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{{Film
|titolo italiano=Accattone
|immagine=
|didascalia=Una delle locandine sbagliate andate affisse.
|paese=[[Italia]]
|regista=[[Pier Paolo Pasolini|Pier Pablo Pisolini]]
|
|
|anno uscita=[[1961]]
|genere=Dramma de borgata
|tipo colore=Con gli occhiali 3D
|attori=Attori non professionisti (no, non ci lavora [[Costantino Vitagliano]])
}}
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File:film accattone scena 3.jpg|Riesce a sopravvivere sfruttando Maddalena, una [[prostituta|dispensatrice di sesso a nolo]] "sottratta" a un [[napoletano]] momentaneamente in [[Galera|ferie forzate a Regina Coeli]]. Come [[pappone]] lascia a desiderare, il suo fisico è più vicino a quello di un sollevatore di polemiche che di un picchiatore professionista.
File:film accattone scena 4.jpg|Purtroppo per lui, anche Maddalena si prende una meritata vacanza di sei mesi senza condizionale. Rimasto senza la principale fonte di reddito Vittorio chiede lavoro a "Balilla", un pregiudicato coinvolto in affari più redditizi e pericolosi, nei quali beccarsi una pallottola è più facile che prendere l'influenza.
File:film accattone scena 5.jpg|Un giorno incontra Stella, una ragazza che cerca di convincere a lavorare per lui.
File:film accattone scena 6.jpg|L'amore per la ragazza lo convince a cercare un lavoro onesto. Prova prima col riciclaggio del vetro, ma il mercato è già saldamente in mano agli [[Zingaro|zingari]]; tenta con il cartone e le lamiere, ma baraccati e [[barboni]] sanno come procurarsi il necessario da soli. Partecipa infine ad un concorso per dipendenti pubblici, dal quale viene scartato perché alla domanda: ''"Cos'è stato il [[Risorgimento]]?"'', lui ha risposto: ''"[[Miracoli di Gesù|Quanno Cristo a fatto riarzà quello che era morto ma nun me viene come se chiamava]]"''.
File:film accattone scena 7.jpg|Vittorio
File:film accattone scena 8.jpg|Torna a delinquere, l'unica cosa che gli riesce un minimo. La sfortuna torna però a perseguitarlo. Nel tentativo di sfuggire alla cattura della [[Polizia]], ruba un [[Apecar|potente motociclo cassonato]] e parte a tutto gas. Putroppo resta vittima di un mortale incidente, causato dall'elevata [[velocità]] e dal fatto che anche come [[centauro]] non vale una minchia.
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== Distribuzione ==
Presentato alla 26ª [[Festival del cinema|Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]], il [[31 agosto]], il film ricevette dure contestazioni e critiche negative. Il solo plauso giunse dal ''CONVINTI'' (Comitato Omosessuali Non Vedenti Italiani Nemmeno Troppo Intelligenti).<br /> Alla "prima" del film, presso il cinema Barberini a [[Roma]], un gruppo di giovani neofascisti cercò di impedirne la proiezione tramite il lancio di bottiglie di inchiostro contro lo schermo, fialette puzzolenti, bombe carta e finocchi tra il pubblico, e non stiamo parlando degli ortaggi.<br /> Il film sarà bloccato in sede di censura dal sottosegretario al Ministero del Turismo e Spettacolo Renzo Helfer, un essere quasi leggendario, capace di vietare a [[Raffaella Carrà]] di mandare indietro la testa alla sua maniera, perché riteneva il gesto troppo lascivo. Che poi sarebbe come impedire a [[Rocco Siffredi]] di tirare fuori l'[[Cazzo|attrezzo con cui si guadagna da vivere]].<br /> Nel [[1962]] il film viene presentato al Festival del cinema di Karlovy Vary ([[Cecoslovacchia]]) e vince il Primo premio per la regia. Per lo stesso
== Curiosità ==
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* Le mignotte inquadrate in alcune scene sono vere, ma non hanno subito maltrattamenti durante la lavorazione del film (escludendo il loro pappone).
* [[Antonio Cassano]] afferma di aver visto il film e di averlo capito.
{{Pasolinate}}
{{Portali|Pasolini}}
[[Categoria:Film]]
[[Categoria:Pier Paolo Pasolini]]
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