Antonio Canova (Giù per Treviso,1757- Laguna, dopo Napoleone) fu uno scultore, pittore e trafficante di falsi d'autore.

Infante

Antonio Canova fu rinvenuto, ancora in fasce, nella loro miniera dai sette nani, e fu da questi educato sin dalla più tenera età a tagliare pietre. Passò un'infanzia tranquilla grazie alle cure di Biancaneve (depilazione delle parti intime), finché non ne modellò un ritratto nel burro, in cui era reso con troppa evidenza al cuscinetto di grasso alla pancia: così fu scacciato dal Paradiso Terrestre e fu costretto a mantenersi lavorando 20 ore al giorno nelle miniere di carbone. Nonostante tutte le traversie a cui doveva far fronte alla tenera età di otto anni, il piccolo Antonio continuò a scolpire, creando stupendi quanto effimeri complessi statuari pornografici di carbone, il più famoso "Sesso e porno" rappresenta la sottile differenza tra le due parole ed è molto efficace nel suo compito.

Opere

Figlio del neoclassicismo[1] creò molte opere, ammirate ancora oggi, conservate gelosamente nei Magazzini del Luvre. Ispirate quasi tutte alla mitologia greca, erano tutte di color varechina, poiché i pochi reperti statuari greci erano tutti bianco marmo. Inutile dire che Antonio cadde in depressione quando scoprì che in realtà le statue erano più colorate di un arcobaleno. Tra le più famose ricordiamo:

  • Sesso e porno
  • Amore psichico
  • le tre grazione
  • Perseo fatto
  • autoritratto
  • ritratto (anche se è una scultura) del cesso della sorella di Napoleone

Su commissione

Lavorò per Principi, Papi, Imperatori, Imprenditori. Al momento è indisponibile, si trova alla Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia.

Note

  1. ^ Madre sconosciuta, forse una baldracca.