Utente:Retorico/sandbox: differenze tra le versioni

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{{sottotitolo|Da Nonciclopedia, l'enciclopedia un po' puttana}}
{{Sottotitolo|Da Nonciclopedia, l'enciclopedia messa in scena}}
{{Teatro}}
[[File:Barbie Lucrezia Borgia.jpg|240px|thumb|right|Da oggi c'è Barbie Lucrezia, divertiti a ordire intrighi di appartamento, e vendicati dei tuoi famigliari con i tre flaconi di veleno in omaggio. Uccide davvero!]]
[[File:Dario Argento fantasma dell'opera.jpg|300px|right|thumb|Il fantasma dell'opera quella volta che si mise la maschera sul lato sbagliato.]]
{{cit2|Albertazzi, Giorgio Albertazzi, il grande Giorgio Albertazzi, l'irreprensibile Giorgio Albertazzi. Non sapevo facesse anche teatro|[[L'autore di questo articolo]] mette subito in chiaro la sua profonda conoscenza del teatro.}}
{{cit2|Il bello del teatro è che in questo luogo tutto, anche la morte, non è altro che finzione|[[Abraham Lincoln|Lincoln]] prima di ricevere una pallottola calibro 44 tra le orecchie.}}


{{Cit2|Cesareeeee, Lucreziaaaaaaa, non fate chiasso che il papà sta scrivendo un’enciclica.|L’amante di Papa Alessandro VI redarguisce i figliuoli che giocano a palla in Vaticano}}
{{wikipedia}}


Il '''teatro''' è l'[[arte]] della recitazione davanti a un [[pubblico]] in carne, ossa, pelliccia e monocolo. Requisito fondamentale per la riuscita della rappresentazione è la [[Voce non enciclopedica|voce]] degli attori che deve essere, secondo il metodo Borzakovskiy, più ridicola possibile. L'atteggiamento è invece regolato, in contrapposizione fra essi, dal metodo [[Stanislavskij]] o da quello [[Lenin|Leninslavskij]]: il primo prevede la totale immedesimazione nel personaggio, il secondo un [[argomento a piacere]].
'''Lucrezia Borgia''' (Subiaco [[1480]] – Giubiaco [[1519]]), è stata una delle figure femminili più controverse del [[Rinascimento]] . Alcuni storici la bollano come una semplice [[puttana]], altri le riconoscono anche una certa troiaggine. È comunque innegabile che dietro il suo aprir le cosce a chicchessia ci sia stato un preciso disegno politico dettato dal principio della Ragion di Stato e da quello della [[marmotta che confeziona la cioccolata|Marmotta che Confeziona la Cioccolata]]. Il De Sanctis sostiene che per Lucrezia, giacere con cani e porci, non fosse frutto della sua volontà, ma dell’esigenza di provare i prodotti della fabbrichetta di materassi di [[famiglia]].


==Origine e breve storia del teatro come forma artistica==
La parola greca ϑέατρον fu pronunciata per la prima volta da '''Euripippo''', un [[bambino]] di un anno che non sapeva dire ancora παππα. Il padre '''Strehlerostrato''' ebbe un'illuminazione e visto che a quei tempi i greci inventavano tutto, s'inventò il ϑέατρον.<br />Alcuni studiosi sostengono che a [[Roma]] andasse già in scena il [[Maurizio Costanzo Show]], ma non sono ancora riusciti a portare delle prove documentali più serie delle dichiarazioni della Contessa de Blank.<br />Il ϑέατρον di Strehlerostrato era ancora un teatro [[grezzo]], senza palcoscenico, sipario, attori, pubblico. Era in pratica solo una parola. Ci vollero due secoli e il [[genio]] di tragediografi del calibro di [[Sofocle]], [[Eschilo]] e [[Entrilo]] perché il teatro giungesse alle forme che conosciamo oggi: quelle di una [[pizza]] di dimensioni gigantesche.<br />
I [[Romani]] proseguirono nella tradizione greca aggiungendovi però degli elementi essenziali come la cassa all'ingresso e la vendita di noccioline in sala. <br />
[[File:Rogo di un eretico.jpg|280px|left|thumb|Solo flebili luci rischiaravano le ribalte dei teatri medievali.]]
Nel [[Medioevo]], periodo buio per eccellenza, il teatro continuò la sua evoluzione, ma nessuno se ne accorse per la mancanza di luce: gli attori recitavano come se non si fosse nel Medioevo, ma il pubblico non vedeva un cazzo. A ben vedere era il prototipo della [[radio]].
<br />Alle 19:00 del [[12 ottobre]] [[1492]], [[Cristoforo Colombo]] scoprì l'[[America]] e finalmente il Medioevo finì. Vista l'ora tarda, si dovette aspettare il giorno appresso per rivedere finalmente la luce.<br />Il teatro riprese vigore nel [[Rinascimento]]; in [[Italia]] grazie alla [[Commedia dell'Arte]] e ai suoi simpaticissimi personaggi come [[Pantalone]], [[Arlecchino]]<ref>Servitore di due padroni.</ref> e [[Capezzone]]<ref>Servitore di un padrone solo.</ref>, mentre in [[Inghilterra]] si faceva conoscere [[William Shakespeare]] con il Teatro delle [[ombre cinesi]] e in [[Francia]] [[Molière]] metteva in scena le opere di [[Leonardo Pieraccioni|Pieraccioni]] .<br />Poi fu il turno di [[Carlo Goldoni|Goldoni]] con le sue commedie giocose e divertenti come un herpes sul glande. [[File:Abramo Lincoln spinello.jpg|thumb|right|200px|[[Abramo Lincoln]], frequentatore di teatri seriale, fotografato nella zona fumatori del Teatro Ford.]]
<br />Nell'[[Ottocento]] ci fu terreno fertile per i [[Romanticismo|romantici]] e i loro drammi amorosi pieni di ''Stellina, coccolona del mio cuore'' e ''Amoruccio, tesoruccio mio dolce'', mentre nel [[Novecento]] gli autori cominciarono ad andare fuori di melone coniando definizioni senza senso, ciascuno del proprio tipo di teatro: '''Avanguardia''',[[File:Henrik Ibsen.jpg|250px|thumb|left|Ibsen, padre dell'Avanguardia nonché ispiratore dell'epopea di Napo Orso Capo e delle moderne acconciature per barboncini]] '''Surrealismo''', '''Dadaismo''' e '''Botulismo'''. Particolarmente celebre fu il '''Teatro dell'Assurdo''', dove l'assurdità consisteva nel fatto che ci fosse gente che pagava per vederlo.<br />Dopo la [[Seconda guerra mondiale]], la crisi del teatro si fece irreversibile a causa del crescente successo del [[cinema]], dell'avvento della [[televisione]] e dell'invenzione della [[lavastoviglie]]. L'arte teatrale perse via via importanza fino ad essere sepolta nel [[XXI secolo]], quando venne permesso di recitare anche a [[Enrico Brignano]].


== La vita ==
==Alcuni sottogeneri di teatro==
[[File:Trans arrestato.jpg|280px|right|thumb|''Lo sposo del carabiniere'', una delle ''pièce'' più importanti del XXI secolo. Oltre 4000 repliche, quasi quante ''Mamma mia''.]]
=== Prima parte 1480 - 1512 ===
===Teatro di strada===
Figlia di [[Papa]] Alessandro VI e di Vannozza Vanvitelli Viendalmare, pur essendo stata riconosciuta da Alessandro, rifiutò sempre di portarne il cognome
È il genere di teatro più antico del mondo. Nato insieme all'uomo, anzi alla donna, ha avuto il suo periodo di massimo splendore dalla fine degli [[anni '50]] grazie alle opere ([[Legge Merlin|una sola]], in verità) della grandissima Lina Merlin.<br />Il [[canovaccio]] è sempre lo stesso: la bella protagonista, il cavaliere errante e cinquanta [[euro]] bocca [[figa]]. La scena invece è molto variabile: dai sedili ribaltabili di una [[Fiat Ritmo|Ritmo verde]], alla cabina di un camion di ultima generazione.<br />Gli attori maschili sono principalmente italiani, sposati e benestanti, mentre le attrici sono in prevalenza sudamericane o dell'Europa dell'est. Negli ultimi anni il pubblico ha molto apprezzato l'idea dei costumisti di applicare curiose appendici fra le gambe delle attrici brasiliane.
{{quote|Potrei mai chiamarmi Lucrezia Sesto?|}}
Della sua infanzia non si sa molto, se non che fu violentata dal padre, dal fratello Cesare e da una torma di pellegrini che si recavano a Roma per comprare un po’ di indulgenze di scorta per il periodo [[inverno|invernale]].<br />
Alle prime [[mestruazioni]] Alessandro la diede in sposa a Giovanni Sforza, così chiamato perché [[stitico]]. Giovanni era Signore di Pesaro, ma visto che Lucrezia voleva sposare un calciatore, il padre la convinse che era lo Sforza che giocava nell'[[Inter]].<br />La vita matrimoniale a [[Pesaro]] cominciò da subito a star stretta a Lucrezia che era abituata a quella in [[Vaticano]] dove, quando si faceva [[messa]] si faceva [[Messa nera|messa]], ma quando papà si levava i paramenti era bisboccia per tutti: orge, banchetti, bevute, musica a tutto volume e veleno a gogo. Oltretutto il marito conosceva solo la [[kamasutra|posizione del missionario]] e non sapeva declamare i versi del [[Pietro Bembo|Bembo]] ruttando, come faceva Cesare. Appena [[File:Alfonso di Aragona.jpg|200px|thumb|left|Alfonso teneva l'armatura anche per fare il bagno, a casa Borgia non ci si poteva fidare. Non servì a nulla.]]trovò una scusa valida, Lucrezia lasciò il marito per tornare a{{s|l casino}} casa.
{{quote|Vado un attimo a portare questo pentolino di minestrone alla vicina e torno subito.|Lucrezia Borgia mette in atto uno dei suoi più astuti stratagemmi}}
Come il padre [[Bibbia|biblico]] festeggiò il ''figliol prodigo'' arrostendo {{citnec|e=citazione sbagliata necessaria|l'agnello grasso}}, così Alessandro e Cesare, per restare in tema di ovini, festeggiarono il ritorno a casa di Lucrezia mettendola a [[pecorina]] e facendola belare fino al mattino, quando la informarono che a causa di un cambio di strategia politica, sarebbe dovuta andare in sposa ad '''Alfonso d'Aragorn''' della [[Terra di Gondor]].<br />Il [[matrimonio]] fu celebrato in pompa magna e questa cosa della [[pompino|pompa]] fu l'unica ad avere il gradimento di Lucrezia, soprattutto perché magna. Il resto del menage matrimoniale fu noioso quanto il primo: certo Alfonso era un po' più fantasioso di Giovanni a letto, [[File:Alessandro VI.jpg|240px|thumb|right|Non c'è da stupirsi se Papi Alessandro VI ebbe molte donne. Quale donzella si lascierebbe scappare un fico così]]
ma sempre uno rimaneva, e lei non era tipa da accontentarsene.<br />Tre mesi dopo si celebrarono lo stesso giorno il funerali di Alfonso d'Aragorn, avvelenato da diciotto colpi d'accetta sul collo, e il matrimonio di Lucrezia con '''Alfonso d'Este''', proprietario di una catena di castelli nel ferrarese.<br />Anche questo secondo Alfonso durò poco, ucciso da un cocktail letale di [[birra]] e gazzosa.<br />Sempre per via di complicati intrighi politici, Lucrezia venne data in sposa a:
*'''Alfonso di Valoir''' per allearsi con la [[Francia]];
*'''Alfonso di Pecoraro''' per pastrocchiare coi Verdi;
*'''Alfonso di Chi?''' per ingraziarsi la stampa rosa.
Manco a dirlo, tutti questi matrimoni si conclusero tragicamente, il Valoir morì avvelenato dai funghi, gli altri due strangolati dalle loro stesse giarrettiere.


===Teatro dei burattini o delle marionette===
Complice alcuna [[Pinocchio|cattiva letteratura]] e [[Edoardo Bennato|cattiva informazione musicale]], i burattini e le marionette sono spesso confusi tra loro e sono intercambiabili a seconda dell'interlocutore. C'è invece una differenza sostanziale: le marionette hanno i fili, mentre i burattini sono [[wireless]]. Per entrambi è comunque necessario l'abbonamento.<br />


==== Breve intermezzo nel quale si dà conto della famiglia Borgia in generale e di Cesare in particolare ====
Intanto Cesare, che era divenuto Duca di [[Valentino]] e Marchese di [[Versace]], proseguiva la sua inarrestabile carriera [[politica]] così mirabilmente descritta dal [[Machiavelli]] ne ''Il Principe'' e da [[Rettore]] ne ''Il cobra non è un serpente''. Per lui la Ragion di Stato stava sopra ogni cosa, eccetto che sui [[jeans]], dove stava meglio una [[T shirt]] col volto di [[Goffredo da Buglione]] e la [[bandiera della pace]]. <br />E se per far valere la Ragion di Stato occorreva uccidere gli amici, poco male, c'era anche il vantaggio di risparmiare sui regali di [[Natale]] e gli si potevano ciulare le mogli senza paura che tornassero a casa in anticipo.[[File:Disegno infantile.jpg|240px|thumb|left|Lucrezia Borgia aveva un'elica sul collo, non aveva né naso né bocca, ma le gambe erano drittissime. Vestiva piuttosto all'avanguardia, considerata l'epoca. O perlomeno così la dipinge il Capparella...]] Il cliché era sempre quello: invito a cena e avvelenamento.<br />Ci volle un po' prima che le celeberrime tecniche di avvelenamento escogitate dalla [[famiglia]] Borgia si affinassero: inizialmente si limitavano a cercare di convincere i commensali a ingoiare i fichi d'India senza sbucciarli, uccidendoli poi a badilate sulla testa se si rifiutavano. Poi, constatato che i saloni si sporcavano di [[sangue]] lasciando tracce che la scientifica avrebbe potuto far risalire a loro, modificarono le loro tecniche fino ad arrivare all'avvelenamento perfetto ottenuto offrendo manicaretti preparati da [[Beppe Bigazzi]].
==== Fine del breve intermezzo nel quale si dava conto della famiglia Borgia in generale e di Cesare in particolare ====


===Teatrino dei pupi===
[[File:Carro carnascialesco che reca le fattezze del premio Nobel della Letteratura Dario Fo.jpg|300px|right|thumb|Il Premio Nobel è un'istuzione tra le più autorevoli del mondo: premia l'eccellenza nelle scienze, nelle arti e nella politica. Nella foto, l'ultimo vincitore italiano.]]
È la variante [[Sicilia|siciliana]] del teatro dei burattini e si basa su una solida confusione storica. Orlando e Medoro si sfidano a duello per decidere chi deve essere il [[pappone]] di ''Rosalia la bottana'', mentre compare Turiddu e Tanino combattono a Roncisvalle, Angelica [[cornuto|mette le corna]] a Santino donando lo sticchio in beneficenza e, come nel dramma dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]], tutto finisce, sempre e comunque, a schifìo.


===Teatro milanese===
=== Seconda parte 1512 - 1519 ===
Il teatro milanese non è propriamente un sottogenere teatrale, ma piuttosto una pagliacciata spacciata per arte. Inventato da Dario Fo e [[Giorgio Strehler]] in risposta ai nomi di merda che si ritrovavano, è stato la culla sia del [[cabaret]] che del teatro più impegnato. Insigni artefici del suo successo sono stati attori del calibro di [[Enzo Jannacci]], in seguito noto per fingere di essere [[ubriaco]] per mascherare la propria incapacità, [[Paolo Rossi]], di cui si ricorda soprattutto l'esilarante tripletta contro il [[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]], Ernesto Calindri, memorabile nella pubblicità degli [[assorbenti]] con le ali e [[Carmelo Bene]] celebre per essere stato un [[idiota]].
All'età di 32 anni nel Rinascimento le [[donna|donne]] ne avevano già 47 e Lucrezia, che bella bella non era mai stata, cominciava a sfiorire. Inoltre era pluri-vedova e, chi non la temeva conoscendone la storia, si toccava i [[coglioni]] al suo passaggio. Il papà Papa era [[morte|morto]], il fratello Cesare pure, di altri pervertiti che se la pigliassero non se ne trovavano, che altro poteva fare se non farsi venire la vocazione?<br />Infatti, quando si dice il caso, il [[Signore]] la {{s|chiavò}} chiamò e lei si fece Terziaria francescana, sperando che almeno in convento si sarebbe potuto trombare.<br />Se sulla reale vocazione sono validi i dubbi degli storici, non si può disconoscere che Lucrezia - una volta appurato che in convento non si batteva chiodo - espiò completamente i peccati commessi in gioventù seguendo alla lettera gli insegnamenti di [[San Francesco]], eccetto quello di parlare agli [[uccelli]] per evitare facili battute [[L'autore di questo articolo|ai posteri]].
[[File:Luana Borgia di schiena.jpg|240px|thumb|right|Curiosamente non si conosce nemmeno il volto della pronipote Luana Borgia. Ma in fondo a volte possiamo anche fottercene della faccia!]]
==Voci suggerite==
*[[Teatro classico]]
*[[Teatro dell'assurdo]]
*[[Teatro alla Scala]]
*[[Tragedia in due battute]]
*[[Dario Fo]]


==Note teatrali==
== Il vero volto di Lucrezia Borgia ==
{{legginote}}
A dispetto di tutta la letteratura fiorita intorno al personaggio di Lucrezia Borgia, il suo vero volte ci è a tutt'oggi {{s|m}}ignoto. Il [[Alessandro Del Piero|Pinturicchio]] la dipinge tale e quale alla [[Gioconda]], ma con i baffi, mentre il [[Marco Capparella|Capparella]] ne offre una versione stilizzata tipo quelle dei bambini delle Elementari, ma c'è da dire che il Capparella non sapeva disegnare. Per informazioni più precise dobbiamo ancora una volta ricorrere al De Sanctis, che sta alla [[storia|storiografia]] come [[Antonello Venditti|Venditti]] sta alla [[musica]]:
{{note|2}}
{{quote|Non era bella, anche se non poteva dirsi brutta. Somigliava straordinariamente al padre: gli stessi occhi da bue, lo stesso naso bitorzoluto, lo stesso culo cellulitico, la stessa pelle scura e in più una lunghissima chioma bionda|''Storia dei Borgia, per quello che ne so io'' - Gaetano De Sanctis, 1953}}
<references />
Praticamente una [[Mara Venier]] negra.

Quale che sia stato l'aspetto di Lucrezia, è certo che abbia suscitato un certo fascino nei suoi contemporanei. E se non si tratta di bellezza, si tratta di [[cultura]], se non è cultura è eleganza. A meno che non sia tutta questione della patatina bollente, ché allora non c'è bisogno d'altro.


== Voci Correlate alla prima parte della vita di Lucrezia Borgia ==
*[[Cicciolina]]
*[[Moana Pozzi]]
*[[Eva Henger]]
*[[Liz Taylor]]
*[[Amy Winehouse]]
*[[Henri Landru]]


== Voci Correlate alla seconda parte della vita di Lucrezia Borgia ==
*[[La monaca di Monza]]
*[[Santa Rita]]
*[[Santa Caterina]]
*[[Susanna Tamaro]]


[[Categoria:xxx]]
[[Categoria:xxx]]
[[Categoria:xxx]]

Versione delle 09:47, 2 ott 2011

Template:Teatro

Il fantasma dell'opera quella volta che si mise la maschera sul lato sbagliato.
« Albertazzi, Giorgio Albertazzi, il grande Giorgio Albertazzi, l'irreprensibile Giorgio Albertazzi. Non sapevo facesse anche teatro »
(L'autore di questo articolo mette subito in chiaro la sua profonda conoscenza del teatro.)
« Il bello del teatro è che in questo luogo tutto, anche la morte, non è altro che finzione »
(Lincoln prima di ricevere una pallottola calibro 44 tra le orecchie.)


Il teatro è l'arte della recitazione davanti a un pubblico in carne, ossa, pelliccia e monocolo. Requisito fondamentale per la riuscita della rappresentazione è la voce degli attori che deve essere, secondo il metodo Borzakovskiy, più ridicola possibile. L'atteggiamento è invece regolato, in contrapposizione fra essi, dal metodo Stanislavskij o da quello Leninslavskij: il primo prevede la totale immedesimazione nel personaggio, il secondo un argomento a piacere.

Origine e breve storia del teatro come forma artistica

La parola greca ϑέατρον fu pronunciata per la prima volta da Euripippo, un bambino di un anno che non sapeva dire ancora παππα. Il padre Strehlerostrato ebbe un'illuminazione e visto che a quei tempi i greci inventavano tutto, s'inventò il ϑέατρον.
Alcuni studiosi sostengono che a Roma andasse già in scena il Maurizio Costanzo Show, ma non sono ancora riusciti a portare delle prove documentali più serie delle dichiarazioni della Contessa de Blank.
Il ϑέατρον di Strehlerostrato era ancora un teatro grezzo, senza palcoscenico, sipario, attori, pubblico. Era in pratica solo una parola. Ci vollero due secoli e il genio di tragediografi del calibro di Sofocle, Eschilo e Entrilo perché il teatro giungesse alle forme che conosciamo oggi: quelle di una pizza di dimensioni gigantesche.
I Romani proseguirono nella tradizione greca aggiungendovi però degli elementi essenziali come la cassa all'ingresso e la vendita di noccioline in sala.

Solo flebili luci rischiaravano le ribalte dei teatri medievali.

Nel Medioevo, periodo buio per eccellenza, il teatro continuò la sua evoluzione, ma nessuno se ne accorse per la mancanza di luce: gli attori recitavano come se non si fosse nel Medioevo, ma il pubblico non vedeva un cazzo. A ben vedere era il prototipo della radio.


Alle 19:00 del 12 ottobre 1492, Cristoforo Colombo scoprì l'America e finalmente il Medioevo finì. Vista l'ora tarda, si dovette aspettare il giorno appresso per rivedere finalmente la luce.
Il teatro riprese vigore nel Rinascimento; in Italia grazie alla Commedia dell'Arte e ai suoi simpaticissimi personaggi come Pantalone, Arlecchino[1] e Capezzone[2], mentre in Inghilterra si faceva conoscere William Shakespeare con il Teatro delle ombre cinesi e in Francia Molière metteva in scena le opere di Pieraccioni .
Poi fu il turno di Goldoni con le sue commedie giocose e divertenti come un herpes sul glande.

Abramo Lincoln, frequentatore di teatri seriale, fotografato nella zona fumatori del Teatro Ford.


Nell'Ottocento ci fu terreno fertile per i romantici e i loro drammi amorosi pieni di Stellina, coccolona del mio cuore e Amoruccio, tesoruccio mio dolce, mentre nel Novecento gli autori cominciarono ad andare fuori di melone coniando definizioni senza senso, ciascuno del proprio tipo di teatro: Avanguardia,

Ibsen, padre dell'Avanguardia nonché ispiratore dell'epopea di Napo Orso Capo e delle moderne acconciature per barboncini

Surrealismo, Dadaismo e Botulismo. Particolarmente celebre fu il Teatro dell'Assurdo, dove l'assurdità consisteva nel fatto che ci fosse gente che pagava per vederlo.
Dopo la Seconda guerra mondiale, la crisi del teatro si fece irreversibile a causa del crescente successo del cinema, dell'avvento della televisione e dell'invenzione della lavastoviglie. L'arte teatrale perse via via importanza fino ad essere sepolta nel XXI secolo, quando venne permesso di recitare anche a Enrico Brignano.

Alcuni sottogeneri di teatro

Lo sposo del carabiniere, una delle pièce più importanti del XXI secolo. Oltre 4000 repliche, quasi quante Mamma mia.

Teatro di strada

È il genere di teatro più antico del mondo. Nato insieme all'uomo, anzi alla donna, ha avuto il suo periodo di massimo splendore dalla fine degli anni '50 grazie alle opere (una sola, in verità) della grandissima Lina Merlin.
Il canovaccio è sempre lo stesso: la bella protagonista, il cavaliere errante e cinquanta euro bocca figa. La scena invece è molto variabile: dai sedili ribaltabili di una Ritmo verde, alla cabina di un camion di ultima generazione.
Gli attori maschili sono principalmente italiani, sposati e benestanti, mentre le attrici sono in prevalenza sudamericane o dell'Europa dell'est. Negli ultimi anni il pubblico ha molto apprezzato l'idea dei costumisti di applicare curiose appendici fra le gambe delle attrici brasiliane.


Teatro dei burattini o delle marionette

Complice alcuna cattiva letteratura e cattiva informazione musicale, i burattini e le marionette sono spesso confusi tra loro e sono intercambiabili a seconda dell'interlocutore. C'è invece una differenza sostanziale: le marionette hanno i fili, mentre i burattini sono wireless. Per entrambi è comunque necessario l'abbonamento.


Teatrino dei pupi

File:Carro carnascialesco che reca le fattezze del premio Nobel della Letteratura Dario Fo.jpg
Il Premio Nobel è un'istuzione tra le più autorevoli del mondo: premia l'eccellenza nelle scienze, nelle arti e nella politica. Nella foto, l'ultimo vincitore italiano.

È la variante siciliana del teatro dei burattini e si basa su una solida confusione storica. Orlando e Medoro si sfidano a duello per decidere chi deve essere il pappone di Rosalia la bottana, mentre compare Turiddu e Tanino combattono a Roncisvalle, Angelica mette le corna a Santino donando lo sticchio in beneficenza e, come nel dramma dell'Ariosto, tutto finisce, sempre e comunque, a schifìo.

Teatro milanese

Il teatro milanese non è propriamente un sottogenere teatrale, ma piuttosto una pagliacciata spacciata per arte. Inventato da Dario Fo e Giorgio Strehler in risposta ai nomi di merda che si ritrovavano, è stato la culla sia del cabaret che del teatro più impegnato. Insigni artefici del suo successo sono stati attori del calibro di Enzo Jannacci, in seguito noto per fingere di essere ubriaco per mascherare la propria incapacità, Paolo Rossi, di cui si ricorda soprattutto l'esilarante tripletta contro il Brasile, Ernesto Calindri, memorabile nella pubblicità degli assorbenti con le ali e Carmelo Bene celebre per essere stato un idiota.

Voci suggerite

Note teatrali

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  1. ^ Servitore di due padroni.
  2. ^ Servitore di un padrone solo.