Campionato mondiale di calcio 1970: differenze tra le versioni

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|| [[File:Bandiera del Brasile.JPG|28px]] Brasile
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|| Allo Stadio Jalisco di Guadalajara va in onda una "classica" del calcio sudamericano, con due grandi [[Squola|scuole]] a confronto. La partita è arbitrata dallo spagnolo José Maria Ortiz de Mendibil Monasterio, che divenne [[ricco]] in seguito per il romanzo ''Ultime lettere dell'Arbitro Ortiz''. I ''verde-oro'' cercano il riscatto sulla ''Celeste'', ancora brucia la finale persa in casa ai [[Mondiali di calcio Brasile 1950]]. L'edizione del '70 fu anche questo, l'occasione di chiudere diversi conti in sospeso. La partita inizia e appare subito chiaro che gli uruguagi venderanno cara la pelle. Ubiñas marca ad uomo Pelè e lo segue per tutto il campo, a forza di [[Ce l'hai nel culo|avercelo dietro]] scatta quasi il sentimento morboso. Al 19’ Cubilla segna su imbeccata di Maneiro, la difesa brasiliana litiga col proprio portiere che si fa sorprendere da un tiro tutt'altro che irresistibile, Félix li rassicura: ''"lasciate che vengano a me"''. Carlos Alberto gli da uno schiaffo e l'estremo difensore, apparso frastornato, torna in sé. Da quel momento, quanto a miracoli, contenderà il primato alla ''Madonna di Guadalupe''. La speranza di chiudere in vantaggio il primo tempo svanisce al 44’, Clodoaldo compie uno slalom ubriacante in mezzo a cinque avversari, scarta anche il portiere ed entra in porta con tutta la palla, però gli gira la testa e vomita sul cappelletto porta-fortuna del [[Uno|numero 1]] Mazurkiewicz. Quest'ultimo, molto contrariato, gli affibbia un calcio allo sterno che lo manda in coma per sei minuti. Nella ripresa il copione si ripete, i brasiliani sono migliori nel fraseggio, gli uruguagi nel solfeggio. Questo li porta a spendere molto e la pagano nel finale, Jairzinho al 76’ e Rivelino ad un minuto dal termine fissano il punteggio sul '''3-1'''. Il ct dell'Uruguay Juan Eduardo Hohberg finì ad allenare i Tum-Tum Tambacounda, una squadra studentesca del [[Senegal]].
|| Allo Stadio Jalisco di Guadalajara va in onda una "classica" del calcio sudamericano, con due grandi [[Squola|scuole]] a confronto. La partita è arbitrata dallo spagnolo José Maria Ortiz de Mendibil Monasterio, che divenne [[ricco]] in seguito per il romanzo ''Ultime lettere dell'Arbitro Ortiz''. I ''verde-oro'' cercano il riscatto sulla ''Celeste'', ancora brucia la finale persa in casa ai [[Mondiali di calcio Brasile 1950]]. L'edizione del '70 fu anche questo, l'occasione di chiudere diversi conti in sospeso. La partita inizia e appare subito chiaro che gli uruguagi venderanno cara la pelle. Ubiñas marca ad uomo Pelé e lo segue per tutto il campo, a forza di [[Ce l'hai nel culo|avercelo dietro]] scatta quasi il sentimento morboso. Al 19’ Cubilla segna su imbeccata di Maneiro, la difesa brasiliana litiga col proprio portiere che si fa sorprendere da un tiro tutt'altro che irresistibile, Félix li rassicura: ''"lasciate che vengano a me"''. Carlos Alberto gli da uno schiaffo e l'estremo difensore, apparso frastornato, torna in sé. Da quel momento, quanto a miracoli, contenderà il primato alla ''Madonna di Guadalupe''. La speranza di chiudere in vantaggio il primo tempo svanisce al 44’, Clodoaldo compie uno slalom ubriacante in mezzo a cinque avversari, scarta anche il portiere ed entra in porta con tutta la palla, però gli gira la testa e vomita sul cappelletto porta-fortuna del [[Uno|numero 1]] Mazurkiewicz. Quest'ultimo, molto contrariato, gli affibbia un calcio allo sterno che lo manda in coma per sei minuti. Nella ripresa il copione si ripete, i brasiliani sono migliori nel fraseggio, gli uruguagi nel solfeggio. Questo li porta a spendere molto e la pagano nel finale, Jairzinho al 76’ e Rivelino ad un minuto dal termine fissano il punteggio sul '''3-1'''. Il ct dell'Uruguay Juan Eduardo Hohberg finì ad allenare i Tum-Tum Tambacounda, una squadra studentesca del [[Senegal]].
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