professoressa ho lasciato il libro nella mia abitazione")
* "''scendi la monnezza''" ("Getta la spazzatura")
* "''scendi il [[cane]] che lo piscio''" ("Fa' scendere il cane in modo che possa portarlo ad urinare") o "''scendi il cane che lo gioco''" ("Fa' scendere il cane, cosicché possa farlo svagare per mezzo di attività ludiche")
Rendono la lingua tarantina comprensibile come un soffio vicino a un trapano elettrico.<br />

Il linguaggio di Taranto, però, non è solamente raffigurato come espressione orale, ma anche gestuale: spesso e volentieri i tarantini, per indicare una [[ciccione|persona obesa]] o, comunque, robusta, cercano in ogni maniera di allargare il più possibile le braccia intorno al proprio corpo per mostrare la stazza. Inoltre, va notato che, nonostante tutti e quando dico tutti, intendo anche quel bimbo in fasce nella carrozzina, parlino e scrivano in dialetto, nessuno è in grado di scriverlo correttamente e questo la dice lunga sulla presunta "cultura" di questo piccolo villaggio del nord [[Africa]] ai limiti della civilizzazione, ivi compresi gli autori di questo articolo. Va infatti detto che il [[dialetto tarantino]] è tanto difficile da parlare quanto da scrivere. Infatti, per risparmiare tempo (perché il tarantino non ha niente da fare e vuole farlo per più tempo possibile) la maggior parte degli indigeni si esprime a versi: infatti è più verosimile che un amico ti saluti esclamando "''OOOOOOOH! 'T'appost'?!''" ("Ehi! Tutto bene?", dove il numero delle "o" è direttamente proporzionale alla sorpresa e/o al piacere di vedere una vecchia conoscenza) piuttosto che con un linguaggio simile all'[[italiano]]. Infatti a Taranto esistono 2 dialetti.

=== Il dialetto di Taranto nuova ===
Più simile ad una volgarizzazione dell'[[itagliano]] che un vero e proprio dialetto. La scrittura è più simile al Sanscrito scritto da un Senegalese ceco che scrive con la destra, anche se è mancino. Alcune tra le più belle perle di questa relativamente moderna, ma ancora indecifrabile scrittura le troviamo in questo articolo e in questo [http://www.youtube.com/watch?v=KqZra2VR94g video] .

=== Il dialetto di Taranto vecchia ===
Ormai quasi scomparso e parlato solo dagli anziani del [[villaggio]] e dagli spacciatori di droga dei vicoli del borgo antico per non farsi ''sgamare'' dalla ''questura'' (trad.: [[Polizia]]). La pronuncia e la lettura di questo linguaggio è pressoché impossibile e sconosciuta ai più, anche se qualche tarantino nella sua carriera scolastica, specialmente alle elementari o alle medie, è stato costretto a imparare occasionalmente per una recita o ad UNA lezione di studi sociali a scrivere qualche parola o a studiare qualche poesia rigorosamente di stampo religioso nel vero dialetto, dimenticando tutto nel giro di qualche [[settimana]] ovviamente.

{{Terronia}}
[[Categoria:Città d'Italia]]

Versione delle 17:36, 7 apr 2011