Discorso mussoliniano
I discorsi fatti da Mussolini sono famosi per non avere alcun legame tra ogni periodo visto che la sintassi dei casi si può trovare unendo le vocali come se fossero i puntini della settimana enigmistica.
Benny solitamente osava pareggiarsi al Papa, ma ammettiamolo, il nostro Papa ha più classe: solitamente si vedeva un cappellino da montanaro avvicinarsi al cornicione del balcone, ma poi ci saliva su e si poteva scorgere un nano/bambino/scricciolo/signore dalle gambe mozze… Quest’essere

si agitava un po’…un po’ tanto…molto…va bene, sembrava in preda alle convulsioni. Sempre quando finiva, ormai esausto e attaccato al rianimatore urlava<< Io lo voglio Dio lo vuole>>. E la folla, ormai incapace di intendere e di volere dai tre giorni di discorso per ringraziarlo urlava parole a random.
Il duce prima di fare il suo Angelus si allenava a esortare le pedine nere di Risiko alla battaglia. Dopo la partita, eccitato dalla vittoria, si faceva incoronare Re del mondo, afferrava lo scettro, e infine, ancora esaltato, dopo che il suo segretario aveva riscaldato un po’ la folla, spalancava la porta dandogli un calcio e incominciava il suo attesissimo discorso:
Ehm, Ehm. Combattenti di terra, di mare e dell’aria.
Oggi è un giorno rigoglioso e felice il quale sorride al popolo italiano in particolar modo a me, il vostro Gesù salvatore sceso in terra per ripulire il mondo dalla feccia umana, e inizierò da te, si esatto tu, proprio tu, che ti trovi alla cinquantaduesima riga e alla settantacinquesima colonna, tu emigrato bastardo, scommetto che vieni da Napoli, avanti portatemi uno dei cinque fucili che la nazione è riuscita a comprarsi perché farò un po’ di sana e pura rappresaglia »A eccoti…Allora, sei stato per caso tu brutto stronzo? Brutto sacco di merda scommetto che sei stato tu!.... No, no, non parlare, sta zitto e lascia credere di essere stupido, invece di parlare e darmene la certezza. Legatelo a una biga. Allora non sono qui a smacchiare i giaguari, io sono venuto qui per dirvi un’unica, categorica, irrinunciabile, incassata, ignifuga, lignea parola….ma?....lignea?....chi ha scritto questo discorso? Ah sei tu la merda che ha scritto tutte queste stronzate, cos’è mi prendi per il culo? Devo impormi? Essia! Portatemi il trinciapolli e tu porgimi i tuoi organi vitali.
Comunque, dove ero rimasto…Ah sì, un’unica categorica, libera parola »
(Attimo di souspance)
Rullo di tamburo
(Folla ingiubile)
(Folla irresistibilmente arrapata)
Un altro discorso
Mussolini si cimenta in una perfetta imitazione di Lino Banfi
Il popolo acclama
Il popolo in tripudio!
Il popolo inneggia con cori da stadio al Duce.