Utente:El Pampa/Sandbox: differenze tra le versioni

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{{Jason Todd è morto! Jason Todd resta morto! E noi l'abbiamo ucciso!|Lettore DC comics}}
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Il termine '''Robin''' è uno pseudonimo collettivo per indicare il peggior lavoro a contratto della storia.
Il termine '''Robin''' è uno pseudonimo collettivo per indicare il peggior lavoro a contratto della storia.

Versione delle 03:46, 10 giu 2012

« Jason Todd è morto! Jason Todd resta morto! E noi l'abbiamo ucciso! »
(Lettore DC comics)

Il termine Robin è uno pseudonimo collettivo per indicare il peggior lavoro a contratto della storia.

Essere il boy wonder

Molti potrebbero pensare che il dramma della condizione di Robin sia una vita passata a subire allusioni omosessuali, ma è una deduzione superficiale: la Justice League è interamente composta da trentenni single che si accompagnano a efebi nell'indifferenza generale. Se si trattasse solo di una questione d'immagine, Aqualad si sarebbe gettato nella rete di un peschereccio da almeno trent'anni.

L'inconveniente di questo ruolo è riassumibile nell'immagine a lato: privo di poteri, Batman combatte i criminali facendoli cagare sotto con la sua aria demoniaca e il costume nero come la notte. Il suo sidekick, parimenti umano, deve svolgere le stesse identiche mansioni, ma in una fottuta calzamaglia rossa. A parte agli studenti delle medie inferiori, appare chiaro che il problema principale non sono il corpetto ambiguo o la mutandina che espone le palle alla gelida aria di Gotham: affrontare il crimine con questo costume equivale a disegnarsi un bersaglio sulla schiena. E non è possibile che il più grande detective del mondo non abbia previsto una cosa tanto banale, tutto ciò deve essere voluto. Il crociato mantellato è un infame che usa i suoi aiutanti come magnete per i proiettili, per poi spararsi le pose alla "Io non indosso imbottiture da football".

Gli uomini dentro gli shorts

Il profilo professionale appena delineato comporta due conseguenze:

  • Per essere Robin è necessario provenire come minimo da una famiglia disfunzionale, se non direttamente in avanzato stato di decomposizione: nessun genitore responsabile manderebbe il proprio figlio a vivere con un chiaccherato miliardario celibe, che nonostante viva in un castello intende far dormire il ragazzo in camera con lui.
  • Nessun Robin resiste per sempre. Alcuni prendono coscienza della propria situazione e se ne vanno sbattendo la porta, altri sono impossibilitati dall'avere una bara intorno.

A seguire, una sgargiante parata di giovani incoscienti.

Dick Grayson

Jason Todd

Quella del secondo Robin è la cronaca di un disastro annunciato. Jason Todd è il ragazzo che visse due volte, in entrambi i casi una schifezza. Questa è la sua cronistoria.
Nel 1983 Dick Grayson ha faticosamente raggiunto la pubertà e il diritto a un pigiama attillato nuovo, è il momento di rimpiazzarlo: grazie alla magia della carta carbone nasce Jason Todd, figlio di artisti circensi (probabilmente clown) divorati da Killer Croc. Fortunatamente la Crisi sulle terre infinite fornisce un pretesto per sovrascrivere questa vergogna. L'eroe di Gotham conosce Jason sorprendendolo nell'atto di smontare le ruote della Batmobile: un crimine anatomicamente impossibile, dato che il corpo umano non è in grado di sopportare il peso delle palle necessarie per fottere le gomme a Batman. Non pensando che Jason aveva semplicemente scambiato la Batmobile per una Hyundai, Batman intravede in Jason il potenziale dell'eroe, portandosi a casa l'unico Robin il cui unico merito è un incoscienza da sedicenne che affronta una prova di coraggio.

Malgrado il reboot, il gradimento di Jason Todd sulle pagine di Batman continua a essere pari a quello delle macchie di Ketchup, e non potrebbe essere altrimenti: Jason Todd è progettato per fallire, la Fiat Duna del fumetto occidentale. Il design ce la mette tutta per sottolineare la carenza di idee e allo stesso tempo quello sforzo in più per rendere il personaggio insopportabile: fisiognomicamente identico a Dick da giovane, si scoprirà in seguito che lo stesso Batman gli imponeva di tingersi i capelli per somigliare al suo predecessore. Sarebbe stato più disturbante solo se lo avesse vestito da Batgirl e se lo fosse messo a cavalluccio. Completano l'opera la riga in mezzo e il colletto da polo dei paninari in voga in quegli anni, per un personaggio il cui look strilla al lettore "Uccidimi!".
Ed è quello che accade.

Corre l'anno 1989, e Jason Todd ha ormai un curriculum più adatto all'aiutante di The Punisher. La DC indice un sondaggio telefonico riguardante il futuro del secondo Robin, in cui vince l'opzione "Sfondatelo a sprangate". A eseguire la sentenza è il Joker, che per sicurezza incendia il capanno del delitto, tra gli applausi del pubblico. Successivamente Alan Moore, che ha un feticismo per il pube verde del Joker, lascerà intendere che questi se l'era anche inculato. Jason Todd entra così tra i lutti definitivi del fumetto, insieme a Bucky e Zio Ben. Ma...

Sono i primi anni 2000, la monomania per le armature dei '90s si è esaurita prima che arrivassero a corazzare anche Howard il papero, e intanto prende piede un nuovo trend: mandare a puttane le continuity. Questa foia iconoclasta si traduce anche nel resuscitare i mortissimi, personaggi chiave a cui è precluso l'aldilà con le porte girevoli dei comics. Incluso il compianto Jason. Tanto per cambiare, Todd non ha passato gli ultimi dodici anni a fare quello che ci si aspettava da lui, ovvero lo spuntino per vermi, e sfonda la bara pronto a riservare lo stesso trattamento a una considerevole mole di sederi. Il suo primo scontro con Batman non va a buon fine

Batman : Clayface, sei una merda, lo sai quanto ci sto male.
Jason : Ma io sono Jason Todd!
Batman : Seeee, sticazzi...si fosse davvero mosso così, a quest'ora al mio posto c'era lui!

Malgrado ciò, Jason trova presto il suo angolino fra i glutei già pieni di chiodi del Cavaliere Oscuro.
Oggi Jason è Red Hood III, un vigilante violento che uccide i criminali, ha un supergruppo tutto suo, si scopa l'ex di Dick Grayson (nonché troione alieno) Star Fire, ed è finalmente felice.

Tim Drake

Mentre il mondo intero vorrebbe essere Batman, Tim Drake da bambino sognava di diventare Robin. Con questa premessa, ci si aspetterebbe che dopo la morte di Jason Todd Tim si sia presentato alla batcaverna armi e bagagli, e invece ha cercato di rinfilare Dick nel suo vecchio costume. Qualcuno qui ha seri problemi di autostima. L'ormai Nightwing però non intende ricominciare a depilarsi le gambe, convincendo Tim Drake a proporsi direttamente per il ruolo. A Drake si devono due importanti innovazioni nella professione di Robin: i pantaloni e i genitori. Ma mentre i primi gli restano saldamente addosso, i secondi gli vengono strappati a rate. I coniugi Drake vengono rapiti da uno sciamano voodoo, che uccide la signora Janet e lascia in sedia a rotelle il signor Jack, come da tradizione per gli affetti dei Robin. Questo nonostante l'intervento di Batman.

« Uno sciamano voodooo...e chi cazzo se l'aspettava! Era dalla golden age che non vedevo una boiata simile! »
(Batman informa Robin della tragedia)

Il padre di Tim verrà poi ucciso da Capitan Boomerang, che probabilmente con l'omicidio di un povero paralitico voleva far passare in secondo piano il suo nome da mascotte dei cereali.

Nel corso degli anni, il terzo Robin arricchisce la collezione di momenti da donzella in pericolo tipici del suo ruolo, ma soprattutto le prende da mezza BatFamily: Azrael lo odia perché così gli ha detto lo spirito di San Dumas, il redivivo Jason Todd cerca di accopparlo per riprendersi la calzamaglia, ma, soprattutto, Damian Wayne lo vuole morto per non dover dividere babbo con lui. Fra tutti questi, il bambino delle elementari è l'unico che la spunta: il Batman ad interim Dick Grayson decide che la differenza d'età tra lui e Tim non è sufficiente a generare sospetti di pedofilia, per cui nomina Damian quinto Robin. Per consolarsi, Tim Drake assume l'identità di Red Robin, supereroe interpretato in passato da filantropi del calibro di Ulysses Armstrong e Jason Todd.

Stephanie Brown

Damian Wayne

Carrie Kelly