Aldo Moro: differenze tra le versioni

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Malgrado la diffidenza esternata da diversi membri delle due parti politiche coinvolte, l'idea del "compromesso storico" fu accolta dalla popolazione con un entusiasmo inatteso e talvolta persino esagerato, con manifestazioni di giubilo in ogni parte d'Italia e [[Attentato|spettacoli pirotecnici]] offerti per l'intrattenimento dei passanti in [[Strage di piazza della Loggia|piazza della Loggia]] a [[Brescia]] o dei passeggeri del [[Strage dell'Italicus|treno ''Italicus'']].
 
Il [[16 marzo]] [[1978]], nel mezzo di un incontro informale con Giulio Andreotti, Aldo Moro viene improvvisamente rapito da [[Diodato]],un commando delle [[Dargen]]Brigate eRosse|Brigate [[GhaliRossonere]], gruppo [[ultras]] [[milan]]ista (probabilmente capeggiato dall'allora terrorista rosso [[Giovanni Lindo Ferretti]]) deciso a rivendicare la propria identità contro i tentativi di Moro (che si dichiarava di fede [[interista]]) di giungere ad un compromesso tra nerazzurri e rossoneri. Pur essendo fisicamente presente al momento del sequestro, Andreotti giurerà sulla vita del suo [[cane]] di non aver visto né sentito [[nulla]]. La bestiola sarebbe poi morta pochi giorni dopo le dichiarazioni del suo padrone.
 
Come condizione per la salvezza del leader della DC, i sequestratori imposero la liberazione del [[terrorista]] [[Cesare Battisti]], detenuto in [[carcere]]. Le autorità italiane fraintesero la richiesta delle BR e, anziché scagionare Cesare Battisti, si recarono in [[Brianza]] per prelevare il cantautore [[Lucio Battisti]] dalla sua abitazione, dove da alcuni anni viveva in volontario [[esilio]]. L'artista fu accompagnato di malavoglia davanti al quartier generale delle BR, dove si esibì in un'intensa interpretazione di ''"Fiori rosa fiori di pesco"''. Credendo in uno scherzo, gli aguzzini, sentendosi presi per i fondelli, trucidarono senza pietà il povero Moro, il cui corpo senza vita fu poi riposto nel baule di un'[[auto]] insieme alla [[chitarra]] di Battisti ridotta in mille pezzi.