Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena: differenze tra le versioni

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[[File:Gabriele D'Annunzio pensa al Nepente di Oliena.JPG|miniatura|«''Grave mi possiede la crisi dell'astinente<br />Ah, perché non son io col mio Nepente?''»]]
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{{Cit2citazione|Il nepente già infuso e a' servi imposto<br />Versar dall'urne nelle tazze il vino.<br />Peste colga chi piscia nel mosto<br />Ed un cannibale a digiuno gli faccia un [[pompino]].|[[Omero]], ''[[Odissea|Odissea senza censura]]'', trad. di Pippolito Sburramonte, [[cugino]] di [[Ippolito Pindemonte]].}}
[[File:Gabriele D'Annunzio pensa al Nepente di Oliena.JPG|right|thumb|350px|Per D'Annunzio il Nepente era più di un'ossessione.]]
{{Cit2citazione|Non conoscete il Nepente di Oliena neppure per fama? Ahi lasso!|[[Gabriele D'Annunzio]] sfoggia cultura e [[parole a caso]].}}
{{Wikipedia}}
{{Cit2|Il nepente già infuso e a' servi imposto<br />Versar dall'urne nelle tazze il vino.<br />Peste colga chi piscia nel mosto<br />Ed un cannibale a digiuno gli faccia un [[pompino]].|[[Omero]], ''[[Odissea|Odissea senza censura]]'', trad. di Pippolito Sburramonte, [[cugino]] di [[Ippolito Pindemonte]].}}
{{Cit2|Non conoscete il Nepente di Oliena neppure per fama? Ahi lasso!|[[Gabriele D'Annunzio]] sfoggia cultura e [[parole a caso]].}}
 
Il '''Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena''' è una pozione magica che scalda il [[sangue]], rinfranca lo [[spirito]], annebbia la [[mente]] e dona [[Cirrosi epatica|cirrosi epatiche]] in gran copia. Insomma, è un [[vino]]. Membro di spicco della grande [[famiglia]] del vitigno '''Cannonau''', ha ottenuto la [[Denominazione di Origine Controllata|DOC]] nel [[1972]], dopo circa cinquemila [[anni]] di onorata carriera, un piccolo ritardo dovuto ad un [[burocrazia|cavillo burocratico]] presente nel [[Codice di Hammurabi]]. Il vero Nepente si distingue dagli altri vini Cannonau perché si produce esclusivamente nel territorio di Oliena, [[paesino|bidda]] a pochi chilometri da [[Nuoro]] che ha dato i natali a [[Gianfranco Zola]], l'unico [[Barbaricino]] astemio ancoranche primadopo diessere venirevenuto al [[mondo]]. Tante le vittime del [[fascino]] e della corposità del Nepente, su tutte il poeta Gabriele D'Annunzio, che sacrificò una lunga ed onorata carriera artistica in nome del mosto, del vino e dello spirito alcolico in esso contenuto.ì
{{Wikipedia|Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena|Nepente di Oliena}}
 
== La vera storia ==
[[File:Nepente di Oliena.png|left|thumb|180px|Un magnifico esemplare di Nepente. Chi lo beve non se ne pente.]]
 
Fino a poco tempo fa si dava per certa l'origine [[Spagna|spagnola]] del vitigno, soprattutto grazie alle affermazioni ''bipartisan'' del Caudillo [[Francisco Franco]] e del [[poeta]] [[Federico Garcia Lorca]]: {{Quote2citazione|''Un vino con los controcojones, español verdadero!''|Franco e Garcia Lorca, l'uno all'insaputa dell'altro}}
[[File:Veduta di Oliena.jpg|right|thumb|300px|Il Nepente è nato lì,e [[darisiede qualche parte]]colà.]]
Per molto tempo [[nessuno]] fu sfiorato dal dubbio che i due, espertissimi nei rispettivi campi, dittatura e poesia, di enologia avrebbero potuto anche non capire un [[cazzo]]. Si credeva che gli Spagnoli avessero esportato l'[[uva]], (e quindi il vino), in [[Sardegna]], - dove fino ad allora sarebbe stata conosciuta solo la [[Birra Ichnusa]], - ai tempi di [[Don Chisciotte]]. La scoperta di come andarono realmente le cose è dovuta ad una serie di coincidenze in apparenza insignificanti. Era un'umida mattina primaverile del [[1964]] ed il signor Bachisio Coddaporcu, [[latitante]] a tempo perso per conto dell'[[Anonima Sarda]] e produttore di [[aceto]] per vocazione<ref>Era del tutto incapace di produrre vino degno di tale nome.</ref>, si aggirava nelle campagne del [[Supramonte]] in cerca di [[lumaca|lumache]] per la [[colazione]]. Nei pressi di un [[nuraghe]], semisommerso dalle erbacce e dalla cacca di [[pecora]], trovò quello che sembrava un antichissimo [[vaso da notte]] di [[terracotta]] che recava al suo interno la scritta ''"Pozzu-Ginoru™ - Made in Mulargia - [[Millemila]] a. A.<ref>Avanti Astarte.</ref>"'' Incapace di decifrarla, la mostrò alla sua vicina di casa, una certa Cosimina Picciacciu, che si vantava di aver fatto la [[bidella]] all'[[asilo]] per anni e quindi era una [[Classificazione delle donne|donna di cultura]]. Costei, dopo aver annusato il vaso ed osservato a lungo il suo interno, sentenziò: {{Quote2citazione|''Appartiene al periodo prenuragico: durante la civiltà nuragica al posto dei vasi da notte si usavano [[Pappagallo|pappagalli]] in [[sughero]]. Inoltre, in questo vaso non ha mai pisciato nessuno. Ha contenuto solo vino, l'ho notato dalle [[muffa|muffe]] presenti, che sono identiche a quelle che galleggiano sul vino di mio [[marito]]. Se qualcuno ci avesse pisciato dentro anche solo una volta non ci sarebbero. Parlo per esperienza personale, eh!''}} La [[verità]] era venuta a galla. Successivi ritrovamenti archeologici confermarono che il vitigno Cannonau è [[autoctono]] della Sardegna ed è addirittura più antico di [[Andreotti]]. Sembrerebbe anche che, al contrario di quanto si credeva, gli antichi [[Shardana]] l'abbiano esportato dapprima in Spagna e successivamente ad [[Hong Kong]]. La ciliegina sulla [[torta]] fu che nessun sardo considerò la parola "autoctono" un'offesa.
 
== Il Nepente nella cultura mondiale ==
 
[[File:Superciuk Alan Ford.JPG|right|thumb|250px|Bevendo Nepente si può diventare supereroi.]]
{{Cit2citazione|Prometto di sacrificare alla vostra sete un boccione d'olente vino d'Oliena serbato da moltissimi anni in memoria della più vasta sbornia di cui sia stato io testimone e complice!|D'Annunzio scopree lal'istigazione massima delle sue aspirazioni: lall'[[alcolismo]].}}
[[Qualcuno]] un bel mattino s'è alzato e ha sentenziato che il termine "Nepente" deriva dal [[Lingua greca|Greco]]. E tutti a dargli retta come pecoroni. Ormai tale convinzione è talmente radicata nella cultura popolare che se si provasse a svelare la vera [[etimologia]] del termine si rischierebbe di ricevere una cartella [[Equitalia]] con tanti zeri e la pubblicazione di foto compromettenti. Perciò in questa sede la vera etimologia non verrà svelata, ma è già qualcosa sapere che c'è.
 
Citato da [[Omero]], [[Erodoto]] e Aristerco di Igoumenitsa, viene descritto come una bevanda dagli effetti più svariati: tonico, rinfrancante, [[LSD|allucinogeno]], diuretico, [[Anestesia|anestetico]] e inibitore della pompa protonica<ref>Una cosa simile al raggio fotonico.</ref>, solo per citarne alcuni. Secondo [[Plinio il Vecchio]] era un potente callifugo nonché decongestionante nasale. I botanici [[Medioevo|medievali]] ritenevano che tenesse lontana la [[Peste bubbonica|peste scaveona]], mentre nel '600, in piena [[Rivoluzione scientifica]], [[Francesco Redi]] sosteneva che la provocasse. Ancora oggi, come in passato, è ritenuto un vino dalle proprietà magiche: chi lo beve soffreè in grado di [[amnesiaUbriachezza|compiere imprese che normalmente non si commetterebbero]], [[Effetti collaterali|soffre di amnesia anterograda e fa la cacca nera per giorni]]. A Oliena è stata istituita la [http://www.confraternite24.com/confraternita/confraternita-del-nepente-di-oliena.htm Confraternita del Nepente], una [[Massoneria|loggia massonica]] che ha un peso di tutto rispetto nelle [[Complottismo|delicate vicende sovranazionali]]. Ne fanno parte gli [[anziani]] del paese e un gruppo di vecchi [[alpini]] che hanno ripudiato la [[grappa]].
 
== Caratteristiche organolettiche ==
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* '''Colore''': rosso [[ravanello]] da giovane, vira al rosso [[sambeneddu|sangue rappreso]] con l'invecchiamento.
* '''Consistenza''': densa, quasi untuosa. Il Nepente possiede la caratteristica di macchiare in modo indelebile qualsiasi recipiente lo contenga. La sua alta [[viscosità]] consente spesso di evitare incidenti domestici come il rovesciare un bicchiere sulla [[tovaglia]] della [[domenica]]: resta adeso alle pareti del recipiente colando con una certa lentezza che consente di porre rimedio con tutta calma.
* '''Odore''': di [[marmellata]] di [[fagioli]] misto a [[pennarello]] appena comprato, con sentori di brodo di [[pecora]] e reminiscenze di pasta d'[[acciuga|acciughe]]. Un mix gradevolmente caratteristico.
* '''Bouquet''': della [[sposa]].
* '''Sapore''': nessuno dei precedenti. Al primo impatto le papille si mettono a [[pomiciare]] in gruppo, mentre la [[lingua]] ha un'[[erezione]]. A causa della alta densità, il Nepente va masticato più volte prima di poter essere deglutito: la masticazione libera una gamma di sapori che possono andare dal [[prosciutto]] crudo all'[[acqua]] tonica. Il retrogusto di stallatico che persiste dopo un'abbondante libagione può essere rimosso mediante [[gargarismi]] a base di [[diserbante]].
 
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== Note ==
{{Legginote}}
{{Note|2}}
 
{{Alcolici}}
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{{Squallidità|giorno=22|mese=12|anno=2013|votifavorevoli=5|votitotali=11|argomento=gastronomia}}
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[[Categoria:Bevande alcoliche]]
[[Categoria:Sardegna]]
[[Categoria:Farmaci]]