Utente:Isidoro Bubbola/Centro di collaudo: differenze tra le versioni

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[[File:Pendolo di Newton piccolo.gif|thumb|250px|Una scena cult del film. Rimarrà nella storia del cinema.]]
[[File:Pendolo di Newton piccolo.gif|thumb|250px|Una scena cult del film. Rimarrà nella storia del cinema.]]
{{allinea|left|[[Gennaio]] [[2013]]. Un enorme [[bubbone]] situato in un punto irraggiungibile del [[pianeta]] scoppia, generando una voragine dalla quale escono le tipiche schifezze contenute nei foruncoli vecchi: enormi mostri sanguinari che radono al suolo qualunque essere vivente e non sul loro cammino. Ogni [[capodanno]] si dice ''quest'anno andrà meglio del precedente'', ma, insomma, per il 2013 si poteva fare qualcosina di più.<br />Passano gli [[anno|anni]], i [[mese|mesi]] e, se li conti, anche i minuti, i mostri seguitano ad attaccare le [[metropoli]] mondiali con la furia di un mangiatore di [[hot dog]] professionista. Solo una [[valanga]] di bombe potenti ma costose riesce a fermare un singolo mostro aggressivo, per cui si opta di ripiegare sull'[[bomba atomica|atomica]]. Però anche l'atomica ha fin troppi [[zero|zeri]] sul conto, dunque si passa al sogno di qualsiasi generazione [[adolescente]] del decennio [[1980]]: robottoni cazzutissimi & fighi. Ma non c'è niente da fare, anche questo progetto prosciuga troppe risorse e si decide di calafatare l'intero bacino del Pacifico con una barriera di malta e foratini.}}[[File:Zoidberg contro Bender.JPG|thumb|left|350px|Lo jaeger messicano '''Matador Fury''' combatte contro il kaijū di categoria II '''Bubu "il demente"'''.]] {{Allinea|left|Ci si rende presto conto che, a conti fatti, erano meglio le bombe potenti ma costose, ma nessuno s'azzarda a proferir parola, che il governo mondiale ha già [[abbastanza]] le [[palle]] girate.<br />La costruzione procede spedita e incurante delle numerosi [[morti bianche]] e infiniti disagi sul lavoro, ma alla fine tutto si conclude nel migliore dei modi: l'[[Expo 2015|Expo di Milano]] è pronto per l'apertura ai visitatori.<br />Tornando al supermuro: anche quella costruzione avanza a ritmo calzante e questo perché sussiste la convinzione che, nonostante tutto, sia un'idea migliore dei robottoni killer. Cioè, no, non lo è, certo che non lo è, cazzo! Non c'è bisogno di professoroni e teste d'uovo per capire che razza di cialtronata sia un'idea del genere. Un muro che sigilli un'[[oceano]]... nemmeno a un [[megalomane]] come [[Renzi]] passerebbe [[mai]] per la [[testa]] una puttanata tanto colossale. E niente, nel [[2025]] il muro è in dirittura di arrivo. Nonostante questo la vita della barriera di cemento è più breve di quella della [[metropolitana di Roma|Metro A di Roma]]: il muro nemmeno è completato e un kaijū lo sfonda a testate. E neanche avendone l'intenzione: era semplicemente incazzato per aver ricevuto una [[contravvenzione]] per sosta su [[strisce pedonali|strisce]].<br />La situazione comincia ad apparire abbastanza disperata. Lo era anche nel 2013, in [[verità]], ma solo ora l'[[umanità]] se ne avvede, come uno [[scolaro]] che s'accorge della mole di [[studio]] la sera prima dell'[[interrogazione]].<br />I mostri alieni stanno per sferrare un attacco genocida che non lascierà speranze e questa volta non sarà la più umile delle creature di [[Dio]] a salvare le [[chiappe]] all'uomo. L'ultima resistenza umana decide di giocare di [[bluff]]: andare nella tana del [[lupo]] a muso duro facendo credere di avere il carico di [[briscola]], quando il [[due di coppe]] troneggia beffardo. Le due coppe sono i due ultimi robottoni rimasti, comandati di tappare per sempre il cratere che continua a eruttare [[pus]] e macrorganismi assassini, ma siccome tra il dire e il fare c'è di mezzo l'oceano Pacifico, prima riempire la buca bisogna superare un impenetrabile tridente di difesa, che non è quella del [[Milan]] del [[1989]], ma poco ci manca. I due androidi combattono con l'acqua alla [[gola]], fanno anche la loro porcaccia figura e un finale col botto. Vincono, ma la [[medaglia]] gigantesca preparata da [[Obama]] da elettrosaldare sui loro petti non verrà mai consegnata, perché non c'è più alcun petto.<br />Quindi il film finisce male.}}
{{allinea|left|[[Gennaio]] [[2013]]. Un enorme [[bubbone]] situato in un punto irraggiungibile del [[pianeta]] scoppia, generando una voragine dalla quale escono le tipiche schifezze contenute nei foruncoli vecchi: enormi mostri sanguinari che radono al suolo qualunque essere vivente e non sul loro cammino. Ogni [[capodanno]] si dice ''quest'anno andrà meglio del precedente'', ma, insomma, per il 2013 si poteva fare qualcosina di più.<br />Passano gli [[anno|anni]], i [[mese|mesi]] e, se li conti, anche i minuti, i mostri seguitano ad attaccare le [[metropoli]] mondiali con la furia di un mangiatore di [[hot dog]] professionista. Solo una [[valanga]] di bombe potenti ma costose riesce a fermare un singolo mostro aggressivo, per cui si opta di ripiegare sull'[[bomba atomica|atomica]]. Però anche l'atomica ha fin troppi [[zero|zeri]] sul conto, dunque si passa al sogno di qualsiasi generazione [[adolescente]] del decennio [[1980]]: robottoni cazzutissimi & fighi. Ma non c'è niente da fare, anche questo progetto prosciuga troppe risorse e si decide di calafatare l'intero bacino del Pacifico con una barriera di malta e foratini.}}[[File:Zoidberg contro Bender.JPG|thumb|left|350px|Lo jaeger messicano '''Matador Fury''' combatte contro il kaijū di categoria II '''Bubu "il demente"'''.]] {{Allinea|left|Ci si rende presto conto che, a conti fatti, erano meglio le bombe potenti ma costose, ma nessuno s'azzarda a proferir parola, che il governo mondiale ha già [[abbastanza]] le [[palle]] girate.<br />La costruzione procede spedita e incurante delle numerosi [[morti bianche]] e infiniti disagi sul lavoro, ma alla fine tutto si conclude nel migliore dei modi: l'[[Expo 2015|Expo di Milano]] è pronto per l'apertura ai visitatori.<br />Tornando al supermuro: anche quella costruzione avanza a ritmo calzante e questo perché sussiste la convinzione che, nonostante tutto, sia un'idea migliore dei robottoni killer. Cioè, no, non lo è, certo che non lo è, cazzo! Non c'è bisogno di professoroni e teste d'uovo per capire che razza di cialtronata sia un'idea del genere. Un muro che sigilli un'[[oceano]]... nemmeno a un [[megalomane]] come [[Renzi]] passerebbe [[mai]] per la [[testa]] una puttanata tanto colossale. E niente, nel [[2025]] il muro è in dirittura di arrivo. Nonostante questo la vita della barriera di cemento è più breve di quella della [[metropolitana di Roma|Metro A di Roma]]: il muro nemmeno è completato e un kaijū lo sfonda a testate. E neanche avendone l'intenzione: era semplicemente incazzato per aver ricevuto una [[contravvenzione]] per sosta su [[strisce pedonali|strisce]].<br />La situazione comincia ad apparire abbastanza disperata. Lo era anche nel 2013, in [[verità]], ma solo ora l'[[umanità]] se ne avvede, come uno [[scolaro]] che s'accorge della mole di [[studio]] la sera prima dell'[[interrogazione]].<br />I mostri alieni stanno per sferrare un attacco genocida che non lascierà speranze e questa volta non sarà la più umile delle creature di [[Dio]] a salvare le [[chiappe]] all'uomo. L'ultima resistenza umana decide di giocare di [[bluff]]: andare nella tana del [[lupo]] a muso duro facendo credere di avere il carico di [[briscola]], quando il [[due di coppe]] troneggia beffardo. Le due coppe sono i due ultimi robottoni rimasti, comandati di tappare per sempre il cratere che continua a eruttare [[pus]] e macrorganismi assassini, ma siccome tra il dire e il fare c'è di mezzo l'oceano Pacifico, prima riempire la buca bisogna superare un impenetrabile tridente di difesa, che non è quella del [[Milan]] del [[1989]], ma poco ci manca. I due androidi combattono con l'acqua alla [[gola]], fanno anche la loro porcaccia figura e un finale col botto. Vincono, ma la [[medaglia]] gigantesca preparata da [[Obama]] da elettrosaldare sui loro petti non verrà mai consegnata, perché non c'è più alcun petto.<br />Quindi il film finisce male.}}
<span class="MorphLink1">'''Perché non accontentarsi della trama spiccia?'''</span></div>
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[[File:Pacific Rim. Scena cartonizzata.gif|500px|center]]
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<span class="MorphLink1">'''Perché non gustarsi la trama prolissa?'''</span>
<span class="MorphLink1">'''Leggere due righe non farà male'''</span>
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Versione delle 23:54, 19 set 2016

Trama

Preferisci la trama descrittiva o quella sbrigativa?

DESCRITTIVA
SBRIGATIVA
Una scena cult del film. Rimarrà nella storia del cinema.
Gennaio 2013. Un enorme bubbone situato in un punto irraggiungibile del pianeta scoppia, generando una voragine dalla quale escono le tipiche schifezze contenute nei foruncoli vecchi: enormi mostri sanguinari che radono al suolo qualunque essere vivente e non sul loro cammino. Ogni capodanno si dice quest'anno andrà meglio del precedente, ma, insomma, per il 2013 si poteva fare qualcosina di più.
Passano gli anni, i mesi e, se li conti, anche i minuti, i mostri seguitano ad attaccare le metropoli mondiali con la furia di un mangiatore di hot dog professionista. Solo una valanga di bombe potenti ma costose riesce a fermare un singolo mostro aggressivo, per cui si opta di ripiegare sull'atomica. Però anche l'atomica ha fin troppi zeri sul conto, dunque si passa al sogno di qualsiasi generazione adolescente del decennio 1980: robottoni cazzutissimi & fighi. Ma non c'è niente da fare, anche questo progetto prosciuga troppe risorse e si decide di calafatare l'intero bacino del Pacifico con una barriera di malta e foratini.
Lo jaeger messicano Matador Fury combatte contro il kaijū di categoria II Bubu "il demente".
Ci si rende presto conto che, a conti fatti, erano meglio le bombe potenti ma costose, ma nessuno s'azzarda a proferir parola, che il governo mondiale ha già abbastanza le palle girate.
La costruzione procede spedita e incurante delle numerosi morti bianche e infiniti disagi sul lavoro, ma alla fine tutto si conclude nel migliore dei modi: l'Expo di Milano è pronto per l'apertura ai visitatori.
Tornando al supermuro: anche quella costruzione avanza a ritmo calzante e questo perché sussiste la convinzione che, nonostante tutto, sia un'idea migliore dei robottoni killer. Cioè, no, non lo è, certo che non lo è, cazzo! Non c'è bisogno di professoroni e teste d'uovo per capire che razza di cialtronata sia un'idea del genere. Un muro che sigilli un'oceano... nemmeno a un megalomane come Renzi passerebbe mai per la testa una puttanata tanto colossale. E niente, nel 2025 il muro è in dirittura di arrivo. Nonostante questo la vita della barriera di cemento è più breve di quella della Metro A di Roma: il muro nemmeno è completato e un kaijū lo sfonda a testate. E neanche avendone l'intenzione: era semplicemente incazzato per aver ricevuto una contravvenzione per sosta su strisce.
La situazione comincia ad apparire abbastanza disperata. Lo era anche nel 2013, in verità, ma solo ora l'umanità se ne avvede, come uno scolaro che s'accorge della mole di studio la sera prima dell'interrogazione.
I mostri alieni stanno per sferrare un attacco genocida che non lascierà speranze e questa volta non sarà la più umile delle creature di Dio a salvare le chiappe all'uomo. L'ultima resistenza umana decide di giocare di bluff: andare nella tana del lupo a muso duro facendo credere di avere il carico di briscola, quando il due di coppe troneggia beffardo. Le due coppe sono i due ultimi robottoni rimasti, comandati di tappare per sempre il cratere che continua a eruttare pus e macrorganismi assassini, ma siccome tra il dire e il fare c'è di mezzo l'oceano Pacifico, prima riempire la buca bisogna superare un impenetrabile tridente di difesa, che non è quella del Milan del 1989, ma poco ci manca. I due androidi combattono con l'acqua alla gola, fanno anche la loro porcaccia figura e un finale col botto. Vincono, ma la medaglia gigantesca preparata da Obama da elettrosaldare sui loro petti non verrà mai consegnata, perché non c'è più alcun petto.
Quindi il film finisce male.
Sarebbe stato meglio accontentarsi della trama spiccia

Leggere due righe non farà male