Bestemmia: differenze tra le versioni

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 139: Riga 139:




I 999 posti in cui bestemmiare
I 999 posti in cui Pregare
*''111'' Sulla [[Autostrada|Salerno-Reggio Calabria]]
*''111'' Sulla [[Autostrada|Salerno-Reggio Calabria]]
*''222'' In chiesa
*''222'' In chiesa

Versione delle 02:51, 3 nov 2007

La bestemmia: colpevole stupidità e vergogna d’Italia

Tra i primati internazionali di cui il nostro Paese può andare “ben fiero” c’è quello, consolidato, della bestemmia, che ormai fa parte del modo comune di parlare dell’italiano.

Ne è divenuta un intercalare così diffuso che lo si accetta passivamente. Per qualche genitore, persino, è divenuto sintomo di crescita, di maturazione dei propri figli. E si fa a gara a chi bestemmia di più, a chi trova le espressioni più blasfeme, che si pubblicizzano ora anche nei siti internet, con immagini pornografiche. Il tutto alla portata di chiunque, minori compresi, senza che qualcuno intervenga contro questo sfacciato vilpendio della religione cattolica.

Si ha paura ad intervenire, si ha vergogna, ci si sente reazionari e magari si risponde con un sorriso di colpevole arrendevolezza.

La bestemmia nasce dalla cattiveria, dalla rabbia, dalla contestazione, ma, soprattutto, dalla stupidità, dalla volgarità, dalla presunzione di sapere che non comporta nessun rischio, soprattutto ora che è stata depenalizzata dalla Stato Italiano.

È caduta infatti la legge che prevedeva sanzioni nei confronti di chi bestemmiava, ma questo, ora, non autorizza certo la libertà di bestemmia.

Non dobbiamo bestemmiare non perché c ‘è una legge che celo vieta, ma perché si è convinti che la bestemmia è un non-senso, oltre che un offesa recata a qualcuno, e dobbiamo mobilitarci, protestando anche contro chi diffonde immagini e scritti ingiuriosi verso il Cielo, con la forza della convinzione che non e lecito a nessuno offendere le idee altrui.

Due fascicoli editi dal Centro Editoriale Cattolico Carroccio s.r.l. di Terraglione di Vigodarzere (PD), dai titoli “La bestemmia ferisce prima l’uomo” di Pasquale Casillo e “Italiano, perché bestemmi? Cristiano perché taci?. Di Leone Dogo, sviluppano ampiamente il tema della bestemmia e da queste pubblicazioni estraiamo alcuni brani che qui di seguito riportiamo.

Malizia e stoltezza della bestemmia La bestemmia è contro la legge naturale, insita nella natura stessa dell’uomo, valida per tutti gli esseri umani in tutti i tempi e in tutte le circostanze; e contro la legge positiva, dettata e fatta scrivere con parole da Dio, a conferma e a sviluppo della legge naturale.

Sfida Dio, in quanto lo tratta per nemico, lo provoca a reagire, lo considera impotente a controbattere, lo oltraggia solo per il maledetto piacere di oltraggiarlo.

È il linguaggio del diavolo, che disse: "Salirà in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono.., salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farà uguale all’Altissimo" (Is. 14, 13-14).

Offende gli altri nella loro coscienza religiosa che sente sacro il sentimento verso Dio e verso quanto è a Lui intimamente unito, e li offende anche nella loro dignità di persone.

Contagia tutti, perché l’uomo ripete quello che sente, vive di imitazione, opera secondo l’ambiente, diventa prigioniero delle abitudini comuni, ripensa alle cose udite anche quando non è pienamente cosciente di sé.

Attenta alla società, perché, essendo di solito pubblica, è facile a dilagare, arriva anche alle orecchie di chi non vuol sentirla, rende peggiori i cattivi, indigna i buoni, diminuisce il rispetto per l’uomo, abbassa il comune sentire religioso.

È esattamente il contrario dell’adorazione, della lode e della preghiera dovute al Creatore; lo sputo della malvagità più ripugnante di quello della bocca; il peggior segno dell’empietà umana.

Procede più da scelleratezza che da fragilità o da ignoranza si beve essa stessa la maggior parte del suo veleno, è peccato. Ma oltre che malizia, la bestemmia contiene stoltezza.

E irragionevole. Se il bestemmiatore crede nell’esistenza di Dio e quindi sa che Egli è infinitamente potente e può colpirlo sull’istante, perché lo offende invece di invocarlo per le proprie necessità?

Se il bestemmiatore non crede nell’esistenza di Dio, perché bestemmia il nulla?

“Chi ragiona non bestemmia, chi bestemmia non ragiona” (Bettazzi). 

La bestemmia è inutile. Lo è nei riguardi di Dio e nei riguardi del bestemmiatore.

A Dio non fa perdere assolutamente nulla, lo lascia tale quale è da tutta l’eternità, non gli dà nessun male di nessun genere.

"È il simbolo del peccato idiota, dell’imbecillità puzzolente"

(G. Papini,+ 1956, scrittore).

Ricorda l’ordine di tirare le frecce contro il cielo dato da Caligola per colpire Giove, che faceva piovere impedendo il grande spettacolo pubblico; ma la pioggia continuò a cadere. Inutile per il bestemmiatore, perché non gli reca nessun vantaggio di nessun genere, mentre gli altri peccati danno al peccatore una qualche utilità, almeno apparente.

È controproducente. Proprio con l’ostinazione e con la protervia, la bestemmia finisce con l’attestare l’esistenza di Dio e la necessità di ricordarlo, come fanno i credenti non bestemmiando.


PREGHIERA "Benedetto sia il Padre,

il Figlio e lo Spirito Santo,

Cari figli, oggi vi chiedo di aggiungere

un impegno ai vostri impegni;

diffondete questo richiamo a tutti:

FATE CHE NON SI BESTEMMI PIU'! Sappiate che molte volte al giorno

il coro delle preghiere, di voi fedeli,

viene soffocato da una infinità

di bestemmie contro Dio.

A Dio si deve soltanto lode.

Lui l'Autore della vita, Lui il Creatore.

Onoratelo Sempre.

Fate che non si bestemmi più.

Ascoltatemi. Vi benedico"


Messaggio della Madonna Regina dell' Amore

San Martino di Schio
 

Un vero ateo non bestemmia. Perché dovrebbe nominare ad ogni momento un Essere che secondo lui non esiste, sia pure per insultarlo? La bestemmia, a ben pensare, implica una sua ‘fede’ nell’esistenza di Dio: ma una fede tutta negativa, tutta diabolica.

Anche il diavolo crede in Dio (non potrebbe farne a meno); eppure lo bestemmia!

Paradossalmente, il coro infernale delle bestemmie è una testimonianza indiretta che Dio esiste e che non può essere dimenticato dalle coscienze: o per rendergli lode, o per coprirlo di insulti.

È incivile. Infatti contravviene al galateo. al senso democratico che vuole il rispetto per ogni convinzione, alla decenza, alla tradizione della maggioranza, così che anche il non cristiano non dovrebbe dirla, pure l’ateo non potrebbe dirla senza sentirsene offeso.

Doveri del cristiano che sente bestemmiare "Tacerà un giorno il Signore, il grande offeso, infinitamente buono ma anche giusto, quando poi giudicherà il nostro atteggiamento vile che non ha difeso Lui dagli oltraggi blasfemi, mentre non e stata spesa una parola buona di correzione per chi ha sbagliato?".

Proprio così: un mutismo paralizzante sembra colpire tutti i cattolici di fronte alla bestemmia; mutismo motivato da vigliaccheria, da rispetto umano, dal desiderio di non esporsi e principalmente da scarsa fede.

Il cristiano non può rimanere indifferente dinanzi a chi bestemmia, ma ha il dovere di intervenire in difesa dell’onore dovuto a Dio.

“I cani abbaiano per difendere il padrone, e io dovrei essere muto quando si maltratta il nome di Dio? Morire piuttosto, ma non tacere!”

(San Girolamo).

“Dobbiamo sopportare con pazienza le ingiurie che ci si fanno, ma quando, dinanzi a noi, una bocca sacrilega vomita bestemmie contro Dio, noi, lungi dall’essere pazienti, dobbiamo resistere all’empio e condannare la bestemmia, senza nascondere la nostra indignazione

(S. Agostino).

Il tono della reazione del cristiano alle bestemmie non può essere che calmo, perché ispirato dalla carità e perché più convincente. Ma dev’essere forte, quando si rivolge a un bestemmiatore che non vuole ammettere di aver peccato e di doversi correggere. E stato il tono anche di santi. (...)

Gemma Galgani (+ 1903), nel sentire le bestemmie, sveniva o piangeva lacrime di sangue o sudava sangue dal viso e dal collo. Un giorno rispose alla zia: "Nell’udire le bestemmie vedo Gesù che soffre tanto e io soffro con lui: soffro al cuore e mi esce quel sangue".


PREGHIERA "Dio é la più oppressa

di tutte le parole umane.

Nessuna parola é stata

tanto insudiciata,

tanto lacerata"

Martin Buber

filosofo e scrittore tedesco

di origine ebraica



I 999 posti in cui Pregare

  • 111 Sulla Salerno-Reggio Calabria
  • 222 In chiesa
  • 333 Davanti a vostra zia religiosissima in punto di morte
  • 444 Da qualche parte
  • 555 A casa
  • 999 In una strada affollata di suore