Cuore (libro): differenze tra le versioni

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{{S|Arte|letteratura}}
[[ImmagineFile:Stress_e_cuoreCopertina libro Cuore.jpg|right|thumb|200px250px|Celebre copertina della prima edizione del libro ''Cuore''.]]Il libro '''Cuore''' è la principale e unica opera sensata di [[Edmondo De Amicis|Immondo De Amicis]], scrittore [[Partito Socialista Italiano|socialista]] umanitario dei bei tempi andati. Nella prima versione pubblicata il titolo era "[[Milza]]".
 
In taleNel libro, schifosamente patriottico, [[Sindrome di chi la spara più grossa|i buoni si confrontano con i cattivi]] e, contrariamente a ciò che accade nella realtà, alla fine e in qualche modo vincono i buoni. Per talequesto motivo il libro Cuore ha costituito una tale fonte di Utopia, taleutopia da irretire sia bambinelli ingenui e sprovveduti che consumati rivoluzionari d'altra epoca. <br />Il simbolico confronto tra i complessi protagonisti, qualiche -si perripropone unsimbolicamente brevenei periodoracconti -all'interno idel libro ("''Dagli Appennini alle Ande''", "''Dal Manzanarre al Reno''", "''Da casa mia a casa tua''" senza soluzione di continuità geografica), è la metafora più convenzionale e scontata della lotta fra '''bene''' e '''male''', o fra '''male''' e '''bene''', perché nessuno, alla fine, ricorda se sia meglio [[BolscevichiBuoni e cattivi negli anime|il bene o il male]]. Nel libro infatti l'autore riesce a far coesistere realtà diverse tra loro e a far credere a tutti che [[Non ho capito|il ricco è anche buono, il povero è anche bello, il buono è anche cattivo e il cattivo è anche {{Censura|parecchio}} stronzo]].
 
==Trama==
Il simbolico confronto fra Franti e Garrone, che avviene nel libro, e che si ripropone dalle Alpi alle Ande, dal Manzanarre al Reno senza soluzione di continuità geografica, è la metafora più vieta e scontata della lotta fra Bene e Male, o fra Male e Bene, perché nessuno ricorda - ormai - quale dei due era
[[File:Copertina libro Cuore con Shinji Hikari.jpg|thumb|left|200px|Copertina della versione giapponese del libro, quella con i robottoni giganti.]]
buono...
Nel romanzo si narrano le vicende scolastiche di una terza elementare di [[Torino]] dove si alternano le scene di vita comune dei diversi ceti sociali ai racconti mensili assegnati dal maestro.
===Personaggi===
'''Enrico Bottini''':
Voce narrante. La sua caratteristica più evidente è la [[Italiano medio|totale mancanza di carattere e personalità]], classico esempio di un'[[Il Problema dell'Italia|Italia mediocre e ipocrita]]: la sua crescita è stata soffocata da un [[padre (genitore)|padre]] schizoide e bipolare con monomanìasindrome dellaossessivo-compulsiva per la guerra e per gli eroi, e dalla debolezza e inettitudine della [[mamma|madre]]. InfattiI i[[Genitore cinquantenne|genitori]], infatti, passano una cospicua parte del loro tempo [[Leggi fisiche dei genitori|scrivendogli lettere contradditoriecontraddittorie]] in cui è di volta in volta invitato ad andare a farsi ammazzare in guerra o, a levarsi dalle palle diventando prete, a leccare il culo al Re e a diventare pacifista.
Alla fine del libro decide di sua spontanea volontà di drogarsi.
 
'''De RossiGarrone''':
Lui è un gigante buono, che sarebbe una perifrasi per grande, grosso e ciula. Ha 22 anni ma è ancora in terza elementare: la matematica è la sua bestia neragrande, legrosso divisionie proprio non riesce a capirleminchione. Tuttavia laLa sua completa mancanza di istruzione e l'analfabetismo persistente sono compensate dalla tessera di [[CLForza Italia]], grazie alla quale diventerà Premier.
[[File:Principe azzurro con sorriso idiota.jpg|thumb|right|180px|L'affascinante Derossi]]
 
'''Ernesto [[De Rossi|Derossi]]''':
È biondo, è bello, è il primo della classe e veste sempre di azzurro. EnricoViene lo descrivedescritto come un ragazzo forte, agile e prestante:, che {{Citnec|riesce a saltare un banco solo appoggiandosi con una mano}} e dopo averlo fatto scuote i lunghi capelli ricci. Come vedete ancheAnche in ''Cuore'' [[c'è]] una traccia di [[yaoi]] pronta per essere seguita.
 
''' Franti''':
Costui non è altro che un povero [[terroneZingaro]] trapiantato a [[Torino]], che vive in una baraccopoli affacciata sull' autostrada Milano-Tronio e che mangia immondizia. Il padre non esiste e la madre è una povera donna ignorante e sifilitica che piange tutto il giornodisperata. Verrà cacciato dalla scuola e condannato all'[[Poteva andare peggio|ergastolo]] per aver cercato di [[Lotta greco rumena|sgozzare un compagno di classe con una bottiglia di ''Nastro Azzurto dopo un comizioAzzurro'']]. La campagna elettorale per diventare capoclasse pare sia stata {{Citnec|piuttosto vivace}}.
 
'''Carlo ora proNobis''':
È unil figlio di papà e un tipico rappresentante della Torino-bene. Deride gli [[Disabili|handicappati]], insulta i poveri,poveracci e minaccia il maestro di morte e lo fa licenziare: il figlio di puttana ha osato riprenderlo soltanto perché aveva allagato la scuola in un momento di noia. Da grande diventerà il braccio destro di [[Malito Cicciolini]]Franti.
 
===Racconti mensili===
'''Il piccolo patriotta padovano'''
 
'''La piccola ve{{Censura|n}}detta lombarda'''
 
{{Cit|M'hann faa sù a remisseeeeeell...!<ref>Sono stato raggiratooooo!</ref>|Il piccolo lombardo mentre precipita dall'albero}}
Siamo nell'anno 1859. Si narra la storia di un ragazzino di Voghera che sogna di diventare [[Casalinga di Voghera|casalinga]] e che si imbatte in un drappello di cavalleggeri diretti verso il nemico [[Austria|austriaco]]. Il ragazzo aiuta i soldati italiani salendo su un frassino e osservando la campagna con i suoi occhi di elfo. Purtroppo viene visto dal nemico e viene colpito: morente, giura di vendicarsi tornando a tormentarli in sogno.
 
'''Il piccolo scrivano fiorentino'''
==Personaggi==
Un bambino di nome Giulio o Vittorio o tutti e due, non si sa, si rende conto che la sua famiglia fa la fame perché suo padre è un disoccupato organizzato che lavora la notte per scrivere indirizzi senza senso, ma nonostante Vittorio-Giulio fosse il primo della classe decide di aiutarlo, facendo calare il suo rendimento e subendo così la musica stonata di suo padre. Ma poi, questi scoprirà che il figlio non voleva studiare e così lo perdona.
{{Cit|Senza lilleri ‘un si lallera!<ref>Senza soldi 'un si tromba!</ref>|Il babbo al piccolo Giulio}}
 
'''Enrico''':
Voce narrante. La sua caratteristica più evidente è la totale mancanza di carattere e personalità: la sua crescita è stata soffocata da un padre schizoide e bipolare con monomanìa della guerra e dalla debolezza e inettitudine della madre. Infatti i genitori passano una cospicua parte del loro tempo scrivendogli lettere contradditorie in cui è di volta in volta invitato ad andare a farsi ammazzare in guerra o a levarsi dalle palle diventando prete.
 
'''GarroneIl tamburino sardo''':
{{Cit|Oi tengu unu abuligiu chi mi deppeis portai a domu a kadiredd’e oru!<ref>Oggi sono preda di una tale apatia che mi dovrete ricondurre a casa reggendomi sulle vostre braccia incrociate!</ref>|Il tamburino sardo mentre corre dagli alleati}}
Lui è un gigante buono, che sarebbe una perifrasi per grande, grosso e ciula. Ha 22 anni ma è ancora in terza elementare: la matematica è la sua bestia nera, le divisioni proprio non riesce a capirle. Tuttavia la sua completa mancanza di istruzione e l'analfabetismo sono compensate dalla tessera di [[CL]], grazie alla quale diventerà Premier.
 
'''L'infermiere di FrantiTata''':
Costui non è altro che un povero [[terrone]] trapiantato a [[Torino]], che vive in una baraccopoli affacciata sull' autostrada Milano-Tronio e mangia immondizia. Il padre non esiste e la madre è una povera donna ignorante e sifilitica che piange tutto il giorno. Verrà cacciato dalla scuola e condannato all'ergastolo per aver cercato di sgozzare un compagno di classe con una bottiglia di Nastro Azzurto dopo un comizio. La campagna elettorale per diventare capoclasse pare sia stata piuttosto vivace.
 
'''NobisSangue romagnolo''':
{{Cit|Scùsme se o fat tèrd, mo ui éra un trafiche dla Madòna, um s’è sgònfie na gòma, la lavanderìa l’an avéva stirèd e vistìd...<ref>Scusami se ho fatto tardi, ma c’era un traffico della Madonna, mi si è sgonfiata una gomma, la lavanderia non aveva stirato il vestito...</ref>|Ferruccio alla nonna}}
È un figlio di papà e un tipico rappresentante della Torino-bene. Deride gli handicappati, insulta i poveri, minaccia il maestro di morte e lo fa licenziare: il figlio di puttana ha osato riprenderlo soltanto perché aveva allagato la scuola in un momento di noia. Da grande diventerà il braccio destro di [[Malito Cicciolini]].
 
'''De Rossi''':
È biondo, bello, è il primo della classe e veste sempre di azzurro. Enrico lo descrive come un ragazzo forte, agile e prestante: riesce a saltare un banco solo appoggiandosi con una mano e dopo averlo fatto scuote i lunghi capelli ricci. Come vedete anche in Cuore c'è una traccia di [[yaoi]] pronta per essere seguita.
 
'''Dagli Appennini alle Ande'''
 
== Oggi ==
[[File:Foto 4 attori protagonisti de I ragazzi della 3° C.jpg|thumb|left|200px|Da sinistra a destra: Ernesto Derossi, Garoffi, Enrico Bottini e Garrone in una foto d'epoca.]]
Soltanto dal [[2000]] ci si è accorti che il libro Cuore in effetti custodiva un prontuario di chirurgia, mascherato da storielle stupide. Secondo recenti studi, come nella [[Bibbia]], leggendo il libro al contrario si è in grado di fermare il proprio cuore (ecco il nome del libro), avere un grosso orgasmo e quindi morire felicemente. Ma solo se si legge il volume al contrario in un'unica tranche.
 
== Trivia ==
* Nella prima edizione il titolo del [[libro]] era [[Milza]].
* Dal libro è stato tratto il [[film]] [[Arancia Meccanica|''A Clockwise Orange'']] di [[Stanley Kubrick]]
* Purtroppo è stato tratto anche un anime dal raffinato nome "''Ai no gakko Cuore monogatari''".
==Note==
 
{{note}}
 
[[Categoria:Romanzi]]