Banda della Uno bianca: differenze tra le versioni

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[[File:banda della uno bianca.jpg|right|thumb|320px|Per molto tempo l'unico [[identikit]] attendibile fu quello del mezzo di trasporto.]]
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La '''banda della Uno bianca''' fu un'organizzazione criminale operante in [[Emilia Romagna]], composta per lo più da [[Polizia|poliziotti]]. Nel [[1987]] Piergiorgiomaria Bruciafichi, all'epoca questore di [[Bologna]], incaricò l'assistente capo Roberto Savi di costituire un nucleo di ''Polizia Criminale''. Ci fu un evidente fraintendimento.
{{cit2|Se vogliamo catturarli dobbiamo mettere un posto di blocco sulla provinciale per [[Modena]].|Roberto Savi che consiglia ai colleghi poliziotti cosa fare.}}
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# era facile da rubare;
# era difficile da individuare per la sua estrema diffusione;
# sarebbe stato imbarazzante chiamarsi la ''Banda della [[Fiat Ritmo|Ritmo]] Celestina'' avrebbe fatto veramente cagare.
In un'intervista un [[giornalista]] insinuava che dietro la banda si celassero in realtà i [[servizi segreti]], Fabio Savi (uno dei componenti) rispose così:
{{cit2|Dietro la Uno bianca c'è soltanto la targa, i fanali e il paraurti.|Fabio Savi che vuole fare lo spiritoso.}}
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== Componenti della banda ==
[[File:banda della uno bianca arresto.jpg|right|thumb|520px|L'arresto dei tre fratelli Savi. '''Roberto''' si reca in [[questura]] in modo tranquillo (come faceva tutti i giorni). '''Fabio''' viene catturato al confine con l'[[Austria]], nel disperato tentativo di aggregarsi al [[terrorismo altoatesino]]. '''Alberto''' viene arrestato nel commissariato di [[Rimini]], da un collega che sembra il suo [[gemello]].]]
* '''Roberto Savi''' ([[Forlì]], [[1954]]): poliziotto presso la Questura di Bologna. Dopo essere stato per molti anni operatore in [[volante]], dal [[1992]] opera come operatore radio nella centrale operativa<ref>È tutto vero, non è colpa mia!</ref>. Possiede una collezione di armi, regolarmente registrate su un foglio di carta della [[pizza]], fra cui due [[Beretta]] AR 70, una [[lupara]], qualche [[fucile d'assalto]], due dozzine di coltelli, quindici armate verdi di Risiko e un cannoncino da 40mm, in dotazione ai dragamine jugoslavi classe "Pojvic". È la mente del gruppo, gli inquirenti lo definiscono un [[Al Capone]] col cervello di [[Lorenzo de' Medici]], ma anche negli [[anni '90]] sparavano cazzate assurde. Il [[3 agosto]] [[2006]] ha fatto richiesta di grazia, ottenendo però solo una [[Graziella]].
* '''Fabio Savi''' (Forlì, [[1960]]): fratello di Roberto e cofondatore della banda. Un lieve difetto alla vista gli preclude la carriera di poliziotto, senza occhiali non distingue sua [[madre]] da un [[autobus]]. È l'unico componente presente a tutte le azioni criminali della banda, ha un carattere aggressivo e durante le rapine, per incutere maggior timore, indossa sempre un fratino della ''[[Guardia di Finanza]]''.
* '''Alberto Savi''' ([[Cesena]], [[1965]]): fratello minore di Roberto e Fabio. Presta servizio presso il Commissariato di Rimini. Debole di carattere, subisce la personalità dei fratelli maggiori. Viene utilizzato dalla banda per togliere le multe, passare l'[[aspirapolvere]] nel covo e preparare un'ottima [[coratella]].
* '''Pietro Gugliotta''' ([[Catania]], 1960): non partecipa alle azioni omicide del gruppo. Anche lui è operatore radio presso la questura, ha l'idea di acquistare i [[Telefono cellulare|telefoni cellulari]] (all'epoca costosissimi) utilizzati per guidare i complici durante la fuga. Viene scarcerato nel [[2008]] grazie all'[[indulto]], finirà di pagare le rate dei telefonini nel [[2035]].
* '''Marino Occhipinti''' (Santa Sofia, 1965): membro minore della banda e vice-sovrintendente della sezione narcotici della Squadra mobile. Prende parte all'assalto ad un furgone della [[COOP]], durante il quale muore una [[guardia giurata]]. Per questo motivo, viene soprannominato dai complici [[RoboCoop]] e si becca l'[[ergastolo]]. Nel [[2012]] gli viene concessa la semilibertà e un lavoro,: evitare che le [[Vecchia che fa la spesa|vecchie che fanno la spesa]] si portino via i carrelli di un [[supermercato]].
* '''Luca Vallicelli''': è agente scelto (non si sa da chi) presso la [[Polizia Stradale]] di Cesena. Partecipa solamente alle prime rapine, quelle ai [[Bigliettaio dell'autostrada|bigliettai della A14]], che si concludono senza omicidi (anche perché definire "vivi" i casellanti sarebbe una forzatura). Patteggia la pena di tre anni e otto mesi, attualmente è un uomo libero, ancorché destituito dalla Polizia di Stato<ref>E vorrei vedere altrimenti!</ref>.
 
== Principali azioni criminali ==
=== Gli inizi ===
[[File:Fiat Regata con baffi sulla targa.jpg|right|thumb|480px280px|L'auto di Alberto Savi, utilizzata nella prima rapina.]]
La banda iniziò le sue scorrerie notturne nel [[1987]], inizialmente solo per pagarsi interminabili partite ai videogiochi. I membri erano infatti grandi appassionati e assidui frequentatori della sala giochi ''"Gioventù bruciata"'' di Castenaso (BO). I casellanti dell'autostrada A14 erano i loro bersagli preferiti. La prima rapina venne effettuata il [[19 giugno]] di quell'[[anno]] al casello di [[Pesaro]]. La tecnica era ancora sperimentale e in via di perfezionamento:
* l'auto usata per il colpo era la [[Fiat Regata]] grigia di Alberto Savi, la cui targa era stata opportunamente modificata disegnandoci sopra un paio di [[baffi]] a manubrio;
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Aspetta altre istruzioni e rispetta i limiti di velocità, sennò ti becchi pure una multa, il ritiro della patente e il sequestro del mezzo.}}
L'autorivenditore finse di abboccare e si presentò all'[[appuntamento]] con un agente nascosto nel [[portabagagli]], seguito a breve distanza da altre autovetture del [[commissariato]] di Rimini. Poiché tutti si aspettavano di incontrare esponenti della [[malavita]] sarda, l'arrivo della banda della Uno bianca venne interpretato come l'intromissione di un gruppo di [[Gente che non si fa mai i cazzi suoi|perdigiorno incapaci di badare ai fatti loro]]. {{Quote|Circolare, circolare, non c'è niente da vedere!|Il sovrintendente Antonio Mosca un istante prima di essere crivellato di pallottole.}} La banda aprì il fuoco non tanto perché si era vista scoperta, quanto [[Sindrome dei sentimenti offesi|perché non era stata riconosciuta]]. Il conflitto a fuoco che ne seguì lasciò sul terreno una [[civetta]], due [[beccaccia|beccacce]] e un'intera famiglia di [[porcospino|porcospini]]. Il sovrintendente Mosca, gravemente ferito, morì dopo due anni di atroci sofferenze. Il suo [[omicidio]] fu il primo di una lunga serie. La banda realizzò che non era opportuno proseguire con le estorsioni ma, sempre in nome della diversificazione, aggiornò il protocollo operativo sulle [[ManualiNonbooks:Rapina a mano armata|rapine a mano armata]] aggiungendo le [[opzione|opzioni]]:
*''"Vuotare i caricatori"'';
*''"Tutti kaputt"''.
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== Note ==
 
{{Legginote}}
{{Note|2}}
 
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*[[Unabomber]]
 
{{Ladri}}
{{Portali|Italia}}
{{Squallidità|giorno=26|mese=01|anno=2014|votifavorevoli=6|votitotali=12|argomento=crimine}}
 
[[Categoria:Criminali]]
[[Categoria:Forze del Male]]