Apologia del fascismo

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Prima dell'entrata in vigore della legge i supermercati erano pieni di camerata come questo, pronti a spezzare schiene pur di saltare la fila alla cassa.

L'apologia del fascismo è un reato introdotto per proteggere gli elettori dal virile[1] fascino degli ideali neri, quali la Befana di stato, i treni che arrivano sempre in orario, le case chiuse, le serata di ballo liscio con la brillantina nei capelli, la caccia al nusbari, la gazzosa, i passatempi semplici di una volta[2], nonché la vacanza al mare pagata dal governo, ma con l'obbligo del costume da bagno integrale per le racchie.

La Legge

Viene punito severamente chiunque "persegua finalità antidemocratiche proprie del fascismo, propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla costituzione". In altre parole la legge sopprime il fascismo, quindi i diritti della categoria di elettori che potrebbero appoggiarlo, ovvero reprime la loro libertà di associarsi a un partito specifico e di esprimere il loro pensiero, libertà garantite dalla costituzione; pertanto la legge di apologia del fascismo è una legge fascista che va contro i diritti costituzionali. Dovrebbe quindi essere abolita in base a se stessa, generando un paradosso logico capace di far collassare le menti più disciplinate dei robot e dei vulcaniani. Ma non quelle degli italiani. Perché in Italia tale legge fila alla perfezione, come tutte le altre leggi[3].

L'attuazione della legge

Dopo l'approvazione della legge sorse il problema di farla rispettare. Purtroppo i fascisti hanno una fisionomia simile agli elettori approvati dal governo. Non sono facilmente discriminabili in base all'accento o al colore della pelle come avviene per gli altri soggetti sgraditi dalla vera civiltà.

« Il tuo vicino di casa potrebbe venerare un mezzobusto del duce nascosto sotto il letto, col rischio che nessuno lo venga mai a sapere »
( Dottor Ceppifreschi, insigne studioso dell'antropologia dell'homus destris, dal saggio "I protocolli dei savi del Dux".)

Quindi per proteggere la purezza dell'elettorato dalla contaminazione, si è pensato di obbligare i fascisti a cucirsi un fascio littorio sulla giacca, per poi radunarli tutti in un ghetto, quindi trasportarli dove non possano più offendere nessuno con la loro esistenza. Il decreto attuativo è sul tavolo del governo da molti decenni, se ne prevede l'approvazione urgente entro le prossime 20 legislature, il parlamento ha solo bisogno di qualche altra seduta (120000) per discutere i dettagli. Se invece ci fosse stato ancora Lui il fatto sarebbe già compiuto, dura lex sed lex, già tramutato in storia per i posteri.

L'apologia del fascismo può portare alla formazione di nuovi efferati gruppi razziali di illiducibili.

Il beneficio per la nazione

Con l'istituzione del reato di apologia l'Italia si può dire al sicuro dalla grave minaccia fascista. I bambini possono finalmente girare per le strade senza correre il rischio di essere rapiti dallo stato e trasformati in piccoli balilla. Inoltre sono cessate le aggressioni delle squadracce fasciste, che prima della legge si aggiravano indisturbate per le campagne mordendo sul collo gli ignari abitanti. Pure gli anziani sono adesso liberi di ascoltare la radio senza dover essere ammorbati da qualche politico razzista che sbraita "sono stati gli zingari" o "occuperemo le prefetture se il governo accoglierà altri immigrati". Per cogliere i benefici della legge basta vedere i dati dell'istat riguardanti l'anno in corso:

  • Intossicati da olio di ricino: 0
  • Manganellati dallo stato caduti accidentalmente dalle scale mentre manifestavano contro il governo: dato non disponibile
  • Politici che istigano all'odio verso le minoranze come neri o rom ebrei: 0
  • Bambini trasformati in sapone o usati come bersaglio nel tiro al piattello: 0
  • Imperi coloniali fondati: 0
  • Soldati italiani inviati in guerra guerre dichiarate formalmente su carta bollata: 0

Quindi la legge funziona, gli ideali fascisti sono stati debellati.

Eludere la legge sull'apologia

Da sempre eludere la legge è lo sport preferito dagli italiani. Gli iniziati in tale disciplina compiono spesso i primi passi con la legge sull'apologia di fascismo, perché eluderla è talmente facile che ci può riuscire persino un giovine irriducibile bifolco dell'Agro Pontino. Tra gli escamotage più gettonati troviamo:

  • Fondare un movimento nero come la pece, ma non chiamarlo "Partito Nazionale Fascista" come l'originale, ma camuffarlo con altri nomi, come CasaPound, Lega Nord o S.S. Lazio.
  • Esaltare il Duce e il fascismo, ma dichiarare di farlo solo per scopi scientifici o educativi.
  • Ammirare il Duce in maniera mistica ed idolatrare lo stato, così facendo si convincerà il giudice che il fascismo viene vissuto come una confessione religiosa e per questo tutelato come libertà di culto nonostante la sua ovvia incompatibilità con qualunque buon senso civile, esattamente come avviene per l'islam, il satanismo o il cattolicesimo.
  • Sostenere che il proprio movimento è legittimo perché non vuole restaurare il disciolto partito fascista, anche se il proprio movimento si chiama Fascismo e Libertà, che non vuole riportare il regime, ma vuole solo boh..., a nessuno importa. Me ne frego! Viva il Dvce!

Note

  1. ^ nonché sensuale
  2. ^ basta un manganello e un comunista per divertirsi in gruppo e con tutta la famiglia
  3. ^ Obbedire in silenzio, per l'Italia, ora e sempre!