Disabile: differenze tra le versioni

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Il Purgatorio è diviso in sette 'cornici', dove le anime scontano la loro inclinazione al peccato per purificarsi prima di accedere al Paradiso. Al contrario dell'Inferno, dove i peccati si aggravavano maggiore era il numero del cerchio, qui alla base della montagna, nella prima cornice, stanno coloro che si sono macchiati delle colpe più gravi, mentre alla sommità, vicino al Paradiso terrestre, i peccatori più lievi. Le anime non vengono punite in eterno, e per una sola colpa, come nel primo regno, ma scontano una pena pari ai peccati commessi durante la vita.
{{gilda|dei disabili}}
<br />
[[File:Disabile.jpg|130px|thumb|right|Una antica raffigurazione di un disabile in un tempio sumero.]]
{{Cit|Sono diversamente abile!|Un disabile su sé stesso.}}
{{Cit|Ma sei ugualmente inutile.|[[Cinismo|Cinico rivolto al disabile.]]}}
{{Cit|Dentro Io Sono Abile<ref>Abbreviando, "D.I.S.Abile"</ref>|Motto dei disabili}}


Nella prima cornice, Dante e Virgilio incontrano i superbi, nella seconda gli invidiosi, nella terza gli iracondi, nella quarta gli accidiosi, nella quinta gli avari e i prodighi. In questa cornice ai due viaggiatori si unisce l'anima di Stazio dopo un terremoto e un canto Gloria in excelsis Deo (Dante riteneva Stazio convertito al cristianesimo); questi si era macchiato in vita di eccessiva prodigalità: proprio in quel momento egli, che dopo cinquecento anni di espiazione in quella cornice aveva sentito il desiderio di assurgere al Paradiso, si offre di accompagnare i due fino alla sommità del monte, attraverso le cornici sesta, dove espiano le loro colpe i golosi che appaiono magrissimi, e settima, dove stanno i lussuriosi avvolti dalle fiamme. Dante ritiene che Stazio si sia convertito grazie a Virgilio e alle sue opere, che hanno aperto gli occhi al poeta latino: egli, infatti, grazie all'Eneide e alle Bucoliche ha capito l'importanza della fede cristiana e l'errore del vizio della prodigalità: come un lampadoforo, Virgilio ha fatto luce a Stazio rimanendo però al buio; fuor di metafora, Virgilio è stato un profeta inconsapevole: ha portato Stazio alla fede ma lui, avendo fatto in tempo solo ad intravederla, non ha potuto salvarsi, ed è costretto a soggiornare per l'eternità nel Limbo. Ascesi alla settima cornice, i tre devono attraversare un muro di fuoco, oltre il quale si diparte una scala, che dà accesso al Paradiso terrestre. Paura di Dante e conforto da parte di Virgilio. Giunti qui, il luogo dove per poco dimorarono Adamo ed Eva prima del peccato, Virgilio e Dante si devono congedare, poiché il poeta latino non è degno di guidare il toscano fin nel Paradiso, e sarà Beatrice a farlo.
[[File:Disabili_scale.jpg|thumb|right|280px|Un classico esempio di come il [[governo]] in [[Italia]] sappia gestire le barriere architettoniche.]]
[[File:Evoluzione_disabile.JPG|thumb|right|280px|L'evoluzione dei disabili.]]
Il '''disabile''', noto anche con il nome di '''diversamente abile''' o '''handicappato''', è una figura mitologica descritta in antichi testi sacri (come il famigerato [[Codice della strada]]).<br />
Il termine '''disabile''' è formato da dis + abile, dove il prefisso dis sta per "diverso"... ora dovete sapere che qualche cervellone si è svegliato la mattina ritenendo che dis fosse una parolaccia e così ha deciso di ribattezzare il termine con "diversamente abile". In questo modo i novelli '''diversamente abili''', come già prima di loro i ''paesi in via di sviluppo'' si convinsero di aver risolto in un sol colpo tutti i loro [[problema|problemi]], connessi ovviamente alla natura della denominazione affibbiatagli. Grazie a questo arguto stratagemma possiamo ora permetterci di mandarli al macello, purché questo sia ''diversamente macellante''. Il termine '''handicappato''' deriva invece dalla traduzione in ebraico del nome [[Wladimiro Tallini]].


Quindi Dante s'imbatte in Matelda, la personificazione della felicità perfetta, precedente al peccato originale, che gli mostra i due fiumi Lete, che fa dimenticare i peccati, ed Eunoè, che restituisce la memoria del bene compiuto, e si offre di condurlo all'incontro con Beatrice, che avverrà poco dopo. Beatrice rimprovera duramente Dante e dopo si offre di farsi vedere senza il velo: Dante durante i rimproveri cerca di scorgere il suo vecchio maestro Virgilio che ormai non c'è più. Dopo avere bevuto prima le acque del Lete e poi dell'Eunoè, infine, Dante segue Beatrice verso il terzo ed ultimo regno: il Paradiso.
==Storia==
[[File:Bigfoot.jpg|130px|left|thumb|Alcuni affermano di vedere un disabile in questa foto. Altri ci vedono [[mio cuggino]].]]
[[File:Parcheggiodisabile.jpg|150px|thumb|right|Ecco un parcheggio per disabili. Come potete vedere è vuoto, a dimostrazione che essi non esistono.]]
Non si sa bene quando e dove quest'entità sia nata. Una cosa però è certa: lo [[Repubblica delle Banane|Stato]] non smette mai di inventarsi nuovi modi per spillare soldi ai [[gente come te|cittadini]]; ed è per questo che è nato il disabile. Prima ha cominciato a diffondersi timidamente, con piccole norme [[rompicoglioni]] che obbligavano le persone a prendere misure adatte a superare le {{citnec|"barriere architettoniche"}}; poi si è visto che la cosa [[Uomo del Monte|fruttava]] e sono così spuntati dal [[nulla]] parcheggi riservati e scale apposite. <br />
Le città sono così passate dall'essere {{citnec|"a misura di uomo"}} all'essere a misura di disabile: nei parcheggi, sui mezzi pubblici, nello sgabuzzino delle scope di mio cognato; nessun luogo è stato salvato dalla furia agevolatrice. Sono nate norme e permessi di ogni tipo, atte a facilitare la vita dei disabili; ovviamente i [[Terronia|terroni]] ne hanno subito approfittato, potenziando la loro abilità nel trovar scuse grazie a questa nuova opportunità. <br />
Tutto ciò ha inevitabilmente [[Mr. Lui|innervosito]] i cittadini normali, i quali si sono visti [[Ladro|fregare]] spazio ovunque per lasciar posto a questi fantomatici disabili.
[[File:Disabile mannaro 1.jpg|thumb|left|120px|Disabile mannaro: una delle forme di disabile più pericolose con nemici quali scalini, rampe con troppa pendenza e incapacità di proferire parole e suoni diversi dal "raaaaah!"]]
==Descrizione==
[[File:Nedved1.jpg|130px|thumb|left|Un tipico cieco disperato per aver perso il suo [[schifoso cane|cane guida]].]]
[[File:Carrozzella.jpg|200px|thumb|right|Un paraplegico dotato di carrozzella potenziata si appresta a triturare sotto le possenti ruote un ignaro [[passante]].]]
Nel corso dei millenni numerose descrizioni sono state attribuite a questa leggendaria figura. Si dice infatti che i disabili possano comparire in più forme, alcune molto singolari. Secondo l'esimio dottore [[Avvocato centripeto|Avv. Peppe Centripeto]] questo sarebbe dovuto alla selezione naturale, la quale li ha portati a differenziarsi nel corso del tempo per {{citnec|superare}} gli [[SUV|ostacoli]] posti dalla natura. Ma, visto che essi non esistono, le tesi del Dottor Centripeto sono sfortunatamente difficili da verificare. Sarà comunque interessante [[sesso anale|analizzare]] le varie tipologie di disabile:
* '''Il cieco'''. A questa categoria appartengono quegli individui che hanno esagerato nel [[sega|lavoro artigianale]]. Alcuni lo acquisiscono col passare del tempo, mentre [[Ray Charles|altri]] lo ereditano dai loro gentili [[genitori]].
* '''Il geco'''. Piccolo [[Dinosauro|rettile]] che vive negli ambienti caldi di tutto il mondo, imparentato con le lucertole e innocuo per l'uomo. Possiede l'abilità di aderire ad ogni tipo di superfic...ah no scusate.
* '''Il sordo'''. Un individuo che ha ricevuto il dono del [[supereroe|superudito]]. Dono che poi si trasforma in maledizione quando egli si accorge che con il superudito può ascoltare 24 ore su 24 [[Radio Maria]]. Senza interruzioni. La sordità può essere permanente o temporanea; nei [[Napoli|napoletani]] si è notata una strana forma di sordità passeggera, soprattutto quando il soggetto è costretto a discutere di argomenti come tasse e debiti.
* '''Il muto'''. In questa categoria rientrano tutte quelle persone che hanno deciso di fare voto di silenzio per il resto della loro vita. L'aspetto negativo è che la [[prete|conversione]] è irreversibile. Sfortunatamente poche [[donne]] rientrano in questo gruppo, ma i [[Ricercatori Oral-B]] stanno facendo di tutto pur di scoprire l'origine dell'handicap.
* '''Il paraplegico'''. Quest'uomo è stato [[Benedetto XVI|benedetto]] con il dono della ''locomozione superiore''. Tutti sanno infatti che i paraplegici nascono già con una potente carrozzina a motore (talvolta può anche esserci un [[frigo a pedali]] potenziato) al posto delle gambe. Ovviamente essi sfruttano questa potenzialità innata sfrecciando a folle velocità di notte sulla [[Salerno-Reggio Calabria]] e vincendo decine di gare clandestine.
==Poteri==
[[File:Terminator 004.jpg|200px|thumb|right|Un disabile dotato di impianti bionici avanzati. La [[scienza]] ha fatto grandi passi in avanti per aiutare queste povere persone. Fin troppi stavolta.]]
Sui poteri dei disabili si è discusso a lungo. Chi dice che siano in grado di compiere gesta [[Dragonball|sovraumane]] (come [[volare]] e trovare parcheggio in centro il sabato sera); chi afferma che possiedano il dono della supervelocità, grazie alla quale riescono a spostarsi da un capo all'altro del [[mondo]] in pochi [[petosecondi]]. Tutte [[Leggenda metropolitana|leggende]]. I veri poteri non sono mai stati svelati e i pochi esemplari osservati si sono sempre comportati da gente normale. A volte hanno addirittura finto di essere meno capaci degli altri, in un abile tentativo di sviare le attenzioni dei comuni mortali.<br />
Ma non temete, le indagini della procura di [[Bassano del Grappa]] sono in corso; presto riusciremo a scovarli.
[[File:Divietohand.JPG|left|thumb|160px|Uno dei simboli dell'associazione.]]
===La resistenza===
Ultimamente sta acquisendo sempre maggior consenso un'organizzazione denominata VIDDC (''Via I Disabili Dai [[Palle|Coglioni]]''); essa si pone l'obiettivo di ridurre il potere dei fantomatici disabili ridando ai cittadini normali il posto che gli spetta nelle [[città]]. Segue il manifesto ufficiale del movimento:
{{quote|Anche tu, cara amica/caro amico, puoi aiutarci nel nostro benemerito intento: ti basterà parcheggiare l'auto negli appositi parcheggi gialli, ingombrare l'accesso a quelle maledettissime rampe che stanno sbucando come funghi di fronte agli edifici, parcheggiare sui marciapiedi; è giunto il momento di riprenderci le nostre città, viva le scale!|L'[[Beppe Grillo|agguerrito]] manifesto.}}


Paradiso[modifica | modifica wikitesto]
==Curiosità==
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Paradiso (Divina Commedia) e cieli del Paradiso.
{{curiosità}}
Libero da tutti i peccati, adesso Dante può ascendere al Paradiso e, accanto a Beatrice, vi accede volando ad altissima velocità. Egli sente tutta la difficoltà di raccontare questo trasumanare, andare cioè al di là delle proprie condizioni terrene, ma confida nell'aiuto dello Spirito Santo (il buon Apollo) e nel fatto che il suo sforzo descrittivo sarà continuato da altri nel tempo (Poca favilla gran fiamma seconda... canto I, 34).
* I disabili hanno ''sempre'' la precedenza. Su qualsiasi cosa. Che sia in coda alla panetteria, che sia sulle strade per trovar parcheggio, che sia per il ricevimento del thè a casa di [[Nonna Pina]], un disabile riuscirà sempre e comunque a passarvi davanti. Anche se vi trovate nella [[Da qualche parte|Valle della Morte]].
* [[Stephen Hawking]] viene considerato il capo supremo dei disabili. Si dice che da qualche parte nel [[Bazookistan]] egli stia complottando segretamente contro tutti noi.


==Pagine correlate==
*[[INPS]]
*[[Pensione d'invalidità]]
*[[Falso invalido]]


Philipp Veit (1793-1887): San Bernardo di Chiaravalle
==Note==
Il Paradiso è composto da nove cieli concentrici, al cui centro sta la Terra; in ognuno di questi cieli, dove risiede un pianeta diverso, stanno i beati, più vicini a Dio a seconda del loro grado di beatitudine. Ma le anime del Paradiso non stanno meglio o peggio, e nessuno desidera una condizione migliore di quella che ha, poiché la carità non permette di desiderare altro se non quello che si ha; Dio, al momento della nascita, ha donato secondo criteri inconoscibili ad ogni anima una certa quantità di grazia, ed è in proporzione a questa che essi godono diversi livelli di beatitudine. Prima di raggiungere il primo cielo i due attraversano la Sfera di Fuoco.
{{legginote}}
{{note}}


Nel primo cielo, quello della Luna, stanno coloro che mancarono ai voti fatti (Angeli); nel secondo, il cielo di Mercurio, risiedono coloro che in Terra fecero del bene per ottenere gloria e fama, non indirizzandosi al bene divino (Arcangeli); nel terzo cielo, quello di Venere, stanno le anime degli spiriti amanti (Principati); nel quarto, il cielo del Sole, gli spiriti sapienti (Potestà); nel quinto, il cielo di Marte, gli spiriti militanti dei combattenti per la fede (Virtù); e nel sesto, il cielo di Giove, gli spiriti governanti giusti (Dominazioni)
[[Categoria:Esseri mitologici]]


Dante e Beatrice rivolti verso l'Empireo (Gustave Doré)
Giunti al settimo cielo, quello di Saturno dove risiedono gli "spiriti contemplativi" (Troni), Beatrice non sorride più, come invece aveva fatto finora; il suo sorriso, infatti, da qui in poi, a causa della vicinanza a Dio, sarebbe per Dante insopportabile alla vista, tanto luminoso risulterebbe. In questo cielo risiedono gli spiriti contemplativi, e da qui Beatrice innalza Dante fino al cielo delle Stelle fisse, dove non sono più ripartiti i beati, ma nel quale si trovano le anime trionfanti, che cantano le lodi di Cristo e della Vergine Maria, che qui Dante riesce a vedere; da questo cielo, inoltre, il poeta osserva il mondo sotto di sé, i sette pianeti e i loro moti e la Terra, piccola e misera in confronto alla grandezza di Dio (Cherubini). Prima di proseguire Dante deve sostenere una sorta di "esame" in Fede, Speranza, Carità, da parte di tre esaminatori particolari: San Pietro, San Giacomo e San Giovanni. Quindi, dopo un ultimo sguardo al pianeta, Dante e Beatrice assurgono al nono cielo, il Primo Mobile o Cristallino, il cielo più esterno, origine del movimento e del tempo universale (Serafini).

In questo luogo, sollevato lo sguardo, Dante vede un punto luminosissimo, contornato da nove cerchi di fuoco, vorticanti attorno ad esso; il punto, spiega Beatrice, è Dio, e attorno a lui stanno i nove cori angelici, divisi per quantità di virtù. Superato l'ultimo cielo, i due accedono all'Empireo, dove si trova la rosa dei beati, una struttura a forma di anfiteatro, sul gradino più alto della quale sta la Vergine Maria. Qui, nell'immensa moltitudine dei beati, risiedono i più grandi santi e le più importanti figure delle Sacre Scritture, come Sant'Agostino, San Benedetto, San Francesco, e inoltre Eva, Rachele, Sara e Rebecca.

Da qui Dante osserva finalmente la luce di Dio, grazie all'intercessione di Maria alla quale San Bernardo (guida di Dante per l'ultima parte del viaggio) aveva chiesto aiuto perché Dante potesse vedere Dio e sostenere la visione del divino, penetrandola con lo sguardo fino a congiungersi con Lui, e vedendo così la perfetta unione di tutte le realtà, la spiegazione del tutto nella sua grandezza. Nel punto più centrale di questa grande luce, Dante vede tre cerchi, le tre persone della Trinità, il secondo del quale ha immagine umana, segno della natura umana, e divina allo stesso tempo, di Cristo. Quando egli tenta di penetrare ancor più quel mistero il suo intelletto viene meno, ma in un excessus mentis[13] la sua anima è presa da un'illuminazione e si placa, realizzata dall'armonia che gli dona la visione di Dio, dell'amor che move il sole e l'altre stelle.

Versione delle 11:58, 19 ott 2017

Il Purgatorio è diviso in sette 'cornici', dove le anime scontano la loro inclinazione al peccato per purificarsi prima di accedere al Paradiso. Al contrario dell'Inferno, dove i peccati si aggravavano maggiore era il numero del cerchio, qui alla base della montagna, nella prima cornice, stanno coloro che si sono macchiati delle colpe più gravi, mentre alla sommità, vicino al Paradiso terrestre, i peccatori più lievi. Le anime non vengono punite in eterno, e per una sola colpa, come nel primo regno, ma scontano una pena pari ai peccati commessi durante la vita.

Nella prima cornice, Dante e Virgilio incontrano i superbi, nella seconda gli invidiosi, nella terza gli iracondi, nella quarta gli accidiosi, nella quinta gli avari e i prodighi. In questa cornice ai due viaggiatori si unisce l'anima di Stazio dopo un terremoto e un canto Gloria in excelsis Deo (Dante riteneva Stazio convertito al cristianesimo); questi si era macchiato in vita di eccessiva prodigalità: proprio in quel momento egli, che dopo cinquecento anni di espiazione in quella cornice aveva sentito il desiderio di assurgere al Paradiso, si offre di accompagnare i due fino alla sommità del monte, attraverso le cornici sesta, dove espiano le loro colpe i golosi che appaiono magrissimi, e settima, dove stanno i lussuriosi avvolti dalle fiamme. Dante ritiene che Stazio si sia convertito grazie a Virgilio e alle sue opere, che hanno aperto gli occhi al poeta latino: egli, infatti, grazie all'Eneide e alle Bucoliche ha capito l'importanza della fede cristiana e l'errore del vizio della prodigalità: come un lampadoforo, Virgilio ha fatto luce a Stazio rimanendo però al buio; fuor di metafora, Virgilio è stato un profeta inconsapevole: ha portato Stazio alla fede ma lui, avendo fatto in tempo solo ad intravederla, non ha potuto salvarsi, ed è costretto a soggiornare per l'eternità nel Limbo. Ascesi alla settima cornice, i tre devono attraversare un muro di fuoco, oltre il quale si diparte una scala, che dà accesso al Paradiso terrestre. Paura di Dante e conforto da parte di Virgilio. Giunti qui, il luogo dove per poco dimorarono Adamo ed Eva prima del peccato, Virgilio e Dante si devono congedare, poiché il poeta latino non è degno di guidare il toscano fin nel Paradiso, e sarà Beatrice a farlo.

Quindi Dante s'imbatte in Matelda, la personificazione della felicità perfetta, precedente al peccato originale, che gli mostra i due fiumi Lete, che fa dimenticare i peccati, ed Eunoè, che restituisce la memoria del bene compiuto, e si offre di condurlo all'incontro con Beatrice, che avverrà poco dopo. Beatrice rimprovera duramente Dante e dopo si offre di farsi vedere senza il velo: Dante durante i rimproveri cerca di scorgere il suo vecchio maestro Virgilio che ormai non c'è più. Dopo avere bevuto prima le acque del Lete e poi dell'Eunoè, infine, Dante segue Beatrice verso il terzo ed ultimo regno: il Paradiso.

Paradiso[modifica | modifica wikitesto] Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Paradiso (Divina Commedia) e cieli del Paradiso. Libero da tutti i peccati, adesso Dante può ascendere al Paradiso e, accanto a Beatrice, vi accede volando ad altissima velocità. Egli sente tutta la difficoltà di raccontare questo trasumanare, andare cioè al di là delle proprie condizioni terrene, ma confida nell'aiuto dello Spirito Santo (il buon Apollo) e nel fatto che il suo sforzo descrittivo sarà continuato da altri nel tempo (Poca favilla gran fiamma seconda... canto I, 34).


Philipp Veit (1793-1887): San Bernardo di Chiaravalle Il Paradiso è composto da nove cieli concentrici, al cui centro sta la Terra; in ognuno di questi cieli, dove risiede un pianeta diverso, stanno i beati, più vicini a Dio a seconda del loro grado di beatitudine. Ma le anime del Paradiso non stanno meglio o peggio, e nessuno desidera una condizione migliore di quella che ha, poiché la carità non permette di desiderare altro se non quello che si ha; Dio, al momento della nascita, ha donato secondo criteri inconoscibili ad ogni anima una certa quantità di grazia, ed è in proporzione a questa che essi godono diversi livelli di beatitudine. Prima di raggiungere il primo cielo i due attraversano la Sfera di Fuoco.

Nel primo cielo, quello della Luna, stanno coloro che mancarono ai voti fatti (Angeli); nel secondo, il cielo di Mercurio, risiedono coloro che in Terra fecero del bene per ottenere gloria e fama, non indirizzandosi al bene divino (Arcangeli); nel terzo cielo, quello di Venere, stanno le anime degli spiriti amanti (Principati); nel quarto, il cielo del Sole, gli spiriti sapienti (Potestà); nel quinto, il cielo di Marte, gli spiriti militanti dei combattenti per la fede (Virtù); e nel sesto, il cielo di Giove, gli spiriti governanti giusti (Dominazioni)


Dante e Beatrice rivolti verso l'Empireo (Gustave Doré) Giunti al settimo cielo, quello di Saturno dove risiedono gli "spiriti contemplativi" (Troni), Beatrice non sorride più, come invece aveva fatto finora; il suo sorriso, infatti, da qui in poi, a causa della vicinanza a Dio, sarebbe per Dante insopportabile alla vista, tanto luminoso risulterebbe. In questo cielo risiedono gli spiriti contemplativi, e da qui Beatrice innalza Dante fino al cielo delle Stelle fisse, dove non sono più ripartiti i beati, ma nel quale si trovano le anime trionfanti, che cantano le lodi di Cristo e della Vergine Maria, che qui Dante riesce a vedere; da questo cielo, inoltre, il poeta osserva il mondo sotto di sé, i sette pianeti e i loro moti e la Terra, piccola e misera in confronto alla grandezza di Dio (Cherubini). Prima di proseguire Dante deve sostenere una sorta di "esame" in Fede, Speranza, Carità, da parte di tre esaminatori particolari: San Pietro, San Giacomo e San Giovanni. Quindi, dopo un ultimo sguardo al pianeta, Dante e Beatrice assurgono al nono cielo, il Primo Mobile o Cristallino, il cielo più esterno, origine del movimento e del tempo universale (Serafini).

In questo luogo, sollevato lo sguardo, Dante vede un punto luminosissimo, contornato da nove cerchi di fuoco, vorticanti attorno ad esso; il punto, spiega Beatrice, è Dio, e attorno a lui stanno i nove cori angelici, divisi per quantità di virtù. Superato l'ultimo cielo, i due accedono all'Empireo, dove si trova la rosa dei beati, una struttura a forma di anfiteatro, sul gradino più alto della quale sta la Vergine Maria. Qui, nell'immensa moltitudine dei beati, risiedono i più grandi santi e le più importanti figure delle Sacre Scritture, come Sant'Agostino, San Benedetto, San Francesco, e inoltre Eva, Rachele, Sara e Rebecca.

Da qui Dante osserva finalmente la luce di Dio, grazie all'intercessione di Maria alla quale San Bernardo (guida di Dante per l'ultima parte del viaggio) aveva chiesto aiuto perché Dante potesse vedere Dio e sostenere la visione del divino, penetrandola con lo sguardo fino a congiungersi con Lui, e vedendo così la perfetta unione di tutte le realtà, la spiegazione del tutto nella sua grandezza. Nel punto più centrale di questa grande luce, Dante vede tre cerchi, le tre persone della Trinità, il secondo del quale ha immagine umana, segno della natura umana, e divina allo stesso tempo, di Cristo. Quando egli tenta di penetrare ancor più quel mistero il suo intelletto viene meno, ma in un excessus mentis[13] la sua anima è presa da un'illuminazione e si placa, realizzata dall'armonia che gli dona la visione di Dio, dell'amor che move il sole e l'altre stelle.