Alberto Zaccheroni: differenze tra le versioni

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{{Cit2citazione|Il suo è culo, la mia è classe, caro il mio coglionazzo.|[[Arrigo Sacchi]] su Zaccheroni}}
 
[[File:Zaccheroni con uomo baffuto.jpg|220px|thumb|Zaccheroni e consorte.]]
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Zaccheroni però trova stretta la realtà del calcio semidilettantistico. E non può essere altrimenti, dato il volume della sua [[pancia]]. D'un tratto il permesso di dormire di notte negli spogliatoi o il venir pagato con gli avanzi delle cene societarie sono privilegi che non gli bastavano più. Zaccheroni ambisce a ben altro: un ingaggio milionario, un autista personale, una scatola di cartone tutta per sé.<br />Nel [[1994]] la svolta: Zaccheroni continua ad allenare da schifo, ma per le alghe è un'ottima annata.<br />L'[[anno]] seguente l'immane fondoschiena dello Zac si palesa in tutta la sua sfacciata rotondità: viene ingaggiato come tecnico del [[Cosenza]], allora in [[Serie B]]. Una notevole parte di addetti ai lavori ritiene che sulla decisione di affidarsi a Zaccheroni può aver influito non poco il fatto che in quel momento i dirigenti si trovassero al [[ristorante]] e che il presidente, con la bocca piena di antipasti, stesse ordinando dei maccheroni.
[[File:Calcio modulo 0 0 10.jpg|left|thumb|220px|Il modulo ultraoffensivo varato dallo Zac.]]
A Cosenza compie quello che resta la sua più grande impresa, se si esclude quella volta che grattandosi l'[[ombelico]] ci trovò dentro una moneta da venti lire: con un ottimo gioco e una perfetta applicazione del proprio modulo tattico, trascina la squadra a una lunga serie di vittorie e a fine anno sfiora la zona promozione. Peccato che il Cosenza partisse da -79 per una storia di calcio scommesse e fosse già matematicamente retrocesso alla seconda giornata.<br />L'ottima stagione in [[Calabria]], una tormentata relazione con il preparatore atletico e un debito di trecento milioni contratto con la [['ndrangheta]] spingono Zaccheroni a tentare fortuna in una piazza più ambiziosa: ad assicurarsi i suoi servigi è l'[[Udinese]], che con un solo, vantaggioso, contratto risolve tutti i suoi problemi d'organico.<br />Nella nuova veste di allenatore, magazziniere e bagarino Zaccheroni dà il meglio di . La sua Udinese gioca un calcio allegro e spumeggiante, un modo carino per dire che attacca per novanta minuti e poi prende gol su rinvio a caso degli avversari.<br />La squadra fa della difesa a tre il suo marchio di fabbrica; tale lungimirante disposizione tattica venne sperimentata per la prima volta durante una partita contro la Juventus, quando i friulani si ritrovarono con 7 giocatori espulsi al primo minuto di gioco perché non si erano tolti la coppola e fatti il segno della croce all'arrivo di [[Luciano Moggi]].
Grazie al collaudato gioco di squadra, all'abilità del bomber [[Oliver Bierhoff]] nel far rimbalzare in rete le pallonate che lo centrano in faccia e al proprio monumentale deretano, che a forza di panini imbottiti è in continua espansione tanto da rappresentare un serio pericolo per la sopravvivenza dei giocatori in panchina, Zaccheroni porta l'Udinese a risultati inimmaginabili, come:
[[File:Nereo Rocco.gif|thumb|300px|Zaccheroni, qui con i colori sociali dell'Udinese, si toglie le prime soddisfazioni.]]
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{{quote|Se Zaccheroni vince lo scudetto giuro che limono con [[Adriano Galliani|Galliani]]!|}}
 
Due mesi dopo, grazie a un recupero da record nelle ultime giornate e una dose di [[culatello]] sufficiente a cancellare per sempre la fame nel [[Terzoterzo Mondomondo]], il Milan vince il suo sedicesimo [[scudetto]]. Alla festa di fine anno Berlusconi si lancia in lodi sperticate a Zaccheroni, anche se poi gli chiude le dita nella portiera dell’auto, gli rovescia addosso del [[caffè]] bollente e gli nasconde il Rolex in una fetta di torta rompendogli un molare.<br />Suscita qualche perplessità la contemporanea assenza alla festa di Galliani e Sacchi. Un paparazzo specializzato in scandalacci giura di averli pizzicati mentre si baciavano avvinghiati su una spiaggia a Copacabana, ma le fantomatiche fotografie gli vengono sottratte e nessuno gli dà molto credito.
 
=== Il tuffo a bomba nel [[dimenticatoio]] ===
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=== Al peggio non c'è mai fine: la Juventus... ===
 
{{Cit2citazione|Ma come traghettatore invece che Zaccheroni non era meglio Caronte?|[[Tifoso della Juventus|Tifoso juventino medio]] sulle strategie di mercato della Juve}}
[[File:Zaccheroni scende gradinate.jpg|thumb|left|280px|La discesa all'inferno fu costante e implacabile.]]
Nel [[gennaio]] [[2010]] il cadavere di [[Ciro Ferrara]] inizia a puzzare e la dirigenza della [[Juventus]] si vede costretta a rimpiazzarlo con un tecnico altrettanto scaltro ed esperto, uno che accetti come pagamento una [[Fiat Tempra]] fuori produzione, che si esponga sorridendo al pubblico ludibrio e che al momento del bisogno possa essere gettato in pasto ai tifosi inferociti come [[capro espiatorio]].<br />Chi scegliere? Dopo scrupolosi sondaggi di mercato e affannose ricerche su [[Ebay]] alla voce Allenatori usati la scelta ricade su Zaccheroni. [[Jean Claude Blanc]] ne rimane affascinato dopo averlo visto in un [[talk show]] in onda su un'emittente televisiva romagnola, dove nel tentativo di prendere la parola per ricordare ai presenti che lui una volta allenava in Serie A risveglia l'ira funesta di un'anziana signora del pubblico, che dapprima lo zittisce e poi lo percuote con un [[ombrello]]. <br />Zaccheroni appare entusiasta della nuova avventura, e si presenta a Vinovo spavaldo, ringalluzzito e perfino dimagrito di un etto. Il suo proclama iniziale infonde [[coraggio]] e speranza nei cuori bianconeri:
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[[Categoria:Allenatori]]
[[Categoria:Commissari Tecnicitecnici delle Nazionali di calcio]]
[[Categoria:Italiani]]