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[[File:Mr. T vetrata.jpg|right|thumb|150px|Una vetrata rappresentante Anna Comnena.]]
'''Anna Comnena''' (o Cummena) fu una principessa, monaca e storiografa protobizantina con tendenze bolsceviche.
== Gioventù a Costantinopoli ==
Nata tra il X e il XII secolo a [[Costantinopoli]], Anna era la figlia del pastore [[Protestantesimo|protestante]] Alessio Comneno/Cummeno e della principessa ungaro-unno-cipriota-ostrogota Irene Dukas. Cresciuta in una corte viziosa dedita alla pratica del silicio e alla masturbazione orgiastica, Anna ebbe come istitutrice la Marescialla di Francia
== Le nozze di Anna ==
Fino a [[17]] anni Anna aveva vissuto bagordamente come un'ereditiera, tra sesso, pettegolezzi, feste ed energy drink. Questo stile di vista le fu ben presto troncato dalle nozze con il bellissimo e bigottissimo conte cattolico Niceforo Briennio. Nella nuova sede in cui andò a stabilirsi con lo sposo non le fu permesso di portare l'amata cagnolina Fiocco Azzurro di Luna, che morì di stenti in una strada malfamata alla periferia di Vercelli. Estremamente delusa dalla scarsa virilità del marito, Anna gli tagliò il pene in un eccesso di follia. Erede universale dei beni di Niceforo -nel frattempo morto dissanguato-, Anna partì per una crociera ai Caraibi. Con i soldi avanzati aprì una casa chiusa a Baltimora.
== La congiura di palazzo ==
Attorno al 1050, Alessio Cummeno morì di epilessia escatologica durante una campagna militare contro gli arabi del re Hitler II. A Costantinopoli ci furono gravi disordini, in quanto Alessio non aveva designato alcun successore al trono e l'imperatrice Irene era ricoverata sotto metadone. Si fece avanti l'arcivescovo di Costantinopoli Michele Pisello che, pur di ottenere il potere imperiale, si
== Anna scrittrice ==
Allontanata dalla vita frenetica di corte, Anna si dedicò a comporre versi sacri e profani e una lunga opera storiografica in 34 volumi, "Alexiade", dedicata alla cantante di corte Alexia. Nell'opera, di eccelsa qualità letteraria, Anna metteva in luce la nobiltà d'animo della fanciulla che, per sopravvivere al duro ambiente della corte, era costretta a concedersi a molti uomini, anche contemporaneamente. Purtroppo, degli scritti di Anna ci rimangono solo due parole, "vaffanculo papà", probabilmente contenute in un epigramma profano. La fama di cui godettero le opere di Anna
== La morte in monastero ==▼
Rispettata e venerata dalle monache del convento Maria Asapizaunapacescu, Anna morì in odore di santità e di acciughe andate a male
▲== La morte in monastero ==
[[Categoria:Personaggi storici]]
▲Rispettata e venerata dalle monache del convento Maria Asapizaunapacescu, Anna morì in odore di santità e di acciughe andate a male attorno al 1076. Nel suo testamento, un encomio della sua cultura eccelsa, Anna lasciava i suoi pochi libri alla cugina Ivana Trump.
[[Categoria:Troiane]]
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