Campionato mondiale di calcio 1982 (visualizza wikitesto)
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=== Gruppetto 4 ===
[[File:Soldato baffone.jpg |right|thumb|220px|Il talentuoso austriaco [[Herbert Prohaska]], che giocava di punta come si evince dal copricapo.]]
Nel gruppetto 4 si trovavano coinvolte in una sfida fraticida tre squadre europee: Francia, Austria ed Irlanda del Nord. Considerando i valori in campo, puntando 100 dollari per azzeccare la vincente, con la prima se ne sarebbero portati a casa 150, la stessa cifra sulla seconda avrebbe fattp guadagnare una [[villa]] a [[Kitzbühel]], mentre nel caso avesse vinto la terza si avrebbe avuto diritto allo sfruttamento di tutti i [[miniera|giacimenti minerari]] irlandesi per quattro secoli e a chiamare lo stato col proprio nome.<br /> Nella prima sfida l'Austria affrontava la Francia: gli austriaci ci credetteno, per quasi venti minuti. Al 13', illuminato da un passaggio del solito Platini, Genghini imboccò la strada del gol, ma poi si perse e si fermò a chiedere indicazioni, riuscendo a segnare solo al 19'. L'Austria a quel punto si produsse in una maestosa prova di sagacia tattica, chiudendosi a [[riccio]] e difendendo il risultato fino alla fine. A giustificare tale comportamento una [[divinazione]] del ''Mago di Graz'', che aveva predetto che i successivi risultati sarebbero stati ''Austria-Irlanda del Nord 7-0'' e ''Francia-Irlanda del Nord 0-1'', preconizzando così la semifinale agli austriaci per differenza reti. Il veggente era tenuto in grande considerazione dal
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[[File:eterna sfida Germania Italia.jpg|thumb|left|280px|La resa dei conti.]]
Si arrivò così alla finale dell'[[11 luglio]] contro la Germania. All'[[aeroporto]] di Madrid arrivarono le delegazioni capeggiate dal [[cancelliere]] Schmidt e dal [[Presidente della Repubblica|presidente]] [[Sandro Pertini]], che mostrava già evidenti sintomi di [[arteriosclerosi]]. Nella tribuna d'onore Pertini si accorge del tedesco e, da buon [[partigiano]], scava subito una [[trincea]] ed inizia ad insultarlo da dietro i sacchi di [[sabbia]]. Ad arbitrare la finale sarebbe stato il brasiliano [[Arnaldo Coelho]], detto ''[[Scaramacai]]'' per l'effervescenza nel dirigere. A commentare invece c'era [[Nando Martellini]], che dopo le vittorie con Argentina e Brasile e i gol di Rossi alla Polonia era più infoiato di un [[mandrillo]] davanti a [[Bo Derek]].
Il primo episodio degno di nota arriva al 24': [[Alessandro Altobelli]], subentrato a Graziani che poco prima si era infortunato al [[labbro inferiore destro]], fa partire un [[traversone]] diretto in area dove Briegel, vistosi in ritardo sul brevilineo Conti, lo trattiene vistosamente e lo [[sculacciare|sculaccia]] per punizione: Coelho scatta fino al terzo anello del [[Stadio Santiago Bernabéu|Bernabéu]], da cui indica il dischetto. A battere è Cabrini, che invece di mirare alla porta scaglia una bordata contro un [[fotografo]] a bordo campo, reo di averlo reso bruttino in foto. Nando Martellini commenta pacato:
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{{quote|Abbassa lo sguardo o son cazzotti!}}<br />
Al 56' c'è un calcio di punizione per l'Italia per un intervento su [[Gabriele Oriali]], più precisamente alle sue [[tonsille]]. Bearzot, consapevole della fama di traditori che circonda gli italiani, ordina a [[Marco Tardelli|Tardelli]] di approfittare della distrazione di terna arbitrale e crucchi per servire Gentile il cui cross, anziché finire come al solito
{{quote|Gol! Ha segnato Rossi! Rossi! Ro...}}
sgolandosi poi in scongiuri [[Napoli|partenopei]] e avances alle sorelle dei calciatori germanici in ordine alfabetico. Intanto Pertini stringe la mano a [[Re Juan Carlos]], scambiandolo per il suo [[segretario]] personale e raccontandogli della dura staffetta partigiana nell'inverno del [[1943|'43]]. Per la quattordicesima volta dal fischio d'inizio.
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