Angela Carter: differenze tra le versioni

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*''La camera di sangue e altri racconti'' - L'incipit di questa raccolta è fornito sicuramente dalla tumultuosa fanciullezza vissuta in compagnia del Marchese, come prova il racconto della giovane sarta che sposa un Galeazzi versione erudita e accetta di seguirlo in una rocca sperduta in mezzo al mare, rinviene ciò che resta delle precedenti mogli e si fa salvare in corner dalla madre armata di fucile a canne mozze. Seguono due reinterpretazioni animaliste de ''La bella e la bestia'', un raccontino caruccio fatto apposta per insegnare ai pampini che non bisogna MAI fidarsi di un gatto che porta gli stivali, e un vaneggiamento Buzzatiano sulle doti virili del re degli gnomi. E poi la storia del riccone che fa un pupazzo di neve, lo stupra e lo disfa stile blackster; un racconto che fonde Lord Jim e vampiri affetti da cataratte; infine, tre variazioni sul tema lupo mannaro, particolarmente caro alla Carter, la cui morale è riassumibile in: se un uomo ti dice che va al gabinetto e torna tre anni dopo pretendendo la cena, tagliagli la testa
 
*''Venere nera'' - Nemmeno la tradizione popolare indianairaniana è immune al turpiloquio simbolista della Carter, che si accanisce sulle Mille e una Notte; balza poi in America ribaltando Pocahontas nella prospettiva di Moll Flanders; semina il terrore tra poeti maledetti, scrittori gotici e commediografi britannici; ci piazza La principessa Mononoke rivisto da un montanaro che passava di lì per caso; e infine, le ricette di suor Germana (con l'inevitabile stupro per antipasto).<br>
Dimenticavo: il remake romanzato di un fatto di cronaca nera in cui una zitella psicotica (idolo d'infanzia dell'autrice) ammazza la famiglia a colpi d'accetta
 
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