Antonio Vivaldi: differenze tra le versioni
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[[File:Venezia_disegno.jpg|left|thumb|200px|Quello che Vivaldi vedeva...]]
[[File:Mostro_marino.png|right|thumb|250px|...e quello che credeva di vedere]]
Pur scoraggiato dal ripudio, Vivaldi continuò a comporre le sue merdaviglie per [[violino]], cercando di combinare le poche nozioni linguistiche di cui fruiva con le forse ancor meno spiccate doti componistiche. Il morbo che affliggeva il povero “Prete Rosso” si acuì però molto rapidamente; affetto da un tremore costante e trascinato da una spaventosa iperattività, Vivaldi si affannava a comporre e a suonare in ogni minuto libero -cioè tutto il santo giorno, agitandosi nel mentre come un pesce fuor d’acqua. Si crede che ad un certo punto la malattia degenerò al punto di provocargli allucinazioni. Solo così infatti si spiegherebbero le vividissime scene di impetuose tempeste di mare e sanguinose battaglie descritte in molte delle sue opere: tali miraggi apparivano di frequente ad un Vivaldi intento perlopiù a rimirare l’acqua cheta. Di grande ispirazione fu per lui in
=== Gli ultimi anni e la morte ===
Durante la seconda metà del secolo sedicesimo, una giovanissima [[Madonna]] era destinata a fare la sua entrata nella scena musicale veneziana. A bordo di una gondola la fanciulla approdò sui dolci lidi adriatici cantando il motivetto “''Sicut virgo''”, poi tradotto in inglese dal latino originario in “''Like a virgin''”. Il nuovo genere musicale, rinominato pop -contrazione di “perlomeno dura poco”, ebbe un successo immediato e soppiantò l’ormai fuori moda musica barocca, la cui annosa complessità poco piaceva alla nascente classe mercantilista, votata al guadagno e alla praticità. Ciò fu un duro colpo per Vivaldi, che passò improvvisamente dalla cresta dell’onda al riparo di un ponte. Il grande compositore morì in povertà e dimenticaza, deriso da tutti per l’appariscente abbigliamento settecentesco in un secolo in cui ormai andava di moda il latex e la permanente. Durante i suoi ultimi anni Vivaldi era solito cibarsi di alghe e anguille che riusciva a pescare dal suo precario rifugio. L’assunzione continua di carne infetta contribuì a peggiorare il suo stato di salute mentale, fino a causarne la precoce morte. Stremato dagli stenti e dalla cavalcante malattia, il 28 luglio 1741 il celebre compositore si lasciò cadere esangue nelle tranquille acque veneziane, fiducioso che i flutti avrebbero portato i suoi miseri resti fino al mare aperto. Tutt’oggi il suo cadavere, insieme ad una targhetta in sua memoria, si trova nello stesso identico punto in cui cadde allora.
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