Taranto

D4 n0nCic10P3d1A, l'3ncIc10p3D14 L337
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Ca sc no t n vè t'agghia menà nù shcaff cà u' tatuagg t'l'agghia'fà 'nfacc... »
(Frase con cui Cito conquistò Taranto e la colonizzò)
Taranto

(Stemma)

"bello, na sigarett tin'?"

(Motto)

Posizione geografica mari del cozzaro nero
Anno di fondazione 1564 a.S. (avanti Silvio)
Abitanti cozzari
Etnia principale vastasi, zuinghi, zacchei
Lingua rigorosamente dialetto tarantino
Sistema di governo dissestato
Moneta ignota
Attività principale Causare enormi dissesti economici, scroccare, parcheggiare sulle strisce pedonali, camminare a cazzo di cane, noncurante di chi ti va incontro e infine l'attività più diffusa, cioè lamentarsi di non avere soldi con in mano 5 gratta e vinci da 10 euro e indossando un giubbotto da 400€
Patrono S. Catavt
« Ce m n futt a me! »
(Prima frase di senso compiuto pronunciata dai bambini nati a Taranto)
« Vi sc fsc picc u sgarzill. »
(Invito a comportarsi in maniera corretta)
« Mo t'agghie struppià! »
(Usato per dire: adesso ti devo sfregiare)
« Non vorrei dirlo, ma a Taranto c'è una puzza di merda... »
(Raffaello Tonon su Taranto)

Taranto, provincia della Terronia Apula, è la capitale mondiale delle cozze e del dissesto, spartendosi il primato con altre due grandi città terrone, Pescara e Catania. Affacciata sull'omonimo anonimo golfo, confina a nord col ponte girevole, a est con Arcore, a ovest col Caucaso e a sud con Studio Aperto. Taranto è stata premiata da Legambiente per essere la città più pulita e vivibile d'Italia.

L'università

L'università a Taranto comprende:

  • Scienze della formazione Agraria
  • Giurisprudenza delle raccomandazioni
  • Fisioterapia e mitilicoltura
  • Perito fognario
  • Ingegnere dei pozzi neri
  • Architetto dei tombini
  • Cassieristica all'Auchan
  • Infermieristica della malasanità
  • Bilancio nell'Amministrazione pubblica
  • Centralinista alla Teleperformance
  • Tecnico della prevenzione per incidenti in ascensore
  • Corso di laurea in "macchetiscriviafatantosaraidisoccupatolostesso"

Eroi tarantini

Il mitico Cito - del quale l'esistenza non è certa - fondò la bella Taranto e la rese una metropoli sottosviluppata dell'ex Magna Grecia. Attivissimo sindaco, campanilista e neo-fascista, si distinse per i suoi proverbiali editti, con i quali colpiva impiegati comunali fannulloni, bighellonatori e mangiatori di cozze con il vibrione del colera. L'intera città, nonostante questo, lo ricorda (e lo rimpiange) perché ha aggiustato qualche schifoso marciapiede e non per aver avuto rapporti con il top delle famiglie mafiose della città. Questa figura mitologica è entrata a far parte anche del mondo del Rap mediante il suo brano inedito "Cito Rap", riuscendo a convertire mostri dell'antica Grecia quali Zacalicius al mondo della musica.

  • Il mitico Zacalicius - nato come filosofo e divenuto cozzaro cantante tarantino, ha trattato argomenti di portata nazionale quali: le polpette di sua madre nei giorni festivi, i suoi problemi con la droga di cui lui si fa vanto, i festini a base di alcool e droga, ove vi era la partecipazione secondo alcune indiscrezioni di Pingu, e della donna tarantina prima di iniziare la procreazione.
  • Il grande Thomas - costui era famoso a Porto Pirrone per la sua estrema allegria, mentre faceva il bagno in piena estate cantando a squarciagola canzoni napoletane (notare che era di statura bassa ma molto larga), putroppo è venuto a mancare un po' di anni fa, destando sconforto e togliendo l'allegria che colpiva chiunque andasse lì al mare, dove si divertiva a sentire e vedere quel "enorme ragazzo".
  • Il leggendario Damiano "u'nzvùs'" (lo sporco) - Quest'uomo, raggiunti i 150 anni di età, è da 130 il paninaro più sudicio di Taranto. Aperto tutta la notte, si va da lui per incontrare tanta bella gente: dal diciottenne "fighetto" nuovo di MiniCooper e fidanzatina, che pensa sia figo andare a insozzare la sua bella giacca col lezzo di frittura del posto, fino al più classico dei "cozzari". Chiuso più volte per risse a causa di una puccia, passa alla storia per i suoi panini con tutto ciò che volete, incluse lasagne, polpette, e goulash. Tutto rigorosamente vecchio di mesi e dai colori sgargianti, ma il massimo sono le sue celebri fritture. Inoltre, la sua roba è così buona che si muove da sola: in molti giurano di aver visto i polletti scappare dal bancone con le proprie zampette, o le lasagne saltellare nella vaschetta. Infine, Damiano ha appeso al muro il calendario del Duce, che si procura in esclusiva con svariati mesi di anticipo sull'anno nuovo.

Da qualche tempo Damiano ha aperto un suo blog fatto apposta per ricevere insulti: mi raccomando, insultatelo sempre in forma anonima e quando siete da lui fingete di non sapere nulla sul suo guestbook. Famosa è la sua pubblicità che riscuote grande successo nella città dei Due Mari: "Da Damiano, lo stesso olio dal...1916".