Auz: differenze tra le versioni

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Auz è l'unico termine in uso presso le antiche popolazioni degli "Hominidi poco sapiens" arrivato fino ai giorni nostri. Il significato antico si è perso, ma si pensa che abbia potuto avere diverse accezioni, tutte di ordine assertivo o imperativo.
Auz è l'unico termine in uso presso le antiche popolazioni degli "Hominidi poco sapiens" arrivato fino ai giorni nostri. Il significato antico si è perso, ma si pensa che abbia potuto avere diverse accezioni, tutte di ordine assertivo o imperativo.
Tra queste: "passami una peroni ghiacciata!", "sento il tuo odore, donna", "puzzo!", "ammàzzati!", "mi prude il culo", "sorprendente!"
Tra queste: "passami una peroni ghiacciata!", "sento il tuo odore, donna", "puzzo!", "ammàzzati!", "mi prude il culo", "sorprendente!"

A volte i significati si sovrapponevano (ad esempio: "Puzzo, sorprendente!")
A volte i significati si sovrapponevano (ad esempio: "Puzzo, sorprendente!")
Secondo alcuni storici sarebbe stato l'unico termine in uso presso quella popolazione, il che ne farebbe una delle più ignoranti mai esistite sulla terra e l'anello mancante fra l'uomo e la scimmia.
Secondo alcuni storici sarebbe stato l'unico termine in uso presso quella popolazione, il che ne farebbe una delle più ignoranti mai esistite sulla terra e l'anello mancante fra l'uomo e la scimmia.

Versione delle 01:30, 8 giu 2007

Significato

Auz è l'unico termine in uso presso le antiche popolazioni degli "Hominidi poco sapiens" arrivato fino ai giorni nostri. Il significato antico si è perso, ma si pensa che abbia potuto avere diverse accezioni, tutte di ordine assertivo o imperativo. Tra queste: "passami una peroni ghiacciata!", "sento il tuo odore, donna", "puzzo!", "ammàzzati!", "mi prude il culo", "sorprendente!"

A volte i significati si sovrapponevano (ad esempio: "Puzzo, sorprendente!") Secondo alcuni storici sarebbe stato l'unico termine in uso presso quella popolazione, il che ne farebbe una delle più ignoranti mai esistite sulla terra e l'anello mancante fra l'uomo e la scimmia. Difatti si ritiene che l'Homo Cerignolantis, diretto discendente del poco sapiens, abbia scoperto il fuoco solo nel 1983.

Storia

La leggenda narra che l'ultimo homo a pronunziarla fu tale "Pasqualino Di Lernia", l'ultimo di una stirpe di ominidi di origine apula che abitava le anguste caverne nei pressi di Cerignola("Lernia" era per l'appunto il nome di una di queste caverne"). L'ominide all'epoca, che con gli altri suoi simili si divertiva giocando a "sckaff sop i ppall" ("pacche amichevoli sui maroons", dall'antico apulo), data la sua elevatissima ignoranza introdusse una variante a questo simpaticissimo giuoco: l'uso della clava.

Fu proprio questo imperdonabile errore a rendere praticamente (e fortunatamente) incapaci di riprodursi tutti quegli ominidi, condannandoli a un'inevitabile estinzione.

L'uso contemporaneo

L'uso contemporaneo del termine si deve a Leone di Lernia, nato nel 1943 e cresciuto nell'omonima caverna fino al 1983, quando suo padre Tonino, detto il chiavico, invento' il fuoco dopo aver comprato uno zippo da tale Aziz, venditore ambulante. Fu l'eco lamentoso e ridontante dei lontani antenati, onnipresente nella caverna, che permise a Leone di riportare in vita l'antico termine, al quale fu poi affiancato finalmente il secondo e piu' noto Kitemmurt, in onore proprio agli antichi avi tragicamente estintisi.