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{{cit2|Mi fanno sempre una gran pena... mi fanno sentire quasi in colpa.|[[Franco Trentalance]] sui cameraman di film porno}}
{{cit2|Per favore mi passi il reggiseno che così mi rivesto?|[[Pornostar]] a fine riprese al cameraman}}
{{cit2|SÌ!|Cameraman di film porno in una valle di lacrime
Quello di '''cameraman di film porno''' è in assoluto il lavoro più gramo, più triste e meno appagante che la mente umana possa concepire. Pur lavorando in un luogo dove scopano tutti, persino il regista che ogni tanto si inventa qualche comparsata stile [[Hitchcock]], lui deve restare lì al suo posto a registrare quel ben di Dio che ha davanti da ogni angolazione possibile e immaginabile, e non può fare altro che guardare, guardare e non toccare... Può esserci di peggio, considerando che
== Origini ==
Quando il [[porno]] venne inventato le macchine da presa primitive non funzionavano se non con qualcuno che girasse l'apposita manovella. Già allora si capì che chi doveva girare non poteva anche fare il [[sesso|lavoro sporco]] poiché su pellicola sarebbe venuto poco o nulla, e di conseguenza già allora si rese necessaria una figura di agnello sacrificale, l'unico a immolarsi per la gioia di tanti pervertiti sparsi per il mondo.
Si pensò di far girare la manovella ai ciechi: occhio non vede cuore non duole. Ma quelli erano ciechi, mica sordi, e manco scemi! Una volta accortisi dai [[Orgasmo|suoni]] che provenivano dal set che li si voleva fare fessi andavano via rompendo la cinepresa o menando calci al vuoto, sperando di [[castrazione|castrare]] il pornoattore.
Si provò coi castrati e gli impotenti, ma quei bastardi chiedevano troppo ed era difficile
== Le controindicazioni ==
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*Eiaculazioni esplosive al ritorno a casa, con conseguente distruzione dell'appartamento del poveraccio.
*Esplosione delle palle del povero infetto, che poi verrà accompagnata da gravi emorragie esterne.
== Testimonianze scritte ==
Le sindromi sopra elencate portano inevitabilmente a [[morte]]. Come illustrato sopra, una delle più frequenti è l'emorragia che segue all'[[suicidio|evirazione spontanea]]. Si fà un gran parlare di diritti di [[gay|qua]] e diritti di [[negro|là]], ma la tragedia che qui descriviamo rimane ai più ignota, e i suoi morti dimenticati. Uno dei motivi è che la disperazione è così profonda che pochi fanno in tempo a lasciare un biglietto prima di lasciare questo mondo.
Quei pochi sono una testimonianza preziosa. Uno di questi è stato Renato Abbott ([[pseudonimo|nome di fantasia]], che dopo una vita di schizzi in faccia e altre umiliazioni, decise di far schizzare via il proprio sangue. Mentre ne vedea in terra farsi laco, con la vita che pian piano si spegneva, e la forza del rancore che man mano cresceva<ref>Normalmente è meglio che in mano cresca [[pene|qualcos'altro]].</ref>, ha usato il sangue come inchiostro e il dito come penna, e ha scritto quanto segue
<poem style="text-align:center; font-style:italic;">
Né con il pesce, né con palle o testa
lavorai, sol denti ho digrignato.
Di gemiti e di schizzi sì gran festa
mi lasciò sempre escluso, emarginato.
Anche la [[Federica|mano nelle notti lesta]]
ogni dì tener dovea ferma a lato,
sennò mi avrien gettato nella cesta
dei panni sporchi dello sperma usato
per far godere lerci porcelloni
il cui sudato volto è illuminato
da quel fioco chiarore degli schermi
su cui pompano i [[cazzo|cazzi]] dei stalloni
ch'io ripresi, a Inferno condannato.
Su mia faccia gli schizzi come vermi.
</poem>
{{Portali|Sesso}}
[[Categoria:
[[Categoria:Pornografia]]
[[Categoria:Lavori usuranti]]
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