Conversazione: differenze tra le versioni

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==Cenni storici==
[[File:Ultima Cena con fumetti.jpg|thumb|460px|Una cena è un'occasione ideale per fare un po' di conversazione.]]
La conversazione nasce nell’ [[840]] a.C., prima di questa data nessuno parlava mai con nessuno.
Nella [[Grecia]] antica (situata più o meno dov’è oggi la Grecia moderna) l’affermarsi delle [[città]] (''poleis'') e dei luoghi di ritrovo come la piazza (''agorà''), il mercato (''conad''), lo [[stadio]] di [[calcio]] (''sansìron''), le discoteche (''baleròn'') fa nascere il bisogno di confrontarsi su tematiche molto sentite come la [[politica]], la [[religione]], la [[vita]], la [[morte]], la corsa per lo scudetto.
 
Negli anni antichi in cui gli uomini erano da poco scesi dagli alberi, un vero esperto di conversazione era il [[filosofo]] [[Aristotele]]. Maestro di [[retorica]], di [[logica]] e di [[briscola]], Aristotele era il [[re]] della '''dialettica''', una tecnica di conversazione in cui ricorreva al dialetto per uscire vittorioso da ogni discussione:
 
{{dialogo|Discepolo|OOh Aristotele, come puoi tu affermare che l’essere si identifica col bene?|Aristotele|Fatt’ è cazz’ tuoi!}}
 
L’obiettivo era convincere l’interlocutore ad autocontraddirsi, a far crollare le sue certezze, ad annullare le sue convinzioni e infine ad umiliarlo sessualmente. Ne consegue che nessuno in tutta la Grecia aveva voglia di parlare con Aristotele e su [[Facebook]] nessuno lo aggiungeva mai come [[amico]].
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[[Seneca]] era un altro romano molto dedito alla conversazione mentre [[Tacito]] non diceva mai nulla.
Durante l’avvento del [[Cristianesimo]] avvengono alcune conversazioni celebri, come quella tra [[Gesù]] e gli [[apostoli]] durante l’Ultima cena, giunta intatta fino a noi grazie a testi come il [[Vangelo]] secondo Marco, il Vangelo secondo Matteo e [[Novella 2000]] a.C.:
 
"E Gesù venne tra gli apostoli, si sedette in mezzo a loro, poggiò il cellulare sul tavolo, si mise un tovagliolo al collo per non sporcarsi la tonaca nuova e disse:
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-'''Apostoli:''' ''Non hai nulla da dirci o Maestro?''
 
-'''Gesù:''' ''Ah sì... qua sta il pane e qua sta il vino; questo è Gragnano, attenzione che se ne scende come l’acqua e voi dopo dovete guidare. Adesso mangiamo però che sto morendo di fame.''<br />
E Gesù prese il pane, lo intinse in un vassoio e ci fece la scarpetta. Poi aggiunse:<br />
 
-'''Gesù:''' ''In verità vi dico: uno di voi mi tradirà!''
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-'''Giovanni:''' ''Oh, Maestro! Come fai a dire una cosa simile?''
 
-'''Gesù:''' ''Con la bocca. Giovanni, sei sempre stato il più tardo degli apostoli, devo sempre spiegarti tutto. E vi dirò di più: quello che mi ha tradito sa che sto parlando di lui...''<br />
 
-'''Pietro:''' ''Son forse io, Maestro?''
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-'''Giovanni:''' ''Son forse io, Maestro?''
 
-'''Gesù:''' ''No, no''
 
-'''Marco:''' ''Son forse io, Maestro?''[[File:Ragazzi seduti sulle rotaie.jpg|thumb|320px|Classica conversazione a rotaia libera.]]