Pulcinella

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« Uè uè, guagliò, te spacco 'a cocozza »
(Pulcinella mentre tenta di rapinare una vecchia)
« Un essere che non sta al passo coi tempi, sempre in bianco e nero quando oramai va di moda il technicolor »
(Arlecchino su Pulcinella)
« Uè uè, guagliò, te spacco 'a cocozza »
(Pulcinella mentre tenta di rapinare un disabile)
« Cosa c'è da dire? Che l'è un terùn, a ma quando arriverà il federalismo... »
(Gioppino su Pulcinella)
« Uè uè, guagliò, te spacco 'a cocozza »
(Pulcinella al battesimo di sua figlia)
« Pore ceo el me fa fin pena , tu' sbrago e lerzo, ghe go dai mie lire par comprarse da magnar »
(Pantalone (parlando in una lingua morta) su Pulcinella)

Pulcinella è la maschera napoletana per eccellenza, e incarna i tanti difetti e i pochi pregi di quel popolo. Infatti come tutti i napoletani è gobbo, si veste di bianco e nero e tifa la Juventus Football Club.

Origini

La maschera di Pulcinella ha origini misteriose e alquanto oscure, alcuni pensano che sia un'aggregato di crostoni non mangiati di Pizza , altri credono che si tratti di un fazzoletto di carta usato, infine si pensa che sia una maschera da burattino creata per esaltare la furbizia e la generosità dei napoletani. Noi ovviamente ci atteniamo alle prime due ipotesi che ci sembrano più scientifiche e verosimili.

Pulcinella in piena attività, come ogni napoletano

Pulcinella fece comparsa nei teatrini ambulanti già nel 1600 d.C., qualche anno prima che nascesse Raffaella Carrà e quindi in un'epoca con molto share a disposizione. Una personaggio molto semplice, vestito di bianco per far risaltare la panza (di cui i napoletani vanno molto fieri) con una maschera nera dal naso adunco, la maschera infatti serviva a non farsi riconoscere dalle telecamere con un naso abbastanza adunco da usare come piede di porco.

Vita vissuta

Pulcinella iniziò la sua carriera di uomo/pupazzo da spettacolo agli inizi del 1600 d.C. a Napoli, capitale del regno Borbonico. Inizialmente i suoi spettacoli prevedevano un solo numero di prestigio in cui prendeva di soppiatto un nobile a cui tirava un calcione in culo, per poi sparire misteriosamente. Questo numero di magia aveva sempre un seguito molto esilarante in quanto il nobile calcioinculato chiedeva la pena capitale sul primo, ingenuo malcapitato, che passava di li per caso. Valanghe di risate e teste mozzate resero il numero un classico dello sfottò napoletano, tanto che qualche anno più tardi Voltaire passando di li percaso scrisse di quei luoghi:

« ... notai pattume e piscio ovunque e l'odore nauseabondo m'avea quasi portato all'altro mondo, quando subitamente sentii una forza arrivare velocemente al bacino aprendomi lo sfintere. Mi girai e vidi una maschera baldanzosa farsi beffe di me. L'a ragione in quei momenti non deve cedere, capii che era usanza di quel loco, quando un'altro colpo deflorò totalmente i miei stanchi orifizi... allora e solo allora esclamai "VI APRO IL CHIULO PESSI DI MEEEERD!!!" »
Polichinelle francese era molto più figo, con molte più gobbe e col naso molto più lungo di quello napoletano... beh, anche molto più gay

Il giochetto tirato a Voltaire è rimasto nella storia non solo per il fatto di aver dato al filosofo materiale su cui descrivere le bellezze di Napoli, ma anche perchè, estasiato dai festosi giochini burleschi, Voltaire espatriò subito la figura di Pulcinella portandola in Francia. Qui furono molte le imitazioni che i nostri cugini d'oltralpe fecero della maschera napoletana.

Forse fu per questo che verso metà del diciottesimo secolo (o giù di lì) Pulcinella entrò in depressione, tirare calci un culo non lo divertiva più, si sentiva come un'oggetto realizzato in fabbrica senza anima. Iniziò a bere e farsi di cannoni, spese capitali giocando a Farmville e come se non bastasse pretese dal pizzaiolo dei "Fratelli La Bufala" una margherita alla Nutella.

Pulcinella durante la crisi di identità

Insomma alla fine del diciottesimo secolo si pensava che la sua carriera nel mondo dello spettacolo fosse definitivamente finita, nessuno voleva più scritturarlo, ne come comparsa, ne come albero sullo sfondo per le recite scolastiche delle elementari. Neppure Paris Hilton lo chiamava più per i suoi bukkake party senza contare il fatto che i nobili in quel tempo erano diventati specie protetta... quindi niente calci in culo.

Per sbarcare il lunario Pulcinella le pensò tutte, iniziò a vendere merce contraffatta, a spacciare, a lucrare sui minori e si finse pure un finto cieco per beccarsi la pensione. Venne poi arrestato dai carabinieri, nell'anno 1813 d.C. con l'accusa di frode ai danni della corona Borbonica mentre si stava gustando un film al cinema "Vedo le stelle nelle stalle". Quello che non si poteva immaginare era il fatto che queste sue bravate fossero poi emulate dai suoi compaesani i quali poi eccelsero nell'arte del fottere il prossimo.

Oggidì

Nell'anno 1953 il giudice Puppavo Lafava decise di attenuare la pena inflitta al nostro simpaticoso amico. Quindi dopo solo 140 anni di reclusione, 1288 stupri da parte di spagnoli, negri, zingari, arabi, francesi e con uno sfintere che sembrava il traforo del Monte Bianco, Pulcinella uscì di prigione.

Libro sulle usanze di un popolo a cui non è ancora arrivata la civiltà

Dopo aver notato che nei secoli le tecniche di lavoro dei napoletani erano rimaste immutate decise di scrivere un libro sulla storia della truffa, sui metodi adottati dai truffatori e ci infilò anche qualche nome scomodo per rendere il libro più accattivante.

Nel 2001 d.C. è stato ritrovato morto dalla polizia nel suo appartamento sul Trastevere di Napoli circondato da riviste erotiche e un CD dei Sud Sound System

Estratti dal libro

Prendiamo qui in esame alcuni esempi di truffe più comuni escogitate da Pulcinella per rendere più movimentato e divertente il soggiorno dei (pochi) visitatori nella sua città.

Esempio numero uno: il Puppa

La truffa che viene qui riportata si può attuare senza bisogno di complici.

  • Avvicinarsi a una vittima.
    • Le vittime preferite sono in genere vecchiette, turisti tedeschi con le sandali e calze o deputati.
  • Chiedere gentilmente "Scusi per l'asbisbazzi?"
  • La vittima solitamente risponderà con un "EH?!?"
  • Gridare un "PUPPA" e mollare un cartone sul grugno della vittima, poi scipparla di tutti i beni
    • se la vittima non dovesse rispondere "EH?!?" allora bisogna mollare un cartone sul grugno della vittima, poi scipparla di tutti i beni

Esempio numero due: vendere false testimonianze

Attuabile anche con un compare, unico requisito: trovarsi nelle vicinanze di un tribunale. Verrà ora illustrato un dialogo a cui bisogna attenersi quando si trova una persona bisognosa dei nostri servigi.

- Tu: “Uè, guagliò, che è sta faccia 'a muorto?”
- Tizio: “Eh, guarda, oggi ho un appello in tribunale, sai ho tirato un calcio in culo a un nobile e ora rischio di pagarla cara.”
- Tu: “Senti io da amico ti capisco e se vuoi ci possiamo mettere d'accordo per aiutarci a vicenda”
- Tizio: “Aiutarci a vicenda?”
- Tu: “Vedi, io sò cassintegrato, dammi una cosarella di soldi e io racconto una bella storia in tribbunale.”
- Tizio: “Uhm, si può fare, e cosa racconteresti?”
- Tu: “Chessò, dico che eri cu 'mme a Montecarlo a fare giogging su un'areoplano diretto in Brasile e passando per Mosca.”
- Tizio: “Wow grandissima idea, ci sto!”

Esempio numero tre: il libro

La truffa del libro è la più geniale, un capolavoro di atuzia e strategia commerciale nonchè opera maxima del dottor Pulcinella. Molto semplice da eseguire, scrivere un libro molto interessante e dai contenuti storico-economico-sessuali altamente intrecciati in modo tale che diventi un bestsellers il tutto senza mettere la parte finale, un pò come un romanzo giallo in cui alla fine non si scopre chi è l'assassino. Il cliente oramai incuriosito farà di tutto per avere il capitolo finale così che... poi non so come vada avanti, devo ancora comperare il capitolo finale di 'sto libro che mi costerà 25 euro, ma poi vi fregherò tutti, perchè saprò anche io la tecnica arcana MHUAHUAHUA !!

Curiosità

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  • A nessuno frega nulla delle curiosità su Pulcinella.
  • C'è chi nasce con la camicia, Pulcinella è nato con la maschera con il nasone, tra i gemiti di piacere della madre.
  • La maschera di Pulcinella rappresenta un po' tutte le fisionomie, perchè un po' tutti siamo Pulcinella.
  • Pulcinella ha duettato con Gigi D'Alessio prima, e Anna Tatangelo (o come cazzo si scrive) dopo, ma dice di essersi divertito di più con Anna.