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[[File:Ettore - Eric Bana (film Troy).jpg|right|400px|thumb|{{cit2|E ringrazia che a forza di pugnette m’è venuto un crampo al polso, se no te davo un [[punio]] che te spaco la testa!|[[Ettore]], il temibile nemico di Agamennone, mentre fa le prove con la propria armatura delle scuse da inventarsi per non combattere contro Achille}}{{Center|<small>E ti credo che l’hanno vinta ‘sta guerra!</small>}}]]
Ancora una volta si credeva che tutto sarebbe andato bene. Questo perché evidentemente perché gli Atridi credevano di vivere in un cartone animato tratto da un fumetto della [[Marvel]]: si sa, gli eroi di questi cartoni iniziano ogni nuovo episodio facendo tabula rasa di tutti gli infausti eventi avvenuti nell'episodio precedente e giammai li sfiora l'idea che una nuova catastrofe provocata da un supermalvagio possa colpire loro e in generale la città di [[New York]]. Così pure i due prodi fratelli, che adesso erano re ed erano accasati con due [[Gnocca|fighe]] da paura. L'unico inconveniente per Agamennone è che si era riempito la casa di noiosi poppanti con nomi uno più improbabile dell'altro<ref>Sì, ancora peggio del suo, pensate un po' che roba...</ref>, ma visto che non era stato lui a dover partorire alla fin fine non si poteva lamentare più di tanto. Per la cronaca, i figli si chiamavano [[Nathan Falco Briatore]], [[Chanel Totti]] e [[Peaches Gedolf]], e sta a voi dire chi di loro fosse maschio e chi femmina.<br />
Immaginate il, come chiamarlo altirmenti?, disappunto del buon Menelao, che era uscito solo per rinnovare l'assicurazione e che non fu mitigato neppure dalla notizia che quella copriva anche i danni della sfrisatura del cocchio. Da [[Uomo (maschio)|uomo]] maturo e saggio, un vero re [[
{{dialogo|Menelao|Agamennone, fratello carissimo!|Agamennone|Che vuoi, [[sfigato]]?|Menelao|Ho bisogno del tuo aiuto!|Agamennone|Toh, ma che strano, chi l'avrebbe mai detto? Tu combini sempre un gran casino e poi '''IO''', il più potente re di [[Grecia]], il vendicatore di Atreo, devo riparare. Tu e le tue [[cazzate]]|Menelao|Allora, prima di tutto Atreo l'ho vendicato pure io, in secondo luogo poi questa volta IO non ho fatto [[niente]]!|Agamennone|Non hai fatto niente? È che sei il solito fancazzista... va be', su, dimmi, dai!|Menelao|Quella bagascia della mia moglie se n'è scappata con Paride di [[Troia (città)|Troia]], quella [[troia]]. Ehi, hai visto che gioco di parole ho fatto?|Agamennone|Sì, guarda, fenomenale. Ah, quindi tua moglie t'ha piantato per uno più giovane, più bello e ricco? Cacchio era or... volevo dire, mi spiace, che ci posso fare? Non posso perdere tutta la giornata, sai?|Menelao|Lo so bene, sono re anch'io, eh! Comunque niente, mi chiedevo se potevi darmi una mano per distruggere Troia e tutti i suoi abitanti per riportare indietro Elena. Ti va?|Agamennone|Magari passa la settimana dei tre giovedì, ch'è meglio... MA CHE DOMANDE MI FAI? Ti è andato a troie anche il cervello? Ecco, questo era un bel gioco di parole, [[sfigato]].|}}
Menelao, vedendosi a mal partito, giocò l'ultima carta:
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=== La guerra di Troia ===
{{vedianche|Guerra di Troia}}
=== Agamennone non c'è più ===
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