Aye-aye: differenze tra le versioni

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{{Q|Quando l'ho visto mi sono detto: "CARRUDDA CHE PATAGARRU!"<br /> Poi ho parlato col nonno:<br /> "Nonno! Te lo immagini uno sgracchiu del genere a Sirracaninu?!<br /> Se non si comporta bene: SON CAZZOTTI PORCA TRÓIA!!!"|Nico racconta della scoperta.}}
 
Ci sono momenti nella vita in cui vorresti essere da tutt'altra parte, deve averlo pensato Nico quando ha visto per la prima volta l'aye aye. In verità, per il solo fatto di stare in una nazione africana, [[peraltro]] insolitamente piena di negrineri, la fuga sarebbe stata d'obbligo. I sardi sanno essere cocciuti.
 
Diciamocelo chiaramente: ''"il bestio è brutto che metà bastava"''. È talmente brutto che al Museo di Storia Naturale di Antalaha invece che imbalsamarlo l'hanno cremato e messo in una scatoletta col nome. Poi hanno messo quest'ultima nei locali caldaia e sono andati a festeggiare al bar.
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L'aye aye gigante (''Daubentonia robusta'') è l'antenato dell'odierno animale, ma si è estinto da tempo, se non altro per pudore.
 
La conferma della sua esistenza viene da una pittura rupestre rinvenuta ad ''Amparafaravola''<ref>esiste davvero!</ref>, nei pressi del Parco Nazionale di Moramanga, nella quale è raffigurato chiaramente. Tuttavia, fino alla scoperta del suo attuale discendente, si era pensato ad uno scherzo di cattivo gusto, ad opera dei soliti [[Graffitaro|graffitari]] [[negrineri]] che imperversano nella regione.
 
Secondo una versione alternativa, mostrataci durante una puntata di ''[[Voyager - Ai confini della conoscenza]]'', il primate sarebbe uscito dal pentolone della [[Strega Salamandra]] mentre era intenta a preparare la ''Carogna Meringata'', antica ricetta tramandatagli da una sua prozia.