Alberto Burri: differenze tra le versioni

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== I gretti ==
== I gretti ==


Al culmine della sua carriera non ancora pago delle vette raggiunte volle dare ancora segno della sua genialità realizzando una serie di opere tutte uguali ma di diverso [[colore]] e dimensioni. L'ispirazione gli venne osservando alcune zolle di [[terra]] spaccate dal sole che gli ricordavano molto un quadro a olio che era pieno di crepe provocate dalla sua incapacità di diluire i colori. Siccome era da realizzarsi in ceramica e lui non era capace le fece fare tutte a un suo amico. Nacquero così le colossali ''zolle di terra secca spaccata dal sole'' . Per realizzarle l'astuto Burri componeva grandi zolle di terra e le faceva spaccare dal [[sole]], le pitturava poi le portava all'amico con l'altoforno che le rendeva immortali opere d'arte. Di seguito le opere venivano vendute come muretti o recinzioni a prezzi smodati. Proprio durante il periodo [[land-art]] gli venne commissionata un opera per commemorare Gibellina, una città rasa al suolo dal un [[terremoto]]. Burri, folgorato dalla solita idea del cazzo, fece sommergere l'intera area con una colata di cemento. Il cemento col tempo e il sole si spaccò. Qualcuno se ne accorse. Burri cercò di rappezzarla battezzando l'opera ''Sudario di cemento''. I più abboccarono.
Al culmine della sua carriera non ancora pago delle vette raggiunte volle dare ancora segno della sua genialità realizzando una serie di opere tutte uguali ma di diverso [[colore]] e dimensioni. L'ispirazione gli venne osservando alcune zolle di [[terra]] spaccate dal sole che gli ricordavano molto un quadro a olio che era pieno di crepe provocate dalla sua incapacità di diluire i colori. Siccome era da realizzarsi in ceramica e lui non era capace le fece fare tutte a un suo amico. Nacquero così le colossali ''zolle di terra secca spaccata dal sole'' . Per realizzarle l'astuto Burri componeva grandi zolle di terra e le faceva spaccare dal [[sole]], le pitturava poi le portava all'amico con l'altoforno che le rendeva immortali opere d'arte. Di seguito le opere venivano vendute come muretti o recinzioni a prezzi smodati. Proprio durante il periodo [[land-art]] gli venne commissionata un opera per commemorare Gibellina, una città rasa al suolo dal un [[terremoto]]. Burri, folgorato dalla solita idea del cazzo, fece ricoprire l'intera area con una colata di cemento. Il cemento col tempo e il sole si spaccò. Qualcuno se ne accorse. Burri cercò di rappezzarla battezzando l'opera ''Sudario di cemento''. I più abboccarono.