Alberto Zaccheroni: differenze tra le versioni

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{{Cit2citazione|Il suo è culo, la mia è classe, caro il mio coglionazzo.|[[Arrigo Sacchi]] su Zaccheroni}}
 
[[File:Zaccheroni con uomo baffuto.jpg|220px|thumb|Zaccheroni e consorte.]]
'''Alberto Zaccheroni''' (Meldola, [[1]]º [[aprile]] [[1953]] - [[Juventus]], 2009/10) è un allenatore e porchettaro italiano.<br />Dotato di un acume tattico inferiore solo al cono d'[[ombra]] proiettato dal suo quadruplo [[mento]], Zaccheroni è entrato nel mondo del [[calcio]] dalla porta di servizio e non è più uscito, in virtù di un modulo di gioco frizzante e spregiudicato e di un cognato psicolabile e pregiudicato: entrambi ottimi metodi per tenere buoni stampa e tifosi.
 
{{Primapagina|8 feb 2010}}
 
== Carriera ==
 
=== Centomila gavette di culo ===
 
[[File:Calcio fango corr.jpg|thumb||230px|Zaccheroni a dodici anni nell'inedito ruolo di portiere. Certe cose ti segnano dentro.]]
Zaccheroni inizia a interessarsi al calcio in tarda età, e solo per scongiurare il pericolo di [[osteoporosi]] ipotizzato dal suo medico di famiglia. Da piccolo non ama giocare a pallone, e di certo non lo aiuta il fatto di essere una pippa colossale. Costretto dai suoi compagni a giocare in porta, Zaccheroni sviluppa un odio inveterato per la fase difensiva, tanto che negli anni a seguire farà giocare tutte le sue squadre con moduli aggressivi come il [[3-4-3]], il 2-5-3 o lo 0-0-10, lasciando a protezione della porta solo l'[[portiere|estremo difensore]] o al limite uno [[spaventapasseri]].<br />Vive le prime esperienze da allenatore con le squadre di [[Cesenatico]], [[Riccione]], A.C. [[Mirabilandia]] e Baracca Lugo, dividendosi con successo tra i polverosi campetti di provincia e il litorale romagnolo, dove si diverte a raccogliere e catalogare per annata e grado di putredine le alghe marcescenti.
 
Zaccheroni però trova stretta la realtà del calcio semidilettantistico. E non può essere altrimenti, dato il volume della sua [[pancia]]. D'un tratto il permesso di dormire di notte negli spogliatoi o il venir pagato con gli avanzi delle cene societarie sono privilegi che non gli bastavano più. Zaccheroni ambisce a ben altro: un ingaggio milionario, un autista personale, una scatola di cartone tutta per sé.<br />Nel [[1994]] la svolta: Zaccheroni continua ad allenare da schifo, ma per le alghe è un'ottima annata.<br />L'[[anno]] seguente l'immane fondoschiena dello Zac si palesa in tutta la sua sfacciata rotondità: viene ingaggiato come tecnico del [[Cosenza]], allora in [[Serie B]]. Una notevole parte di addetti ai lavori ritiene che sulla decisione di affidarsi a Zaccheroni può aver influito non poco il fatto che in quel momento i dirigenti si trovassero al [[ristorante]] e che il presidente, con la bocca piena di antipasti, stesse ordinando dei maccheroni.
[[File:Calcio modulo 0 0 10.jpg|left|thumb|220px|Il modulo ultraoffensivo varato dallo Zac.]]
A Cosenza compie quello che resta la sua più grande impresa, se si esclude quella volta che grattandosi l'[[ombelico]] ci trovò dentro una moneta da venti lire: con un ottimo gioco e una perfetta applicazione del proprio modulo tattico, trascina la squadra a una lunga serie di vittorie e a fine anno sfiora la zona promozione. Peccato che il Cosenza partisse da -79 per una storia di calcio scommesse e fosse già matematicamente retrocesso alla seconda giornata.<br />L'ottima stagione in [[Calabria]], una tormentata relazione con il preparatore atletico e un debito di trecento milioni contratto con la [['ndrangheta]] spingono Zaccheroni a tentare fortuna in una piazza più ambiziosa: ad assicurarsi i suoi servigi è l'[[Udinese]], che con un solo, vantaggioso, contratto risolve tutti i suoi problemi d'organico.<br />Nella nuova veste di allenatore, magazziniere e bagarino Zaccheroni da il meglio di . La sua Udinese gioca un calcio allegro e spumeggiante, un modo carino per dire che attacca per novanta minuti e poi prende gol su rinvio a caso degli avversari.<br />La squadra fa della difesa a tre il suo marchio di fabbrica; tale lungimirante disposizione tattica venne sperimentata per la prima volta durante una partita contro la Juventus, quando i friulani si ritrovarono con 7 giocatori espulsi al primo minuto di gioco perché non si erano tolti la coppola e fatti il segno della croce all'arrivo di [[Luciano Moggi]].
Grazie al collaudato gioco di squadra, all'abilità del bomber [[Oliver Bierhoff]] nel far rimbalzare in rete le pallonate che lo centrano in faccia e al proprio monumentale deretano, che a forza di panini imbottiti è in continua espansione tanto da rappresentare un serio pericolo per la sopravvivenza dei giocatori in panchina, Zaccheroni porta l'Udinese a risultati inimmaginabili, come:
[[File:Nereo Rocco.gif|thumb|300px|Zaccheroni, qui con i colori sociali dell'Udinese, si toglie le prime soddisfazioni.]]
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Nel [[1998]] passa al [[Milan]], dove pensava di avere a che fare con un gruppo di campioni e invece si trova a dover gestire gente come:
 
* [[Thomas Helveg]], il piccolo fiammiferaio [[Danimarca|danese]].
* [[Leonardo Nascimento de Araújo|Leonardo]], abilissimo nel perdere palla a ritmo di samba.
* [[Zvonimir Boban]], il [[Croazia|croato]] testa di ghisa.
* [[Maurizio Ganz]], un attaccante che in 20 anni di carriera ha segnato 5 gol e tutti in [[fuorigioco]].
* [[Bruno N'Gotty]], dagli inconfondibili piedi a sifone.
* La vecchia guardia composta da [[Sebastiano Rossi]], [[Paolo Maldini]], [[Alessandro Costacurta]] e dal loro [[defibrillatore]].
 
Contro ogni pronostico Zaccheroni riesce a dare una parvenza di spirito di squadra a questa masnada di cialtroni, puntando tutto sull'innovativo modulo "''Tutti su e speriamo di fare [[goal]] in qualche modo''" e sulla benevola intercessione della [[Madonna]].<br />[[File:RONALDO2.jpg|thumb|260px|[[Ronaldo]], allora all'Inter, diede un apporto fondamentale alla conquista dello scudetto milanista spappolandosi il tendine rotuleo in [[settordici]] punti.]] Il rapporto con la dirigenza rossonera è però controverso, e [[Silvio Berlusconi]] gli è ostile da subito: il Cavaliere non gli perdona il gioco sbarazzino (come una qualsiasi squadretta proletaria, cribbio!), la scarsa attenzione data alla fase difensiva ma soprattutto il fatto di essere più alto e capelluto di lui. Anche Arrigo Sacchi, da buon aziendalista, si scaglia contro Zaccheroni, temendo a ragione che il più giovane collega possa sottrargli il primato di allenatore romagnolo dal culo più stratosferico. A marzo, quando il primo posto sembra un'[[utopia]], il Mago di Fusignano arriva a sentenziare:
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{{quote|Se Zaccheroni vince lo scudetto giuro che limono con [[Adriano Galliani|Galliani]]!|}}
 
Due mesi dopo, grazie a un recupero da record nelle ultime giornate e una dose di [[culatello]] sufficiente a cancellare per sempre la fame nel [[Terzoterzo Mondomondo]], il Milan vince il suo sedicesimo [[scudetto]]. Alla festa di fine anno Berlusconi si lancia in lodi sperticate a Zaccheroni, anche se poi gli chiude le dita nella portiera dell’auto, gli rovescia addosso del [[caffè]] bollente e gli nasconde il Rolex in una fetta di torta rompendogli un molare.<br />Suscita qualche perplessità la contemporanea assenza alla festa di Galliani e Sacchi. Un paparazzo specializzato in scandalacci giura di averli pizzicati mentre si baciavano avvinghiati su una spiaggia a Copacabana, ma le fantomatiche fotografie gli vengono sottratte e nessuno gli da molto credito.
 
=== Il tuffo a bomba nel [[dimenticatoio]] ===
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{{quote|Dico che Zaccheroni ha fatto della difesa del Milan, pagata dai soldi di tutti, un uso criminoso e io credo che sia un preciso dovere da parte della dirigenza di non permettere più che ciò avvenga!|}}
 
Zaccheroni tenta allora l'avventura alla [[Lazio]], dove entra subito nelle grazie dei tifosi [[AS Roma|romanisti]] grazie a un magico derby perso 5-1, di cui si ricordano un pallonetto di [[Francesco Totti]] da metacampo e un gol di tacco di [[Jonathan Zebina]] dalla tribuna. A fine stagione il presidente Cragnotti lo liquida con un: "''Le faremo sapere''", un biglietto di sola andata per Cesenatico, e una pacca sulla spalla che è più che altro una scusa per attaccargli alla schiena un biglietto con scritto "IO PUZZO" e un: "''Le faremo sapere''".<br />Raggiunto il giusto livello di disperazione, sfiducia e aura negativa, il tecnico è pronto per allenare l'[[Inter]]. Nell'ambiente nerazzurro non si sente mai a proprio agio: non sopporta il fatto di dover vedere la faccia di [[Alvaro Recoba]] tutte le mattine appena dopo la [[colazione]], e inoltre trovavatrova irritanti alcuni dettagli apparentemente insignificanti, tipo:
 
* Il fatto che i giornalisti al suo passaggio si diano l'un l'altro gomitate e lo indichino sghignazzando.
* Il fatto che chi si rivolge a lui chiamandolo allenatore lo faccia mimando con le dita le virgolette.
* Il fatto che nel suo posto auto ci sia scritto: ''Riservato a [[Roberto Mancini]]''.[[File:Gene Gnocchi e Zaccheroni.jpg|thumb|right|270px|Neppure l'acquisto di campioni conclamati risollevò le sorti dello Zac.]]
Un giorno, mentre raccoglie alghe marcescenti a [[Milano Marittima]], gli viene il [[dubbio]] di essere stato assunto solo per scaldare la panchina in attesa della firma di Roberto Mancini. Preso dallo sconforto, chiede lumi a [[Massimo Moratti]], che fuga le sue sciocche paranoie:
 
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=== Al peggio non c'è mai fine: la Juventus... ===
 
{{Cit2citazione|Ma come traghettatore invece che Zaccheroni non era meglio Caronte?|[[Tifoso della Juventus|Tifoso juventino medio]] sulle strategie di mercato della Juve}}
[[File:Zaccheroni scende gradinate.jpg|thumb|left|280px|La discesa all'inferno fu costante e implacabile.]]
Nel [[gennaio]] [[2010]] il cadavere di [[Ciro Ferrara]] inizia a puzzare e la dirigenza della [[Juventus]] si vede costretta a rimpiazzarlo con un tecnico altrettanto scaltro ed esperto, uno che accetti come pagamento una [[Fiat Tempra]] fuori produzione, che si esponga sorridendo al pubblico ludibrio e che al momento del bisogno possa essere gettato in pasto ai tifosi inferociti come [[capro espiatorio]].<br />Chi scegliere? Dopo scrupolosi sondaggi di mercato e affannose ricerche su [[Ebay]] alla voce Allenatori usati la scelta ricade su Zaccheroni. [[Jean Claude Blanc]] ne rimane affascinato dopo averlo visto in un [[talk show]] in onda su un'emittente televisiva romagnola, dove nel tentativo di prendere la parola per ricordare ai presenti che lui una volta allenava in Serie A risveglia l'ira funesta di un'anziana signora del pubblico, che dapprima lo zittisce e poi lo percuote con un [[ombrello]]. <br />Zaccheroni appare entusiasta della nuova avventura, e si presenta a Vinovo spavaldo, ringalluzzito e perfino dimagrito di un etto. Il suo proclama iniziale infonde [[coraggio]] e speranza nei cuori bianconeri:
 
{{quote|Guarirò [[Gigi Buffon|Buffon]] dalla sua [[ernia]], ridarò l'uso delle gambe a [[Cannavaro]] e perché no, insegnerò ad [[Amauri]] comea fare 25 gol in campionato!|}}
 
In realtà Zaccheroni raccoglie meno punti di Ferrara, la Juve non si qualifica per la Champions League, Buffon convive ancora con l'ernia tanto da aver abbandonato la [[Alena Seredova|Seredova]] pur di stare con lei, Cannavaro muore sul campo in un drammatico [[Fulham]] - Juventus (venedovenendo peraltro comunque convocato per i [[Mondiali 2010]] in [[Sudafrica]]) e Amauri come al solito non segna neppure nella [[pubblicità]] della [[Costa crociere]]. L'esperienza bianconera si rivela così disastrosa che i tifosi per un attimo temono che Blanc decida di riconfermare il tecnico a stipendio raddoppiato: in realtà i due neuroni del presidente fanno accidentalmente contatto e Zaccheroni viene licenziato con ignominia, stabilendo quello che il [[Guinness dei Primati]] riconosce come il nuovo record di siluramenti a fine stagione.
 
=== ... e la nazionale degli [[otaku]] ===
 
Nell'estate [[2010]] gli scaltri dirigenti nipponici fiutano l'affare e ingaggiano come c.t. della [[nazionale di calcio del Giappone]] il pingue allenatore, che percepirà uno stipendio di 6 [[yen]] e una cassa di numeri invenduti di [[Mermaid Melody]]. Nel corso della prima [[conferenza stampa]], dopo un inchino ufficiale e la conseguente craniata contro lo spigolo del tavolo (15 punti di sutura, [[ndr]]), Alberto Zaccheroni fà sfoggio di un giapponese stentato ma comunque migliore del suo italiano, e si dice sicuro di vincere la prossima [[Coppa d'Asia]] e forse anche i [[Mondiali]] grazie a giocatori come i "funambolici [[gemelli Derrick]]" e il "portentoso [[Mark Lenders]]". Lo Zac si permette persino una frecciatina nei confronti dei suoi predecessori, non mancando di sottolineare gli scarsi risultati ottenuti da questi ultimi nonostante potessero contare su un organico di eccelsa qualità.<br />Scoppia poi in lacrime non appena il suo vice gli comunica che i personaggi di [[Holly e Benji]] non sono giocatori reali.
 
Nell'estate [[2010]] gli scaltri dirigenti nipponici fiutano l'affare e ingaggiano come c.t. della [[nazionale di calcio del Giappone]] il pingue allenatore, che percepirà uno stipendio di 6 [[yen]] e una cassa di numeri invenduti di [[Mermaid Melody]]. Nel corso della prima [[conferenza stampa]], dopo un inchino ufficiale e la conseguente craniata contro lo spigolo del tavolo (15 punti di sutura, [[ndr]]), Alberto Zaccheroni fa sfoggio di un giapponese stentato ma comunque migliore del suo italiano, e si dice sicuro di vincere la prossima [[Coppa d'Asia]] e forse anche i [[Mondiali]] grazie a giocatori come i "funambolici [[gemelli Derrick]]" e il "portentoso [[Mark Lenders]]". Lo Zac si permette persino una frecciatina nei confronti dei suoi predecessori, non mancando di sottolineare gli scarsi risultati ottenuti da questi ultimi nonostante potessero contare su un organico di eccelsa qualità.<br />Scoppia poi in lacrime non appena il suo vice gli comunica che i personaggi di [[Holly e Benji]] non sono giocatori reali.
 
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{{Portali|Calcio}}
{{Squallidità|giorno=07|mese=02|anno=2010|votifavorevoli=10|votitotali=32|argomento=sport}}
 
[[Categoria:Allenatori]]
[[Categoria:Commissari tecnici delle Nazionali di calcio]]
[[Categoria:Italiani]]