Ce l'hai nel culo: differenze tra le versioni

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Neppure il sopravvento della [[Ragione]] e l’instaurarsi delle monarchie illuminate poterono evitare che l’umanità continuasse a prenderlo nel culo. Perfino i pensatori più illustri dell’epoca non furono esenti da quella che sembra essere una diretta conseguenza della condizione umana: fulgido monito ne sia la rappresentazione della ''Morte di Marat'', in cui l’illustre filosofo, pugnalato a morte nella vasca da bagno, fa in tempo a scrivere «ce l’ho in culo» quale ultimo lascito spirituale alle genti (si legge benissimo, non fate gli stronzi). Fonti popolari riferiscono poi che [[Luigi_XVI_di_Francia|Luigi XVI]], nel 1793, fosse accompagnato al patibolo dall'adagio «ce l’hai in culo, monsieur le roi», che la folla scandiva eccitata al suo passaggio.
 
Interessante variazione linguistica, probabilmente dovuta all’uso del {{s|<del>genitale}}</del> [[genitivo sassone]], si deve all’ammiraglio [[Horatio Nelson|Nelson]], che commentò con un secco «ncul’a soret» la sconfitta di [[Napoleone]] sul Nilo nel 1798. Lo stesso Bonaparte, d’altro canto, fece riscorso alla locuzione ammirando il paesaggio al momento del suo sbarco sull’isola di S. Elena.
 
Anche in quest’epoca l’espressione ebbe vasta eco nel mondo letterario. Impossibile dimenticare lo straziante ''"O natura, o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? Perché lo metti in culo ai figli tuoi?"'' con cui [[Leopardi]] espresse il proprio sconforto dopo aver beccato [[A_Silvia|Silvia]] che si rimembrava lo stalliere. O, ancora, pare che nella prima versione del [[Manzoni|manzoniano]] Fermo e Lucia, il povero [[Don Abbondio]] mormorasse «ecco, ce l’ho in culo» alla vista dei due minacciosi '''bravi''' che gli sbarravano il cammino.
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Troppo numerose per riportarle qui sono le variazioni dialettali dell’espressione (dal campano ''ntipàcch'' al labronico ''s’ha in culo ‘ome sòna prèdia''); essa rimane sicuramente più che mai viva anche nell’uso del linguaggio contemporaneo. Di seguito sono riportate alcune tra le più consuete citazioni della locuzione:
* [[Tu]], qualunque cosa scelga in cabina elettorale;
* [[Tua_madre|Tua madre]], parlando del suo metodo [[Anticoncezionale|anticoncezionale]] prediletto;
* [[Tua_sorella|Tua sorella]], che ha preso tutto da tua madre;
* [[Fidanzata|La tua ragazza]], quando ti chiama dalla villeggiatura per dirti che si sta divertendo un sacco;
* Tua [[Moglie|moglie]], quando ti confessa che due anni fa ha contratto l’[[Aids|AIDS]] dal tuo migliore [[Amico|amico]];
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* [[Benjamin Netanyahu]], enumerando ai palestinesi le conseguenze dell’embargo di [[Gaza|Gaza]];
* [[Benedetto_XVI|Benedetto XVI]], ripetendo «lasciate che i pargoli vengano a me».
* I [[Salesiani]], quando convincono tua madre a iscriverti a una loro scuola.
 
== Voci correlate ==
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== Note ==
 
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