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[[File:Alberto_Ascari.jpg|250px|right|thumb|Alberto Ascari
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▲{{Cit2|Io sono l'erede di Ascari!|[[Giancarlo Fisichella]] dopo aver assunto troppe sostanze che danneggiano gravemente il cervello}}
▲{{Cit2|Ascari è in testa! Ormai è fatta!|Un giovanissimo [[Gianfranco Mazzoni]] pochi istanti prima che Alberto finisca nel porto di Monaco con la sua [[Lancia]]}}
'''Alberto Ascari''' ([[Milano]], [[1918]] - [[Monza]], [[1955]]) è stato l'ultimo [[Pilota F1|pilota]] [[itagliano]] a vincere il titolo mondiale di [[Formula 1]]. Fu anche l'unico pilota italiano a vincere due Mondiali di Formula 1, per di più consecutivi. Considerando che fece tutto questo guidando macchine di [[Formula 2]], si capisce che anche senza [[Bernie Ecclestone
{{wikipedia}}
== In Formula uno ==
=== Il [[1950]]: i primi piazzamenti===
Nel suo primo [[anno]] Alberto deve fare i conti con l'inadeguatezza del mezzo meccanico. Infatti, se il suo rivale numero uno, l'argentino [[Juan Manuel Fangio]], dispone di una potentissima [[Alfa Romeo]] da oltre 400 [[cavalli]], Ascari si deve accontentare di una [[Fiat Tipo]], oltretutto priva degli specchietti retrovisori e del blocco marce. Al primo appuntamento iridato, a [[Silverstone]], Ascari si rifiuta di prendere il via ma approfitta della trasferta pagata per broccolare le ragazze del posto. Per la seconda gara, sul circuito di [[Principato di Monaco|Monaco]], Ascari ormai rassegnato all'inferiorità del mezzo - ma anche dell'intero - ricorre ad un astuto stratagemma per riequilibrare le sorti della gara, mandando la [[fidanzata]] a mostrare le [[tette]] agli avversari alla
Il resto della stagione prosegue tra alti e bassi fino all'ultima gara: sul circuito di casa a [[Monza]], Ascari ha finalmente una nuova macchina a disposizione, la 375 F1, così denominata per via dei metri che percorreva con un
=== Il [[1951]]: nasce il mito degli {{citnec|infallibili|e=senza fonte}} tecnici Ferrari===
La nuova macchina dimostra prestazioni quantomeno decenti e il 1951 diventa così l'anno della consacrazione. Ascari lotta tutta la stagione con Fangio che, come ricordiamo, fu assunto dall'Alfa poiché il capo del reparto corse al [[telefono]] aveva capito che l'argentino si chiamasse in realtà Mangio e gli era parso pertanto il pilota ideale da affiancare agli altri due piloti, [[Nino Farina|Farina]] e [[Luigi Fagioli|Fagioli]]. Particolarmente avvincente fu la corsa [[Francia|francese]] di Reims, dove Fangio, ritiratosi per un guasto sulla sua vettura, sale su quella di [[Fagioli]], che l'aveva presa in prestito da Farina, che a sua volta l'aveva noleggiata vicino alla stazione dei [[treno|treni]]. Ascari, che era al comando, non vuol essere da meno e pertanto, sebbene la sua Ferrari andasse benissimo, si ferma ai [[box]] e salta sull'auto di uno dei [[meccanico|meccanici]]: i [[giudice|giudici]] francesi nel frattempo non ci capiscono nulla e
Grazie a due vittorie consecutive, a [[Monza]] e al [[gran premio d'Ungheria]], Ascari arriva all'ultima gara del mondiale in [[Spagna]] in piena lotta per il titolo. Proprio come [[Fernando Alonso|Alonso]] con [[Sebastian Vettel|Vettel]] nel [[2010]], Ascari fa registrare la [[pole position]], ma i tecnici [[Ferrari]] prima della partenza sbagliano [[pneumatico|pneumatici]] e, anziché le gomme [[Pirelli]], montano per errore quelle del [[Garelli]], sulle quali Ascari conclude il gran premio staccato dal vincitore di una settimana.
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Il ritorno alle competizioni di Fangio, questa volta al volante di una [[Renault Clio Napolitano]], non scalfisce l'impavida sicurezza di Ascari che continua nella sua striscia di successi, aggiudicandosi qualsiasi tipo di competizioni cui partecipa, dalle gare di [[rutti]] ai tornei di [[shanghai]].
Il suo dominio è tale che, non sapendo più come fare per rendere competitivi gli avversari, al [[Nürburgring]] ordina ai meccanici durante il [[pit-stop]] di pisciargli nel serbatoio, rimanendo comunque al comando prima di essere costretto al ritiro per un guasto al sedile. Nonostante ciò, Ascari è di nuovo Campione del Mondo, sebbene a Monza avvenga un curioso episodio: Ascari, dopo aver tenuto il comando per tutta la corsa guidando in [[retromarcia]], decide di ristabilire l'assetto di guida corretto per le [[foto]] di rito ma, spaesato dal cambio di [[prospettiva]], sbaglia strada e viene ritrovato in un [[autogrill]] sull'autostrada verso [[Sassari]].
=== Il 1954:
Nel [[1954]] Ascari lascia la Ferrari e passa a guidare la [[Lancia]], a dispetto di alcune piccole manchevolezze strutturali, quali la presenza al posto del [[motore]] di una manovella e una [[batteria]] montata su due cassette di legno. Il milanese volante si toglierà comunque delle soddisfazioni grazie alle vetture [[turismo]]: Ascari è infatti in vacanza con la [[famiglia]] e l'auto aziendale quando decide di portare moglie e pargoli a [[Roma]], passando da [[Brescia]] a trovare i [[nonni]]. Il caso volle che quel giorno, sullo stesso percorso, si svolgesse la famosissima [[Mille Miglia]], che quindi Ascari vinse con circa tre giorni di vantaggio sul secondo classificato.
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Il [[1955]] sembrerebbe essere l'anno del ritorno ai successi a ruote scoperte anche se in realtà la [[ruota]] era stata scoperta molto tempo prima.
Ascari con una Lancia D-50 (che stava per Davanti 50, numero medio di vetture da cui veniva preceduta nelle competizioni del [[1954]]) finalmente a punto ma anche a virgola, vince il Gran Premio del [[Valentino Rossi|Valentino]], il Gran Premio del [[Casey Stoner|Casey]], quello di [[Napoli]] e quello di [[Patagonia]]. Si arriva così al[[ Gran Premio di
Scomparve tragicamente pochi giorni più tardi a Monza, quando la sua Ferrari si scontrò frontalmente con una [[gallina]].
== Curiosità ==
* Ha un record che [[Schumacher]] non è riuscito a battere, anche se non si sa ancora quale.
* Alberto è morto nello stesso giorno del padre, e in quel giorno non ha rispettato un suo antico rituale che compiva ad ogni gran premio.
* I piloti avevano paura di avere Ascari davanti, per la sua maniera di fare le curve nel puro stile ubriaco. Ma anche di averlo dietro,
== Voci Correlate ==
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[[Categoria:Piloti di Formula 1]]
[[pt:Alberto Ascari]]
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