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Ercole tutto contento mentre si appresta a recarsi a scuola.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Ercole
« Superare dodici prove? Ahahah!! Che sarà mai.. »
(Ercole sulle dodici fatiche)
« Ma porco... perchè non sto mai zitto? »
(Ercole mentre affronta l'Idra di Lerna e combatte contro il Leone di Nemea, usando l'altra mano per trattentere il toro di Creta)


Ercole (dal lat. Hercoleum che significa Ercole e dal greco antico Ἡρακλῆς che non so cosa vuol dire) è un personaggio greco realmente esistito, vissuto intorno al 400 a.C, l'epoca in cui le caprette pascolavano libere e Leonida insegnava geografia ai giovincelli. Ercole è divenuto famoso per via delle sue dodici fatiche; stupide prove che consistevano nell'affrontare nemici impossibili da uccidere e che puntualmente lui sistemava con una botta di culo (Da qui poi il nome Er Culeo = Che culo)


Ercole fu un grande filosofo; questo finchè il padre, ovviamente Zeus tanto per cambiare, notò quanta concorrenza si stava sviluppando nel mondo greco e spedì il figlio alla scuola militare spartana per farlo divenire un vero uomo. Nonostante le numerose proteste respinte a suon di padellate in testa, Ercole fu impacchettato e spedito alla scuola; qui divenne esperto nel combattimento e nell' arte di cospargersi la pelle di olio d'oliva, pratica tra l'altro già di moda a quei tempi. Tutto prosegue tranquillo, finchè un giorno Ercole non ammazza tutta la sua famiglia, per poi pentirsene di averlo fatto e ritirarsi in un'isoletta sperduta in mezzo all' oceano a meditare, come se questo servisse a qualcosa.


È a questo punto che interviene il cugino, sbucato da chissà dove con un messaggio: se non vincerà alle olimpiadi di Atene don Vito ucciderà la sua famiglia. Sebbene la sua famiglia sia già morta, Ercole cede al ricatto e partecipa alle olimpiadi, affrontando le 12 temibili prove mortali. Questo perchè all'epoca non esisteva la Nike, figuriamoci i diritti civili.

Le 12 fatiche

Ercole si iscrisse così alle olimpiadi, fregandosene altamente dei molti precedenti decessi. Sicuro di sè, si accorse presto che però le prove non consistevano in delle gare di lancio del giavellotto o schiaccia-pollice, ma di complessi e mortali duelli con mostri mitologici disapprovati perfino da 100% Animalisti.

A quel punto fece la sua più solenne dichiarazione:

« Mi scappa la cacca. Non posso partecipare. »

Zeus, stranamente direttore dei giochi, gli rispose come segue:

« Ercole, fai poco il pirla e vieni. »

A quel punto Ercole tentò la fuga, ma venne prontamente catturato e restituito alle autorità.

Grazie al contributo del cartone animato di Hercules, sappiamo per certo che Ercole ebbe la possibilità di scegliere un compagno per le sue avventure. Purtroppo però il nostro eroe soffriva di problemi di vista, e quel giorno aveva dimenticato a casa le lenti a contatto. Cantando ambarabà-cicci-coccò scelse a caso l'aiutante, per poi scoprire di aver scelto un nano peloso e cornuto di nome Phil. Ma lui era un eroe.

Il leone Nemeo

- Hercules: “Phil, qui ci sono solo alberi, un fiume e una montagna rossiccia”
- Phil: “Quello è il leone..”

La prima prova di Ercole consisteva nell'uccidere il leone Nemeo, che per dispetto aveva rosicchiato la tunica D&G di Atena. Il leone, figlio di Tifone, il quale era figlio di Tartaro, che probabilmente avrà una qualche parentela con Zeus,[1] vive a in una grotta, dove poco dopo giunsero il nostro eroe, e il fido caprone parlante. "Chi cazzo è che rompe i coglioni a quest'ora?" fu la domanda del mostro. "Io, Ercole. E sto venendo ad ucciderti." dichiarò lui. E il leone lo fiondò di mazzate.

Con il femore rotto e un polmone bucato, Ercole tornò poco dopo all'attacco. Poichè la forza non era sufficiente, decise allora di usare la testa. Purtroppo non era abbastanza dura, e si ruppe il cranio. Ancora però non si era dato per vinto e pensò che la testa cornuta di Phil potesse risolvere il problema. Lanciò il nano contro il leone e gli sfondò la testa. Vinse così la prima sfida e decise di istituire il segno del leone per i nate di quel mese. Poi si fece un tanga con la criniera del leone.


L'idra di Lerna[2]

Vivena nelle paludi un enorme serpente con un mucchio di teste che, tanto per complicare le cose, appena tagliate ricrescevano in numero doppio. Ercole, giunto fin qui, si mise come un pirla a tagliare le sue teste, finchè taglia e taglia si ritrovo a combattere contro una sessantina di teste diverse, che lo distraevano mormorandogli stupidi consigli sugli sconti all'autogrill più vicino. Ma egli non si arrese, lui era un eroe.

Messo alle strette, Ercole si rivolse a Phil, che nel frattempo era già fuggito lontano un chilometro. Non sapendo che fare, tentò di distrarlo con una lampadina elettrica, con l'unico risultato di fulminarla e fare incazzare ancora di più il mostro. A questo punto Ercole si arrese, quando all'improvviso il serpente crollo al suolo, morto. Aveva un cancro ai polmoni.[3] Il nostro eroe rise forte, tanto forte che si accortocciò le tonsille. Con il fiato mozzato, inzuppò una delle sue armature nel veleno del mostro. Poi istituì un nuovo segno zodiacale: il cancro. Portando tanta sfiga ai nati del mese.


La cerva di Cerinea

Il prossimo compito di Ercole fu portare ad Atena la cerva di Cerinea, ovviamente figlia di Zeus. Dopo averla rintracciata in un parco protetto del WWF, Ercole incominciò a correrle dietro. E fu sera e fu mattina. Ed Ercole ancora correva. A questo punto, incominciò a pensare se non sarebbe stato meglio fermarsi e tenderle un tranello. Decise di infischiarsi delle proprie idee e la rincorse per un anno. Che per giunta era bisestile.

Passato un anno, Ercole ancora correva dietro all'animale, che non dava cenno di volersi fermare. Decise allora di fermarsi, ripararsi dietro un cespuglio e aspettare. E fu sera e fu mattina. Ed Ercole ancora aspettava. E il cespuglio era di rose.

Al nostro eroe non rimase altro da fare che giungere a patti con il WWF, che accettò di donargli la cerva al modico prezzo di 450.000 euro più Iva.

Gli uccelli del lago Stinfalo

Le stalle di Augia

Il toro di Creta

Le cavalle di Diomede

la cintura di Ippolita

I buoi di Gerione

I pomi d'oro delle Esperidi

Note

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  1. ^ Poi mi spiegate come un uomo possa generare un leone come figlio.
  2. ^ È inutile che con controlliate il mappamondo, buona parte dei nomi di luoghi sono totalmente inventati. E per una volta tanto, la colpa non è nostra.
  3. ^ Tutto può succedere.

Leone-leone di enea Pesci-idra Ariete-buoi di genome Sagittario-cavalli di diomede Acquario-stalle Toro-toro di creta gemelli-uccelli Cancro Scorpione Bilancia-pomi d'oro vergine-amazzoni capricorno-cervi