Dino Buzzati: differenze tra le versioni

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'''Dino Buzzati''' (Bosco Vecchio 1906 - Deserto dei Tartari 1972) è stato un giornalista, scrittore, pittore, montananaro, detrattore degli usi e costumi di questa scellerata società odierna, violinista, scacchista, arrotino, gran mangiatore di tartufi e [[Vittorio Sgarbi|critico d'arte]] [[italiano]].<br />La sua opera narrativa è stata più volte [[plagio|associata]] a quella di [[Franz Kafka]], mentre i suoi dipinti... beh... diciamo che [[Piero Manzoni]] non è stato il primo a realizzare le [[Merda d'artista|merde d'artista]].
== Biografia ==
[[Immagine:Test_della_corrente.jpg‎|thumb|300px|Fin da bambino Dino Buzzati ha sempre avuto una vivace curiosità per le vicende del mondo.]]
Terzo di due figli, Dino Buzzati nacque il 16 ottobre [[1906]] a '''San Pellegrino''', paese alle porte di [[Belluno]] noto in tutto il mondo per la sua sorgente che produce un'inconfondibile acqua dall'[[La prova del cuoco|aroma salmastro]].<br />Il padre, che morì di cancro allo stomaco nel [[1918]] dopo aver lavorato per venticinque anni come assaggiatore della San Pellegrino, era di famiglia bellunese, mentre la madre discendeva da una famiglia veneziana di [[Raccomandazione|alto lignaggio]], i [[Mara Venier|Venier]]. A lei lo scrittore rimase sempre legato, non per amore filiale ma a causa di una dimostrazione di nodi marinareschi finita in tragedia.<br />L’infanzia di Buzzati si divise fra [[Milano]], dove il futuro scrittore affinò il suo insopportabile accento da "''Siur Brambilla''", e la villa di famiglia a Belluno, dove sviluppò l'amore per la letteratura, per la musica e per la montagna: l'audace Dino, da vero [[Bimbominkia|infant prodige]], riusciva a conciliare alla perfezioni questa passioni, tant'è vero che durante un'escursione cadde e si fratturò [[Culo|tutte le ossa]] perché tentava di arrampicarsi suonando il violino e leggendo un libro.<br />A quattordici anni Buzzati si trasferì a Milano e si iscrisse al [[Liceo classico|rinomato liceo Parini]], dove imparò a inviare gli Sms e a scrivere "perché" con la K.<br />Successivamente, equivocando le volontà dei familiari (i quali si sarebbero accontentati che Dino scegliesse la brillante carriera di bidello), si iscrisse alla facoltà di [[Giurisprudenza]]: non solo, riuscì pure a laurearsi nel 1928 <ref>Forse sfruttando a suo vantaggio l'emicrania post-sbornia dei professori, che la sera prima avevano fatto bagordi</ref> con una tesi intitolata "''Non ho potuto studiare perché il colombre mi ha mangiato il quaderno''".[[Immagine:Dino Buzzati.jpg|thumb|left|300px|Buzzati ridotto in maniche di camicia dopo la pubblicazione dell'ennesimo, fallimentare romanzo.]]
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== Tematiche e stile ==
[[Immagine:Luca_giurato_al_mare.jpg‎|270px|thumb|Anche al mare Buzzati non disdegnava di perdersi in dotte riflessioni interiori.<br />O forse era solo incazzato perché avrebbe preferito andare in montagna.]]
A torto ritenuto dalla critica letteraria come uno “scrittore di un solo libro” (quando invece [[A tutti importa|tutti sanno]] che lo scrittore bellunese era [[Antonio Di Pietro|analfabeta]]), Buzzati ha forse raggiunto il suo culmine narrativo con la sua vasta produzione di racconti brevi e di inserzioni compro/vendo nei giornali di gossip.<br />È innegabile tuttavia che egli nella sua intera [[Cazzata|attività narrativa]] sia rimasto fedele ada un ristretto gruppo di temi, anche perché avrebbe fatto fatica a ricordare più di 20 o 30 vocaboli. Con uno stile fiabesco ed elegante Buzzati affrontò sentimenti e temi come l'angoscia, la magia, il mistero, la secchezza vaginale, l'[[Supercazzola|Antani]], la difficoltà nell'annodarsi la cravatta, la mancanza di parcheggi a Milano, la [[morte]], lo scorrere del tempo e, ultimo <s>ma non</s> per importanza, il turismo del [[Molise]].<br />Il grande protagonista dell'opera buzzatiana rimane comunque il [[Dottor Destino|destino]], onnipotente e talora beffardo come un giornalista di [[Studio Aperto]]: l'autore aveva cioè un atteggiamento di “serena coglionaggine” nei confronti del destino, accettando con remissione tutti i pestaggi di merda di cane per la strada (tanti), le cazziatone dei capi (tante), i [[due di picche]] delle donne (poche, le donne; tanti, i due di picche) che gli capitarono nella vita, perché riteneva inutile ribellarsi a un copione già scritto.<br />Le opere di Buzzati hanno talvolta presentato elementi comuni al filone horror e al teatro dell'assurdo: nel senso che fanno paura da quanto sono scritte con i piedi ed è assurdo che siano state pubblicate.<br />Questo ha portato la critica ad accostare il nome dello scrittore bellunese ad autori come [[Edgar Allan Poe]], [[Agatha Christie]] e Franz Kafka: tutti e tre morti e sepolti e, si può starne certi, rivoltatisi nella tomba dopo aver saputo del [[Bestemmia|lusinghiero paragone]].
 
== Opere ==
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