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Arrivati a riva, decisero di stabilirsi, nonostante le popolazioni sarde dell'interno abbiano a più riprese cercato di rispedirli verso Cartagine, da dove venivano. (sembrerebbe che ciò fu intimato con la frase "a 'n ci torrai in su cunnu!" letteralmente "tornate nella figa!" (sott. di vostra madre)" proprio per precisare il luogo di provenienza dove tornare.
Cresciuta e dotatasi di un castello, Cagliari cominciò a tiranneggiare in buona parte dell'[[Sardegna|Isola]], imponendo nelle zone a lei limitrofe la sua lingua d'ascendenza berbera-romana-pisana-aragonese-echipiunehapiunemetta e, a tutta la Sardegna, la sua festa nazionale, nota come Sagra di Sant'Ef(f)isio (per i sardi '''"Sante Fisio"''', per tutti gli altri '''"Il Fante Di Fisio"'''), un omuncolo che secondo la
Cagliari è nota per la "munificienza" verso le province della Sardegna che si trovano a Nord del '''[[Tirso]]''', altrimenti detto Linea dell'Equatore: infatti spesso arriva loro ben il 15% dei contributi regionali.
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